Il borsino granata è un po’ come la Borsa, i titoli sono rappresentati dai calciatori le cui quotazioni salgono e scendono di partita in partita in base al rendimento, allo stato di forma, alle eventuali squalifiche che ne pregiudicano l’impiego nel turno successivo. A differenza delle pagelle, quindi, il borsino non guarda esclusivamente alla prestazione di giornata ma valuta complessivamente il periodo dei calciatori impiegati utilizzando come parametro la partita disputata ma nel contesto di un arco temporale più ampio.

 

I classici tre indizi che fanno una prova. Dopo le due vittorie contro Atalanta e Bologna, il pareggio afferrato all’ultimo respiro (ma ampiamente meritato) contro la Roma attesta che il Torino è tornato ad essere il Toro di inizio stagione. Di più, la decima rimonta (seppur a metà) con gol su rigore all’ultimo minuto di recupero dimostra che il vento è cambiato. Un mese fa, quando tutto girava storto e i gol nell’extra time semmai si subivano, ciò non sarebbe mai accaduto, magari per lo stesso episodio l’arbitro – o chi per lui – non lo avrebbero concesso.

 

La squadra di Ventura è tornata quella cinica e coriacea di tre mesi fa, con un carattere d’acciaio e che non si scompone di fronte ad un gol subito ma riesce a rimediare anche in pochi minuti. Quella consapevole dei propri mezzi, delle rimonte appunto. Non quella spaurita che parte timida, che si accontenta e tira i remi in barca negli ultimi minuti. Contro la Roma è stato propositivo anche l’approccio ed anzi il primo tempo, con un pizzico di buona sorte, si sarebbe potuto chiudere in vantaggio.

 

Altra nota positiva è la ritrovata solidità difensiva: se nelle ultime tre partite si sono ottenuti 7 punti e subito un solo gol, peraltro in modo casuale e rocambolesco, il segnale è chiaro. Quanto è evidente che lo stato di forma dei granata è in ascesa, che la striscia positiva non è casuale ed anzi è da sottolineare che le vittorie contro Atalanta e Bologna oltre che meritate hanno un peso specifico non indifferente poiché ottenute contro due squadre in ottimo stato di forma: i nerazzurri prima di incontrare il Torino avevano pareggiato bene in casa del Milan e subito dopo hanno violato il campo della Roma e piegato poi il Palermo; i rossoblu da quando in panchina si è insediato Donadoni hanno conquistato tre vittorie (tra cui l’ultima prestigiosa contro il lanciato Napoli), un pareggio (proprio contro la Roma) ed una sola sconfitta per mano di Glik e compagni.

 

Ora si andrà a far visita ad un’altra squadra in stato di grazia, alla vera rivelazione del torneo, il Sassuolo. Un’altra buona prestazione accompagnata da un risultato positivo sarebbe un ottimo propellente in vista del derby di coppa Italia.

 

CHI SALE:

 

MAXI LOPEZ         premiato soprattutto per la freddezza dimostrata nel trasformare un rigore pesantissimo al 94’. Per il resto disputa una mezzora nella quale riesce a rendersi utile anche in copertura.
BELOTTI           la sua crescita procede di pari passo coi minuti giocati, rispetto alle prime uscite si trova più spesso in area avversaria e riesce ad essere pericoloso. Sua l’occasione più importante in scivolata su cross di Baselli ad inizio partita e suo il merito per il rigore procurato alla fine.
BASELLI           parte fortissimo penetrando in area giallorossa con facilità e creando pericoli agli avversari. Aggressivo, grintoso e più continuo del solito. Buona prova anche se a circa venti minuti dalla fine, toccato duro da Nainggolan, è costretto a lasciare il campo. Ma niente di grave fortunatamente.
MARTINEZ          scampoli di partita per il venezuelano, ben spesi però. Dopo la buona prova in coppa Italia, dimostra di trovarsi in un buon stato di forma provando la conclusione in porta con una girata e innescando l’azione decisiva finale.

 

STABILI:

 

GLIK         il capitano ingaggia una lotta tra giganti col bosniaco Dzeko che riesce ad eludere la marcatura attenta del difensore solo in un paio di circostanze, fortunatamente non decisive. Nell’arco della partita tuttavia il confronto è appannaggio del polacco.
MOLINARO         sulla corsia sinistra si sviluppano le trame più fluide dei granata. Grazie alla buona intesa con Baselli, il terzino riesce a svolgere la doppia fase controllando i vari Gervinho, Iturbe e Florenzi e proponendosi a supportare le azioni d’attacco. Tira bene la carretta.
VIVES          ulteriore prova convincente del mediano che riesce a mettere pezze ovunque con raddoppi e recuperi importanti. Decisivo uno in area nel primo tempo ed in generale sembra avere un passo in più, pochi gli errori di gestione.
MORETTI           professionista esemplare alla centesima gara in granata, non si fa superare dai velocissimi Gervinho ed Iturbe e infonde la solita sicurezza a tutti i compagni. Unico neo forse sul gol quando resta un po’ troppo a guardare.
ACQUAH         prova più di sostanza che di qualità del ghanese che incoraggia le ripartenze granata lanciandosi negli spazi per ricevere il suggerimento ma che non è altrettanto preciso quando è lui a dover effettuare il cross o il semplice appoggio.
BOVO           ad essere pignoli l’ultima uscita non è stata proprio sul livello ottimo delle precedenti, qualche errore lo ha commesso: a partire dal fallo da dietro su Iturbe evitabile dal quale è nata la punizione vincente di Pjanic. Ma anche un pasticcio nel finale con Dzeko che non ha saputo approfittarne. Nel complesso però bene, ha annullato Falque.
BENASSI         subentra a Baselli piazzandosi nella posizione di interno sinistro e agendo con buona personalità. Lo si nota per una buona azione in ripartenza e per come ruggisce efficacemente su Falque nei pressi dell’area granata.
PADELLI          gettargli la croce addosso sarebbe controproducente, tanto più che il suo è il ruolo più delicato. Ancora una volta denota grandi difficoltà nelle uscite facendosi trarre in inganno da una traiettoria mancata da tutti. Ma lui avrebbe dovuto dimostrarsi il padrone dell’area ed avere più coraggio, come dimostrato nell’uscita bassa su Dzeko al 90’.

 

CHI SCENDE:

 

QUAGLIARELLA          ancora svagato ed alla ricerca di se stesso. Cerca di rendersi utile ai compagni ma non è da lui non controllare o addirittura perdere palloni, non avere alcun guizzo, non procurarsi occasioni e non effettuare nemmeno un tiro in porta.
BRUNO PERES        probabilmente il migliore dei granata. Infiamma il pubblico con discese in slalom stile Alberto Tomba, fa ammattire i romanisti anche se purtroppo poi non gli riesce mai la giocata decisiva. Bene anche in fase difensiva ma, essendo diffidato, l’ammonizione rimediata lo terrà fuori contro il Sassuolo.

 


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