Una volta tanto è il Toro ad attingere energie preziose nel finale di partita ed a trasformarle in punti altrettanto preziosi all’ultimo respiro. Ora, come più volte sottolineato, non sarà certo il risultato in sé a riportare serenità e fiducia in casa granata o a segnare la fantomatica svolta stagionale. Tante volte è già successo di pensare di essersi rialzati e poi subito ricadere. La vera scossa, l’autentica novità dopo tre anni di 3-5-2 pressoché ininterrotto è stata la svolta tattica adottata da Ventura a metà ripresa quando ha gettato in campo un attaccante sostituendolo con un centrocampista anziché con un pari ruolo e varando così un 3-4-3 non sappiamo quanto dettato dalla forza della disperazione, quanto dalla convinzione o quanto dalla disposizione e dalla forza dell’avversario. Per tali motivi non è possibile ricavare delle certezze sul possibile riutilizzo in un futuro più o meno immediato.
Per ora non si può però fare a meno di sottolineare che ha dato i risultati desiderati poiché i granata hanno trovato spazi fin qui inesplorati nella zona d’attacco e sono tornati al gol beneficiando proprio dei movimenti di Maxi Lopez centrale e soprattutto di Immobile (autore dei due assist) e Belotti (autore dei due gol) sugli esterni. In realtà i protagonisti sono stati gli attaccanti – ed in fin dei conti è sempre così, al di là di ogni schema – nel bene e nel male: il gallo Belotti che ha cantato due volte segnando il gol del pareggio al crepuscolo del match dopo aver regalato con dabbenaggine il 2-1 ai blucerchiati e Immobile che tra i due assist vincenti si è divorato il possibile sorpasso con altrettanta superficialità.
In attesa di scoprire se quella di Marassi sarà stata solo una bella parentesi o se vi sarà dato seguito, riprendendo quanto scritto nell’ultimo borsino, ci auguriamo che, se anche non ci sarà stato quel patto auspicato nello spogliatoio, quantomeno possa essere il gol all’ultimo secondo a dare quell’energia, quella convinzione, quella carica che altri hanno trovato da un episodio analogo proprio a spese del Torino.

CHI SALE:

BELOTTI la doppietta grazie alla quale permette alla propria squadra di uscire imbattuta dal Ferraris ed a se stesso di riprendere il discorso interrotto sia per quanto riguarda la confidenza con la porta che con Immobile, vale ampiamente il perdono per l’errore di gioventù che porta la Samp sul 2-1.

IMMOBILE anche lui tra alti e bassi è tornato ad essere quello che aveva dato la scossa a metà gennaio. Riesce in mezzora a cambiare il volto della partita creandosi un’occasione poi maldestramente sciupata e fornendo i due assist per i gol di Belotti. Dimostra peraltro di poter essere decisivo più largo a sinistra in un potenziale ridente. Chissà che Ventura…

MAXI LOPEZ rispolverato dopo la cura dimagrante, fa di tutto per riabilitarsi e col suo ingresso prepotente riesce a cambiare gli equilibri tattici e del possesso palla della squadra. Se in forma e convinto può essere utile ma questo lo si sapeva già.

STABILI:

MARTINEZ l’eterno incompiuto non è fortunato nemmeno nella notte genovese sebbene si dia fare, si procuri occasioni e si faccia anche male per la causa. Il risultato purtroppo non cambia (e il Torino non segna finché lui resta in campo) ma un piccolo passo avanti si può registrare. Sperando nella prossima volta…

ZAPPACOSTA vivace, si fa notare spesso. Si inserisce e prova ripetutamente il traversone al centro con alterne fortune. Prova anche la conclusione di sinistro ed è efficace anche in ripiegamento difensivo. In area doriana nel finale potrebbe far meglio ma non gli riesce una finta.

GAZZI prezioso nella lettura delle trame avversarie che riesce a fermare efficacemente. Qualche intervento in ritardo (uno gli costa l’ammonizione), un po’ di sofferenza su Soriano ed in generale certamente meglio nella misura dei passaggi rispetto alla partita contro il Verona.

G. SILVA promosso a sinistra per permettere a Molinaro di rifiatare e ad Avelar di recuperare, non dispiace per anticipi e chiusure. L’unico appunto è nella marcatura di Muriel sul gol poiché il colombiano lo anticipa di testa. Insomma una macchia nell’ambito di una buona prestazione.

MORETTI troppe incertezze inconsuete per l’esperto difensore impeccabile negli anni passati: alleggerimenti centrali superficiali, chiusure tardive e qualche leggerezza evitabile in area nel contrasto con l’avversario.

GLIK come spesso accade, si oppone col corpo ai tiri degli avversari e cerca di mettere pezze ovunque, pregevole l’intervento in scivolata nel cuore dell’area su cross insidioso di Correa. Tuttavia sbaglia ancora pericolosamente qualche disimpegno e non è esente da colpe sull’azione – gol di Soriano.

PADELLI inoperoso quasi per tutto il match, non può confermare i progressi mostrati contro il Verona. Sul secondo gol forse parte un attimo in ritardo ma era coperto e probabilmente non ha visto partire il tiro.

MAKSIMOVIC non è ancora nella condizione di forma ideale, concede qualche cross di troppo e talvolta va in affanno nel controllare avversari veloci. Esce con la solita eleganza per impostare e non eccede con dribbling rischiosi.

ACQUAH qualche piccolo passo avanti per quanto riguarda tempi e misura dei passaggi ai compagni. Più propositivo del solito, si crea buona occasione che conclude malamente con un tiro troppo centrale. Lamenta qualche guaio muscolare da verificare.

CHI SCENDE:

BENASSI qualche buona iniziativa personale frammentaria ma tante pause nei minuti in cui resta in campo. Si fa soffiare palloni pericolosi e non dimostra la massima concentrazione. Qualche cross basso pericoloso e poco più.

BASELLI inizialmente in panchina, viene fatto entrare per dare un po’ di verve alle azioni granata. Si fa vedere nella doppia fase e offre anche qualche buon pallone ai compagni ma il suo nervosismo e le sue proteste gli costano cartellino giallo e conseguente squalifica evitabilissima contro il Chievo.

 

 


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