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Secondo tempo – Al rientro in campo dagli spogliatoi la partita riprende da dove si era interrotta, con il Genoa arrembante e sempre più padrone del campo e il Torino costretto a difendersi. Per rinforzare la propria linea mediana Gasperini manda in campo Rigoni al posto di Laxalt e, al 12′, decide di togliere anche l’uomo-partita rossoblù Cerci inserendo al suo posto Suso. Prima di uscire l’ex granata aveva impensierito Padelli con una punizione da posizione defilata che il portiere non ha trattenuto. Al quarto d’ora anche Ventura effettua una sostituzione mandando in campo Martinez al posto un Belotti spentosi troppo in fretta. Con il passare dei minuti il Genoa, a differenza del Toro, mostra di voler vincere la partita, attaccando con insistenza. Al 20′ gli sforzi dei rossoblù vengono premiati dal colpo di testa di Rigoni, dagli sviluppi di una punizione di Suso. I granata protestano invanoper la posizione del centrocampista rossoblù (proteste che costano anche un’ammonizione a Moretti) ma Doveri giustamente convalida: 3-2 per il Genoa che completa così la rimonta. Allo scoccare della mezz’ora di gioco Ventura prova a giocarsi la carta Maxi Lopez, togiendo Benassi e passando quindi al 3-4-3. Oltre all’argentino entra anche Zappacosta al posto di Molinaro, con Peres che si sposta sulla fascia mancina. Ma ad avere l’occasione per segnare è ancora il Genoa con Pandev che manda di poco la palla a lato della porta di Padelli con un tiro dal limite. Il Toro risponde con un colpo di testa di Vives bloccato a terra da Perin. La grande occasione per pareggiare i granata la hanno al 36′ quando Acquah lascia partire un destro dal limite sul quale il portiere del Genoa è bravissimo ad arrivare con la mano di richiamo. Conclusione del ghanese a parte, il Torino nel finale vive solo delle fiammate di Immobile, il Genoa, che appare molto più organizzato, prova invece a sferrare il colpo del definitivo ko con Suso: l’ex Milan prima si vede respingere il proprio tiro da Moretti, poi dal guantone di Padelli. Finisce 3-2 per il Genoa che con questa vittoria supera in classifica proprio il Toro.

 

Primo tempo – Dopo aver fatto sognare per una stagione i tifosi granata, Ciro Immobile e Alessio Cerci in questo Genoa-Toro si affrontano per la prima volta da avversari. Ad iniziare meglio la partita è il granata che, dopo neanche quattro minuti, porta in vantaggio i suoi sfruttando al meglio il bellissimo assist di Belotti. Un 1-0 immediato del Toro che sembra tramortire il Genoa, tanto che l’unico brivido difensivo i granata se lo fanno correre da soli con un rilancia ritardato da Padelli con Laxalt in pressione. Con il passare dei minuti la squadra di Ventura continua a gestire il pallone con tranquillità e al quarto d’ora trova anche il gol del 2-0: splendida verticalizzazione di Acquah  per Immobile che lascia partire un destro di prima intenzione che si infila sotto l’incrocio dei pali. Partita finita? Nient’affatto, ci pensa il Toro a riaprirla con una sciocchezza difensiva di Molinaro che stende in area Ansaldi: calcio di rigore che Cerci non sbaglia. Genoa-Torino 1-2 al 20′. La rete dell’ala – unita al cambio di modulo adoperato da Gasperini che dal 3-4-3 iniziale passa al 3-5-2  rianima la squadra rossoblù che, spinta dal proprio pubblico, si getta con genorosità in attacco. Poco prima della mezz’ora il Genoa reclama un altro calcio di rigore per un presunto fallo di Peres su Pandev, Doveri lascia proseguire. Passata la paura il Torino prova a rifarsi vedere dalle parti di Perin con il solito Immobile che questa volta non riesce a centrare lo specchio della porta. Dall’altra parte del campo sale in cattedra Cerci che, al 35′, è autore di una splendida azione personale in cui, dopo essere entrato in area, dribbla anche Padelli ma si allunga troppo il pallone e non riesce ad andare alla conclusione. Nel recupero, dagli sviluppi di un angolo, Doveri fischia un secondo rigore al Genoa per un trattenuta di Acquah su Izzo. Cerci dal dischetto è ancora una volta perfetto e le squadra vanno al riposo sul 2-2.

 

 

 


Genoa-Torino 3-2

Ventura: “Può essere una tappa importante per la nostra crescita”