Non è mai fortunato il Toro quando si tratta di terzini, in particolare di terzini sinistri. E invece a destra la squadra granata continua a soffrire di abbondanza, nonostante nell’attuale stagione qualche problema muscolare occorso a Peres abbia lanciato Zappacosta senza alcun ballottaggio. A differenza delle stagioni precedenti, quando Ventura aveva deciso di utilizzare i suoi terzini destri contemporaneamente, dirottandone uno a sinistra  – lo aveva fatto con D’Ambrosio e Darmian e con quest’ultimo proprio nella scorsa stagione, evitando il dualismo con Peres – stavolta la soluzione già adottata in passato non è stata mai presa in considerazione. All’inizio della stagione a causa della presenza di un titolare come Avelar, acquisto che sembrava poter risolvere un problema ormai datato, col passare del tempo per l’insistenza nell’utilizzo di Molinaro. L’ex Parma ha sostituito, in un primo momento, quasi egregiamente il compagno ma col passare delle settimane è emersa la necessità di un ricambio che di recente, nel turno infrasettimanale, ha preso le sembianze di Silva (evidentemente per evitare a Molinaro le tre gare di fila).

E il futuro? Molto dipenderà dalla situazione di Avelar: ha ripreso a lavorare col gruppo ma le sue condizioni sono sempre monitorate dallo staff granata. Staff che ha deciso di spedirlo spesso con la Primavera, come in occasione del derby di sabato scorso. Titolare contro la Juve, è sembrato più alla ricerca della sicurezza nei contrasti di gioco che della forma fisica: il ginocchio operato e per colpa del quale poco dopo ha avuto una ricaduta che ha allungato i tempi di recupero potrebbe preoccupare ancora e questo spiegherebbe la decisione di Ventura di monitorarne i progressi in un campionato diverso da quello di Serie A. 

Se il Torino valutasse il terzino ex Cagliari non ancora pronto per giocarsi una chance dal primo minuto, si aprirebbe una possibilità, sperimentata solo a gara in corso in pochissime occasioni: ossia quella di schierare contemporaneamente, dal primo minuto, sia Peres che Zappacosta. Perché rinunciare alla qualità in un momento in cui il Toro sembra aver bisogno di una scossa che l’imprevedibilità di una giocata potrebbe dare? Del resto se è giusto dar spazio a un giocatore come Avelar, se arruolabile, per il quale si è investita una certa cifra (senza entrare nel dettaglio della bontà dell’operazione), lo stesso discorso può valere per Zappacosta, che ha bisogno di continuità per entrare in condizione ed esprimersi ai suoi livelli. A meno che, ma sarebbe un avventurarsi in discorsi più tattici, non si trovi il coraggio di far giocare Peres in una diversa posizione, permettendo a chi ne ha le potenzialità di giocare con libertà: ma forse sarebbe osare troppo. 

 


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La rassegna stampa del 29 gennaio 2016