Prova superata del Toro, anche sulle fasce. Con tanti spazi a disposizione, e con due terzini di spinta, il Torino di Giampiero Ventura riesce a volare, come avvenuto a Udine. Dopo tanto tempo, infatti, i granata cominciano la gara, al “Friuli”, con Zappacosta a destra e Peres a sinistra: un impiego, quello del terzino brasiliano, più volte auspicato dai tifosi ma che raramente ha convinto Ventura. Con motivazioni ben precise, senza dubbio, per alcune partite, ma con un’Udinese votata all’attacco per cercare di trovare i punti salvezza le ripartenze in contropiede avrebbero potuto essere fatali. E lo sono state.
Il Toro, per una volta, è riuscito a essere convincente su entrambe le fasce, senza troppe distinzioni di sorta: l’ex Atalanta, sulla destra, ha lavorato molto bene con l’ottimo Acquah; il brasiliano, invece, in ottimo stato di forma ha dimostrato che anche sulla corsia mancina, in particolari situazioni, può dire la sua. La sua corsa a seguire Belotti lanciato a rete (il “Gallo” ha poi realizzato la sua dodicesima rete in campionato) dimostra tutto questo, oltre al fatto che suo è stato uno dei primi tiri della gara, accentrandosi e lasciando partire un buon tiro di destro che ha impensierito Karnezis.
E poi, da parte di entrambi, i cross, i passaggi verso i compagni in attacco: spesso precisi e pericolosi, in grado di dare più soluzioni alla fase offensiva granata. Che è tornata a convincere e a far divertire. Sabato, contro l’Udinese, il Toro è stato padrone del campo, in tutte le sue zone. I terzini di spinta? Un esame superato, almeno contro l’Udinese. Un esperimento da riprovare in futuro. Forse, anche per la prossima stagione.