Con una cavalcata incredibile nelle prime sei giornate, il Toro si era guadagnato il titolo di squadra rivelazione e aveva cominciato a tallonare le primissime posizioni. Poi, dal tracollo di Carpi ad oggi, i granata sono riusciti a collezionare soltanto due punti in sei partite: un dato preoccupante e deludente, soprattutto per i sogni avuti ad inizio stagione dai tifosi. E’ stato un vero peccato, anche perché, con quei due, tre punti in più buttati via nei minuti di recupero delle sfide contro Genoa e Juventus, la classifica sarebbe stata completamente. E invece, oggi il Toro è tornato nella parte destra della classifica, a quota 15 punti in 12 giornate di campionato, decisamente più vicino al terzultimo posto che al quinto: il Sassuolo ha sette lunghezze di vantaggio, il Frosinone insegue la formazione di Ventura a quattro punti di distacco. Sono quindi nel limbo, i granata, consapevoli che con due vittorie di fila potrebbero rientrare nella corsa per l’Europa, e che con altri passi falsi rischierebbero di rimanere invischiati nelle zone caldissime della classifica.
Rispetto all’anno scorso, comunque, il saldo rimane comunque positivo. Merito, soprattutto, della partenza sprint di questa stagione: alla dodicesima giornata del campionato 2014/2015, il Toro aveva collezionato dodici punti. E, soprattutto, era davvero in una situazione difficile, arrivando dalla sconfitta interna contro il Sassuolo maturata nei minuti finali. Infatti, il Chievo Verona terzultimo in classifica aveva nove punti, e i granata si ritrovavano in quindicesima posizione. Cesena e Parma sarebbero poi retrocesse, mentre il Cagliari, che a questo punto del campionato era a -1 dal Toro, sarebbe crollato nel girone di ritorno.
Così come nella passata stagione, anche quest’anno Ventura e i suoi ragazzi sono chiamati al riscatto nella seconda parte di campionato. Ad oggi, mancano ancora sette giornate prima di concludere il girone di andata, e arrivare al giro di boa con una decina di punti in più non sembra un’utopia. C’è bisogno di ripartire, già da Bergamo, un campo difficile ma già espugnato nella passata stagione. E poi, prima di Natale, sfruttare i turni casalinghi, perché oltre alla Roma, si presenteranno all’Olimpico Bologna e Udinese: due sfide da non fallire per provare a tornare a inseguire l’Europa.