Il Toro torna al successo e lo fa in maniera convincente. L’1-3 di Palermo è un risultato che rispecchia bene l’andamento del match, anche se i granata potevano chiudere prima la partita, vista la grande quantità di occasioni da gol create.
I numeri dicono che Immobile e compagni hanno tirato ben 16 volte verso la porta avversaria e 8 volte hanno centrato lo specchio, soprattutto nel secondo tempo, costringendo il giovane Alastra a superarsi in almeno tre occasioni. Sette di questi otto tiri sono arrivati dall’interno dell’area di rigore e due da palla inattiva (il rigore di Immobile e il colpo di testa di Moretti salvato sulla linea). I rosanero hanno tirato 11 volte verso la porta, ma Padelli è stato costretto alla parata in sole 4 occasioni.
Il possesso palla è stato equamente suddiviso (50%), mentre i numeri riguardanti i calci d’angolo battuti sono gli unici a favore dei padroni di casa (9 a 3). I granata sono stati più fallosi degli avversari e hanno rimediato due ammonizioni contro le zero dei rosanero, che, però, hanno perso più palloni rispetto agli uomini di Ventura (24 a 19).
In generale, quindi, i numeri certificano la supremazia granata. Il Toro ha solo il demerito di non aver chiuso la partita prima. Le occasioni davanti al portiere avversario sono state davvero tante e il Palermo è andato vicino al gol del pareggio con la seconda conclusione verso la porta di Gilardino, respinta da Padelli. Ci ha pensato poi Immobile, migliore in campo anche guardando i numeri (3 tiri in porta, 3 assist e 3 occasioni da gol create), a chiudere definitivamemte il match.