Il mondiale under 20 in Nuova Zelanda che ha visto la vittoria della nazionale Serba, alla sua prima affermazione nella manifestazione, ha sicuramente messo in mostra alcuni giocatori di assoluto livello ed un paio di talenti assoluti. Uno dei prospetti più interessanti e spendibili sul mercato è Milan Gajic, recentemente acquistato dal Bordeaux e che ha già esordito sia in Europa League che nel massimo campionato francese.

 

Nato a Vukovar, in Croazia, il 28 gennaio 1996, ma di passaporto serbo (esattamente come il suo concittadino Sinisa Mihajlovic) è sicuramente un giocatore che farà parlare di sè in futuro e non è un caso che nonostante non abbia ancora compiuto 20 anni, da ben tre stagioni sia praticamente sempre titolare nelle rispettive squadre di club.

 

Definire il suo ruolo è molto complicato: nell’Ofk Belgrado (sodalizio nel quale è arrivato a 13 anni ed in cui ha giocato sino all’estate scorsa) ha iniziato a livello giovanile come centrocampista centrale.
In mezzo al campo ha saputo distinguersi per la qualitĂ  di palleggio ed ha affinato sensibilmente la sua tecnica di base.
Successivamente è stato spostato prima sulla fascia come esterno offensivo, per poi stabilizzarsi definitivamente a livello di prima squadra come terzino destro nel 3-5-2 (o 5-3-2 che dir si voglia) e nel 4-2-3-1 in under 19 e nell’under 20 serba, mantenendo la stessa posizione anche nell’attuale club di appartenenza che si schiera con un 4-3-3 piuttosto offensivo.

 

Non altissimo e piuttosto corpulento (1,78 per quasi 80 kg di peso) fa però della facilitĂ  di corsa e della capacitĂ  di “arare” le fasce la sua caratteristica migliore. Destro naturale ma in grado di disimpegnarsi bene anche con il mancino, gioca prevalentemente basso a destra (almeno nelle ultime due stagioni lo ha praticamente sempre fatto) ma non disdegna sortite offensive (il piede piuttosto educato gli consente di calibrare cross spesso invitanti e precisi) ed all’abbisogna gioca anche come esterno alto dimostrando buone doti da attaccante aggiunto.

 

Il fatto che spesso possa destreggiarsi con profitto anche come esterno offensivo non deve comunque trarre in inganno: è giocatore ordinato e tatticamente molto intelligente e difensivamente parlando, pur avendo ancora grandi margini di miglioramento, riesce sempre a risultare attento e determinato quando si tratta di mordere le caviglie avversarie. Velocità, grande abilità di corsa, grinta, intelligenza tattica e capacità di mantenere alta la concentrazione per tutti i 90 minuti oltrechè in dote già una buona esperienza: le doti se non del campione ma del futuro grande giocatore ci sono tutte, ma restano da limare alcune imperfezioni, soprattutto a livello caratteriale.

 

La giovane etĂ  spesso e volentieri è foriera di cattivi consigli ed anche nel caso di Gajic non si può dire che la sua maturazione sia completa: il tecnico del Bordeaux, Sagnol, non lo ritiene un titolare inamovibile e nonostante lo abbia giĂ  responsabilizzato parecchio, gli ha piĂą volte preferito il gabonese Biyogo Poko, che ha vocazione decisamente piĂą offensiva, o l’altro giovanissimo  FrĂ©dĂ©ric Guilbert (1994).
Il ragazzo non ha gradito moltissimo la cosa ed i suoi mal di pancia non sono stati particolarmente apprezzati, per dirla usando un eufemismo, sia dal tecnico dei girondini che dalla societĂ  transalpina.
Nulla di irreparabile comunque: angoli da smussare e percorso di crescita da ultimare, come giusto che sia.

 

In estate è stato pagato dal Bordeaux poco più di un milione di euro, sottoscrivendo un contratto quinquennale: portarlo nel campionato italiano potrebbe essere certamente più complicato rispetto a pochi mesi fa, ma il suo cartellino resta comunque più che accessibile a parecchie tasche, e viste le sue qualità, probabilmente potrebbe calcare presto palcoscenici più prestigiosi.

 

 


La rassegna stampa del 23 ottobre 2015

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