Sette presenze, 3 gol e 5 assist. Questo il bottino che Ciro Immobile in questo primo mese della sua nuova esperienza in maglia granata. Un bottino che, unito alle ottime prestazioni, l’ultima quella di domenica contro il Palermo, dimostra quanto la decisione della società di tornare a puntare sull’ex capocannoniere della Serie A sia stata azzeccata. Una decisione dovuta alla necessità di rinforzare un reparto, e un gruppo intero, in notevole difficoltà e accolta dall’attaccante come la chance giusta per rilanciarsi. Dopo una stagione difficile in Germania e sei mesi in Spagna dove non è riuscito a ritagliarsi il giusto spazio, il prestito al Torino si presenta infatti come la possibilità migliore per tornare ad essere il giocatore che ha dimostrato di poter essere e, magari, riconquistare anche la maglia della Nazionale in vista degli Europei di quest’estate.
Le aspettative della società e dei tifosi per Immobile erano altissime e l’ex Dortmund e Siviglia non ha di certo deluso. Sette presenze nelle quali ha dimostrato di poter essere di nuovo e ancora determinante per questa squadra. Ora, però, la palla passa alla società. Se l’obiettivo, come dichiarato più volte dallo stesso presidente Cairo è quello di fare il tanto atteso salto di qualità, non può più esserci spazio per i discorsi fatti due anni fa. “Abbiamo accontentato il giocatore”, “Trattenere un calciatore come Immobile non è facile”. E ancora “Quando arrivano offerte di un certo tipo è difficile rifiutare”. Frasi che due stagioni fa hanno caratterizzato l’intera campagna acquisti del Toro e hanno portato lontano dalla maglia granata il beniamino dei tifosi. Allora un’occasione, per Immobile e per il Toro, che non poteva essere sprecata, oggi una situazione che non si può e non si deve ripetere.
Undici milioni, questa la cifra necessaria per riscattare Immobile, sono tanti, è vero, ma è un sforzo necessario, per non dire obbligatorio, se si vuole davvero crescere e alzare la tanto famigerata asticella. Lasciare andare Ciro a fine stagione, non solo rappresenterebbe un passo indietro notevole, ma renderebbe assolutamente inutile il suo ritorno in granata, rendendo questi sei mesi semplicemente una scappatoia per raddrizzare una stagione ormai compromessa.
Immobile ha finora confermato quello che l’ambiente si aspettava da lui: ora è la società che deve dimostrare di esserne all’altezza.