Un pareggio tra tanti sbadigli, con un brivido finale firmato Martinez, ma pur sempre un pareggio a reti bianche. Ci si aspettava di più dal Torino, che non va oltre uno 0-0 contro il Verona di Delneri. Ecco cosa è andato e cosa no nella sfida dell'”Olimpico”.

 

TOP

 

LA PRESTAZIONE DI JANSSON: l’ha detto lui stesso, a fine gara. Non è mai facile giocare una partita ogni sette. Ma il centrale svedese lo fa con personalità, non facendo rimpiangere un mostro sacro come capitan Glik, ieri squalificato. Buona prova: preciso, puntuale, senza sbavature. Soprattutto senza insicurezze, che sembrano attanagliare il Toro in questo ultimo periodo. Un buon asso nella manica per Ventura, in futuro, ma anche nel presente. Forse da sfruttare di più.

 

FLOP

 

L’ATTEGGIAMENTO MOLLE E LA MANCANZA DI IDEE: vuoi per la testardaggine nel modulo, che sembra ormai essere facilmente ingabbiabile dagli avversari, vuoi proprio per una questione mentale, questo Torino non riesce proprio ad avere una marcia in più rispetto a un Verona apparso oggettivamente modesto. La squadra vive in uno stato di apatia abbastanza preoccupante, e lo dimostra anche l’enorme quantità di errori: passaggi sbagliati, schemi non riusciti, aperture completamente fuori misura. Insomma, c’è davvero molto da registrare in questo Torino. Ventura dovrà lavorare molto sulla testa dei giocatori. E forse anche sugli schemi.

 

L’ATTACCO: l’effetto Immobile è già finito? Con il numero 10 lontano dalla porta (si sacrifica moltissimo), l’indice di pericolosità della squadra cala. Poi, resta l’annoso problema degli errori davanti al portiere: Belotti ha avuto più di un’occasione per segnare, senza riuscirci. Quella di Martinez a fine gara, poi, è emblematica: l’attaccante è bravissimo a superare Gollini, ma non altrettanto a ribadire in rete. È sfortunato, in quell’occasione, e sicuramente il pareggio non si può imputare solo a questo errore. Ma chiaramente incide, e parecchio.

 


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