Dopo quasi tre mesi il Torino torna ad “espugnare” lo stadio Olimpico (in procinto di essere intitolato al leggendario Grande Torino). E lo fa con una partita non certo memorabile, che di libidinoso ha davvero poco, e con una buona dose di cinismo mancato in altri importanti momenti della stagione (basti ricordare il derby d’andata o la partita col Genoa qualche settimana fa, tanto per fare solo due esempi).

 

La vittoria sull’Atalanta non ha nascosto i soliti difetti di personalità – che non possono addebitarsi ai giovani in squadra – tanto che dopo aver subito il gol di Cigarini, i granata si sono smarriti e sono andati in apnea per qualche minuto rischiando ancora una volta di essere rimontati. Ma ha permesso alla squadra di Ventura di acquisire una salvezza ormai pressoché certa con sei turni di anticipo e di centrare così l’obiettivo minimo stagionale.

 

Dopo aver scacciato i fantasmi ora il Toro non ha però tempo per interrogarsi sui motivi per i quali non ha saputo ottenere di più nonostante un eccellente avvio di stagione e le rosee premesse. Nelle restanti sei partite Glik e compagni devono concentrarsi per migliorare la posizione di classifica vincendo più partite possibili ma soprattutto devono provare a convincere con prestazioni nelle quali offrire ciò che è mancato nella parte centrale della stagione, segnali di gioco, di personalità, di grinta, di fame. Solo così potranno dare dimostrazione che per la prossima stagione non servono rivoluzioni ma bastano dei semplici aggiustamenti.

CHI SALE:

 

B. PERES             inizio in sordina con qualche disimpegno errato, si sblocca con la percussione impreziosita dal gol del vantaggio, è decisivo anche con l’assist per il raddoppio di M. Lopez e nel finale propizia l’espulsione di De Roon. Ma non sono le uniche tre perle di una buona partita nella quale lascia poche iniziative a Gomez.
PADELLI         si conferma in buon stato di forma allungandosi a deviare bene un rasoterra di Dramé e compiendo interventi ordinari (anche in uscita) e straordinari per anticipare temerariamente Pinilla (in fuorigioco). Non arriva sulla punizione ma non appare colpevole come nel caso di Pogba.
M. LOPEZ               i battibecchi con Ventura iniziano già nel p.t. quando l’argentino viene richiamato dal mister per i suoi movimenti errati. A inizio ripresa però con una giocata da attaccante di razza si riscatta e stavolta va lui stesso in gol. In salita per la continuità dopo San Siro.
GLIK            segnali di ripresa al rientro dopo la squalifica. Controlla bene Pinilla e si distingue nella sua specialità, il gioco aereo, in entrambe le aree. Perde però pericolosamente Gapké che gli salta alle spalle in una circostanza.
VIVES               in ripresa rispetto alle ultime uscite. Appare più fresco, anche nelle idee oltre che fisicamente: cerca spazi, apre il gioco e spesso in seconda battuta ferma gli avversari raddoppiando in ogni zona della mediana. Fino all’ultimo minuto.

 

STABILI:

 

ACQUAH            come di consueto fallisce alcuni semplici controlli in avvio, poi si rifà con il pregevole assist per B. Peres e distribuisce un altro buon pallone al limite dell’area per Belotti. Sembrava destinato ad una gara in crescendo ma resta negli spogliatoi per il riacutizzarsi del dolore muscolare.
MORETTI           riduce i pericoli sul nascere andando a pressare alto fin nella trequarti avversaria. Intercetta palloni nei pressi dell’area granata leggendo bene le situazioni ed anticipando gli avversari con la consueta esperienza.
MOLINARO          disputa una partita accorta, appare un po’ in ombra nei primi 45’ sganciandosi poco ma il Torino non corre pericoli dalle sue parti. Nel secondo tempo dal suo sinistro arrivano anche cross interessanti in area bergamasca. Dopo il gol a San Siro appare più sicuro.
BOVO            non è esattamente il difensore ammirato contro l’Inter, soffre a sprazzi Gomez e denota qualche tentennamento nella fase di impostazione. Presente comunque al posto giusto in area al momento di allontanare minacce.
BASELLI          il suo ingresso regala qualità ai granata. Produce buone iniziative (purtroppo non finalizzate) e si distingue anche nei compiti di copertura: baricentro basso, contrasti vincenti, ordinato quanto basta.
BELOTTI          non è in giornata di grazia per quanto concerne i tiri in porta e calcia malamente l’unico pallone buono a disposizione. Però è prezioso per come lavora alcuni palloni inducendo gli avversari all’ammonizione, sta diventando una sua specialità.
OBI            dopo San Siro, il mister gli ridà fiducia. Fa vedere qualche iniziativa interessante con inserimento e tocchi di prima, poi pian piano scompare dalla scena fino all’inevitabile sostituzione. E’ evidente che non ha i 90’ nelle gambe.

 

CHI SCENDE:

 

BENASSI              non è in un periodo di forma tanto che ad inizio partita gli viene preferito Acquah. Il tempo a disposizione conferma ciò, il capitano dell’under 21 non ha alcuno spunto degno di nota ed offre una prestazione piuttosto anonima.

 


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