Quindici partite giocate: tre vittorie, quattro pareggi, otto sconfitte, sedici gol fatti, ventidue subiti e una media di 0,86 punti conquistati a partita. Numeri da retrocessione. Numeri, purtroppo, del Torino da fine settembre ad oggi.
Il rendimento della squadra di Ventura dalla settima giornata in poi è stato a dir poco disastroso, basti pensare che solamente Hellas Verona e Frosinone hanno fatto peggio e se il campionato fosse iniziato il 3 ottobre (il giorno di Carpi-Torino), anziché il 23 agosto, la compagine granata sarebbe in zona retrocessione. Altro che ambizioni europee. E nel mezzo di questi desolanti quattro mesi di campionato c’è stato spazio anche per un altro orrore: il derby di Coppa Italia.
La squadra di settembre, capace di battere la Fiorentina, di vincere contro il Palermo nonostante la doppia inferiorità numerica, sembra essere una lontana parente di quella attuale. Al termine della sesta giornata di campionato, il Torino era a quota tredici punti, lontano solamente due lunghezze dalla coppia di testa formata da Inter e Fiorentina. Il calendario alla settima giornata prevedeva, nell’anticipo del sabato, un’abbordabile (sulla carta) trasferta in casa del fanalino di coda Carpi: in caso di vittoria, per una notte, il Torino sarebbe stato primo da solo in testa alla classifica da serie A. Un sogno per i tifosi dopo vent’anni di frustrazioni. Al “Braglia” poteva essere la partita del primo posto, è invece stata quella dell’inizio della crisi.
Rispetto all’inizio di stagione la squadra di Ventura non ha avuto un’involuzione solamente dal punto di vista dei risultati, ma anche da quello del gioco e dell’atteggiamento. Le prime giornate erano state caratterizzate da una serie di rimonte, nelle ultime si è invece spesso visto un Torino arrendevole, incapace di reagire dopo la sberla subita (esempi lampanti di ciò sono le partite contro Fiorentina, Udinese e Juventus in coppa).
Toccherà ora a Ventura trovare il modo per far uscire il Torino dal vortice nel quale si è infilato con le proprie mani. Per farlo, il tecnico dovrà però essere ben consapevole che le cause sono da ricercare all’interno della squadra e non all’esterno.
Classifica serie A alla 6ª giornata
Inter | 15 | Napoli | 9 |
Fiorentina | 15 | Palermo | 7 |
TORINO | 13 | Genoa | 6 |
Sassuolo | 12 | Udinese | 6 |
Lazio | 12 | Juventus | 5 |
Roma | 11 | Empoli | 4 |
Chievo | 11 | Frosinone | 4 |
Atalanta | 11 | H. Verona | 3 |
Sampdoria | 10 | Bologna | 3 |
Milan | 9 | Carpi | 2 |
Classifica serie A dalla 7ª alla 21ª giornata
Juventus | 40 | Lazio | 19 |
Napoli | 38 | Udinese | 18 |
Empoli | 28 | Genoa | 17 |
Inter | 26 | Palermo | 17 |
Fiorentina | 26 | Carpi | 16 |
Roma | 24 | Atalanta | 15 |
Milan | 24 | Sampdoria | 13 |
Bologna | 23 | TORINO | 13 |
Sassuolo | 20 | Frosinone | 12 |
Chievo | 20 | H. Verona | 7 |