Nel giorno degli innamorati il Toro prova a far pace coi propri tifosi e a riaccendere la proverbiale scintilla regalando la vittoria, tre gol e una prova convincente. Certo, di fronte non c’era il Barcellona ma espugnare il Barbera per una squadra ammalata e incapace di fare punti persino tra le mura domestiche contro compagini non irresistibili quali Udinese, Empoli e Chievo rappresenta comunque un segnale importante, una piccola prova d’amore.
La partita si era messa subito nel modo peggiore per i granata poiché il vantaggio subito acquisito avrebbe potuto permettere ai padroni di casa di chiudere tutti gli spazi e costringere i granata al solito estenuante tiki taka orizzontale nel tentativo di trovare il varco giusto infilandosi nel solito imbuto come già accaduto nelle partite succitate. Invece stavolta Glik e compagni hanno dimostrato di aver appreso la lezione affidandosi piuttosto a ripartenze e verticalizzazioni veloci: protagonisti assoluti di questo spartito sono stati in particolar modo Benassi e Immobile, il primo dando spesso il via all’azione ed innescando il secondo che grazie alle sue qualità ha puntato la porta e creato grattacapi alla difesa palermitana con la sua rapidità.
Su questa strada occorrerà insistere a partire dal prossimo delicato impegno contro quel Carpi che all’andata rappresentò il primo spartiacque della stagione e che anche nella partita di ritorno costituirà una prova di maturità decisiva per un Torino che ora ha una differenza reti pari a zero e che si trova a dover reinventarsi come se iniziasse una nuova stagione dandosi un obiettivo per poter alimentare quella scintilla d’amore.
CHI SALE:
IMMOBILE mattatore assoluto del match, si diverte un mondo negli spazi lasciati dai palermitani e crea occasioni a ripetizione per sé e per i compagni. Al di là dei due gol e mezzo ha grossi meriti in questa vittoria. In giornata di grazia, old style.
BENASSI altro protagonista decisivo tra i granata: grazie alle sue ripartenze, alle sue verticalizzazioni, alle sue incursioni consente ai compagni d’attacco di potersi rendere pericolosi in diverse occasioni e lo fa anche personalmente. Innesca ogni contropiede pericoloso.
MORETTI a parte qualche piccola incertezza iniziale, sfodera una prestazione più convincente rispetto alle ultime: intercetta e fa ripartire l’azione svolgendo mansioni da regista, chiude bene su Gilardino e Vazquez e sfiora anche il gol di testa.
PADELLI efficace tra i pali con un paio di interventi sopra le righe su conclusioni pericolose di Gilardino e Vazquez e sicuro nelle uscite ed in mischia. Regala finalmente un’idea di sicurezza e sembra ritrovato.
STABILI:
MAKSIMOVIC più guardingo rispetto al solito. Raziona le serpentine nella propria trequarti e si limita a controllare la situazione dietro forse scottato dalla mancata diagonale sul gol di Gilardino in avvio di gara.
BASELLI appare ancora un po’ in ombra. Gioca una partita piuttosto anonima nella quale sembra poco convinto nei contrasti e non ha la necessaria lucidità negli inserimenti né sembra particolarmente ispirato se si eccettua il cross iniziale preciso per la testata di Immobile in area.
GLIK ancora un po’ troppo nervoso ed in periodo di poca grazia. Ingaggia un bel duello con Gilardino che tuttavia non lo vede uscire vittorioso sebbene nel complesso non demeriti. Ed è ancora sfortunato in area avversaria (stavolta di piede).
B. PERES dottor Jekyll e mister Hyde. Prima veste i panni di quest’ultimo facendosi prendere d’infilata da Morganella cui regala lo spazio per l’assist a Gilardino, poi con un’iniziativa delle sue mette in mezzo un pallone velenoso su cui si avventa Gonzalez per l’autogol del sorpasso granata. In generale però è prevedibile e fa arrabbiare Ventura che lo sostituisce.
BELOTTI con (e come) il suo compagno di reparto crea molto ma a differenza dell’ex Siviglia distrugge anche tanto. Non solo manca almeno un paio di facili occasioni ma talvolta non segue nemmeno l’azione a dovere non sfruttando il lavoro di Immobile. Si dà da fare ma lascia il killer instict a casa.
MOLINARO inserito per curare la fase difensiva sulla corsia sinistra, viene poi dirottato a destra. Svolge il compitino senza problemi prendendosi qualche rischio in area su Chochev.
VIVES Vazquez è un cliente ostico che lo fa faticare. Così perde lucidità in impostazione, commette più di qualche errore e un fallo ingenuo in posizione pericolosa rimediando anche la solita ammonizione.
IN DISCESA:
ZAPPACOSTA il motivo per cui deve abbandonare il campo anzitempo non sembrava niente di preoccupante, ma gli esami strumentali hanno evidenziato un sovraccarico funzionale al muscolo della coscia sinistra. Salterà la gara contro il Carpi. La sua partita è sufficiente, i suoi dirimpettai non fanno granché, lui si propone ed effettua una serie di cross bassi potenzialmente pericolosi.