Solamente diciassette punti conquistati in campionato, il pass per i sedicesimi di Europa League in tasca, diversi giocatori di fatto ai margini della rosa e fuori dal progetto tecnico e il presidente Cairo contestato come non accadeva da diverso tempo. In questo modo si apriva il 2015 del Torino.

 

Il gennaio granata è stato tutt’altro che semplice. Nella prima partita dell’anno, in casa del Chievo Verona, la squadra di Ventura non andò oltre ad uno scialbo 0-0, nella partita in cui Padelli tornò a prendersi la porta granata, scalzando quello che era diventato il portiere titolare nei mesi precedenti: Gillet. Al pari del Bentogodi seguì l’1-1 casalingo contro il Milan (gol di Glik) e la sconfitta in Coppa Italia contro la Lazio (1-3) che causò l’eliminazione dalla competizione. L’unica nota lieta della partita contro i biancocelesti fu l’esordio in granata di Maxi Lopez. L’argentino era arrivato da pochi giorni al Toro dal Chievo, senza suscitare però l’entusiasmo dei tifosi che intanto chiedevano al presidente granata acquisti importanti per rinforzare la squadra. La contestazione fu forte sia allo stadio, sia sui social dove prese rapidamente piede l’hashtag #Cairobraccino. Nel mercato di riparazione, oltre a Maxi Lopez, arrivarono anche il portiere Ichazo e il centrocampista Gonzalez, mentre partirono Gillet, Perez, Nocerino, Sanchez Mino e Larrondo.

Dopo la partita di Coppa Italia contro la Lazio il Torino iniziò a cambiare marcia in campionato: il 18 gennaio i granata vinsero 3-2 sul campo del Cesena con gol decisivo di Maxi Lopez, entrato in campo da pochi minuti. Una settimana piĂą tardi Glik e compagni riuscirono invece nell’impresa di espugnare San Siro, battendo l’Inter a domicilio dopo quasi trent’anni grazie ad un gol di Moretti al ’94. Assist-man: Maxi Lopez. In tre spezzoni di partita l’argentino iniziò a farsi amare dai tifosi e con le sue giocate placò pian piano la contestazione verso la dirigenza.


All’imbocco del tunnel

Il 2015 del Toro / Febbraio: la magica notte del San Mamés