“Pensare ai primi due posti, in questo momento, è proibitivo e sarebbe da presuntuosi: l’obiettivo potrebbe essere inseguire i playoff, abbiamo undici finali da qui alla fine, per cercare di arrivare in primavera ai playoff e vedere se riusciremo a ritagliarci uno spazio importante”.

Così Moreno Longo analizzava il cammino della Primavera pochi minuti dopo la sconfitta nel derby, lo scorso 23 gennaio. Un ko che aveva fatto scivolare il Toro a meno dieci dal secondo posto (occupato dalla Virtus Entella), l’ultimo utile per centrare la qualificazione alla final-eight. E cinque giornate dopo sembra incredibile che le prime di quelle undici finali siano state giocate veramente come se fossero tali.

 

Cinque partite, cinque vittorie, quindici punti portati a casa: molti quelli guadagnati, perché non solo l’Entella, ma anche Fiorentina e Sassuolo non sono stati capaci di tenere il passo dei campioni d’Italia in carica. Nemmeno la Juventus, la squadra dal miglior rendimento stagionale, fermata sull’1-1 sabato dopo una lunghissima striscia di vittorie.
E così i dieci punti dal secondo posto sono ora diventati quattro (e con l’Entella la squadra di Longo deve ancora giocare), lo svantaggio dai viola e dai neroverdi si è annullato. Ora il Toro ha un punto di vantaggio sulla Fiorentina (e il 23 gennaio era a meno sette) e due sul Sassuolo (cinque giornate fa i neroverdi avevano quattro punti di vantaggio). 

Prima dell’ultimo turno il Toro avrebbe dovuto fare i conti anche con le rivali degli altri due gironi per essere sicuro dei playoff (solo due quinte su tre accederanno agli spareggi) mentre ora il terzo posto dà maggiori garanzie. La corsa è solo agli inizi, perché il vantaggio dalle inseguitrici è minimo e il ritmo da tenere non dei più semplici. Certamente, però, questa squadra, che nel corso della stagione ha perso giocatori fondamentali (Debeljuh e Martino) e che ha pagato dal punto di vista mentale (ma anche psicologico) gli appuntamenti importanti in Youth League e in Supercoppa ha un carattere che poche hanno. Carattere e mentalità vincente: c’è chi potrebbe andare a scuola da questa squadra e dal suo allenatore. 

 

 


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