Un punto in tre partite: se non è un campanello d’allarme poco ci manca. Il ko contro la Lazio sarà anche nato sotto una cattiva stella ma è evidente che poco c’entra l’emergenza, non la causa primaria: i granata sembrano piuttosto pagare il periodo no di quei giocatori che solitamente i problemi aiutavano a risolverli. Glik va in tilt e la difesa con lui, Quagliarella resta a secco e l’attacco non decolla: ma è ingiusto parlare di singoli, se non in stretto riferimento alla partita di ieri, se è il complesso a non aver convinto in occasione delle ultime uscite. Tutto è cominciato a Modena, contro il Carpi, nella serata che avrebbe portato il Toro (ma solo se vincente) in testa alla classifica per una notte: da allora l’attenzione dei media e le aspettative dei tifosi hanno avuto quasi l’effetto di un boomerang. Il punticino contro il Milan si è rivelato solo un fuoco di paglia: del resto la prestazione aveva convinto a metà. I tre schiaffi con la Lazio certificano il momento assai difficile per il Toro: contro il Genoa, mercoledì, la partita si carica ancor più di significato. 

 

I musi lunghi all’uscita dagli spogliatoi tradivano una certa arrabbiatura dopo la pesante sconfitta di Roma, e anche le parole di Ventura, comprensibilmente alterato per il pesante 3-0 lasciano aperta l’ipotesi di un cambiamento già in vista dell sfida di mercoledì. Del resto che il tecnico non fosse contento lo si era capito durante la partita, quando in un quarto d’ora aveva operato già due sostituzioni. 

 

Qual è il vero Toro? Qualcuno aveva esagerato con le lodi o questa squadra può davvero ambire all’ìEuropa? Dopo le prime partite il discorso salvezza è stato in parte accantonato: si è parlato, e molto, della capacità del Toro di rimontare dopo essere andato sotto. Un difetto che l’opinione pubblica ha trasformato in virtù senza tenere conto del fatto che a lungo andare il Toro non sarebbe stato così bravo e fortunato nel porre rimedio ad una situazione del genere. La Lazio ha messo in luce tutti i difetti di una squadra, il Toro, che in avanti oggi ha pochi punti di riferimento, che in difesa ha perso lo smalto di un tempo e che in mezzo al campo ha bisogno di ritrovare verve. La prossima, quella contro il Genoa, è una chiamata da non sbagliare: anche perché la settimana che inizia oggi non è una settimana qualunque…

 

 

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Si è inceppato Quagliarella. E con lui tutto il Toro

La rassegna stampa del 26 ottobre 2015