La sconfitta nel derby è stata pesante. Un suo giudizio sulla partita?

Il derby è sempre una partita particolare. Chiaramente, sulla carta, la Juve era favorita, però qualche episodio che poteva essere positivo per il Toro e negativo per i bianconeri non è stato visto. Anche questo condiziona la partita, anche se a livello tecnico non c’è paragone tra le due squadre. La differenza l’ha fatta Pogba, sia con il gol del vantaggio, sia con il numero che ha portato al gol di Morata. Il Toro vive sulle iniziative di Bruno Peres, quando parte dalle retrovie, e sulla qualità di Immobile, quindi dal momento che l’attaccante è uscito per infortunio, la partita si è complicata ulteriormente.

 

Teme che il Toro possa essere risucchiato nella lotta per non retrocedere?

Non penso, dovrebbe praticamente perdere tutte le partite. Non ci sono solo Carpi e Frosinone dietro, ma altre squadre che possono levarsi punti a vicenda. Basterebbe vincere con l’Atalanta per essere già praticamente salvi.

 

Come ci si può rialzare da questo momento di difficoltà?

Lavorando tanto e trovando le forze per risolvere questi problemi con dei risultati in campo, a partire dalla trasferta di Milano. Contro l’Inter non deve arrivare per forza la vittoria, ma la squadra deve dimostrare di essere compatta.

 

Il ciclo di Ventura è da considerare finito?

Io non sono mai dell’idea di cambiare, perché ciò significa necessitare di un paio di anni per ricostruire un progetto: l’allenatore ha bisogno di tempo per costruire la propria idea di calcio. A fare la differenza in questo Toro deve essere la qualità, la forza e il carattere dei giocatori. La continuità in questi anni ha portato i suoi frutti, prima che arrivasse Ventura il Toro cambiava tre allenatori a stagione, senza ottenere risultati. Adesso c’è un allenatore che può dettare le direttive e, secondo me, questo facilita il lavoro.

 

L’atteggiamento della squadra è quello giusto?

Tante volte l’atteggiamento può essere giusto, ma la differenza la fa la qualità. Il Toro ha un gioco strano e qualcuno può scambiare questo modo di giocare con un approccio sbagliato. I passaggi continui in difesa non sono sicuramente amati dai tifosi, i quali vorrebbero vedere una squadra arrembante. Ventura, però, ha ottenuto ottimi risultati insistendo con questo tipo di gioco ed è quindi giusto proseguire in questa maniera.

 

In questa annata deludente, cosa salverebbe?

Si deve ripartire da Immobile, non lo si deve perdere. Anche Bruno Peres deve essere incedibile, perché può fare sempre e comunque la differenza. Bisognerebbe, poi, mettere sotto esame il reparto difensivo, che una volta era un punto di forza di questa squadra. Ora i granata subiscono troppo e prendono troppi gol, nonostante ci siano giocatori di grandi esperienza come Glik, Moretti e Maksimovic. Questi tre, in questa stagione, ogni tanto commettono qualche errore di troppo. Senza andare troppo indietro, nel gol di Khedira l’errore e dei difensori granata: il bianconero per arrivare al tiro, partendo da appena oltre la metà campo, doveva almeno dribblare un uomo, invece è riuscito a entrare in area indisturbato.

 

Come mai questo improvviso calo di rendimento della difesa, nonostante gli interpreti siano sempre gli stessi delle passate stagioni?

Il calcio non è matematica: un giocatore che fa una grande stagione, potrebbe anche incappare, l’anno dopo, in un campionato deludente. Il bello del calcio è anche questo.

Per esempio, Cerci e Immobile, hanno fatto assieme la storia del Toro e sono stati etichettati come i nuovi “Gemelli del gol”. Immobile è andato via una stagione e poi è tornato di nuovo al Toro, Cerci ha fatto un giro largo per poi arrivare al Genoa. Questo dimostra che per stare a certi livelli, forse, c’è bisogno di ancor più qualità.


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Torino-BSR Grugliasco / Il prepartita