Si fa più in salita la strada che potrebbe portare Urbano Cairo a diventare l’editore, di fatto, più importante d’Italia. Con l’intenzione di acquistare le azioni di RCS, infatti, il patron granata si ritroverebbe tra le mani un vero e proprio impero mediatico, in grado di controllare televisioni e giornali dai più disparati contenuti. Una proposta, quella di Cairo, già nota da tempo: l’idea di scambiare le azioni della sua Cairo Communication (molto ben quotate in borsa) con diverse azioni (il rapporto è 1 a 8) del gruppo milanese, dal quale si sta sfilando FCA, gestita dalla famiglia Agnelli.

 

Una proposta che non ha mai scaldato particolarmente gli altri grandi investitori del gruppo, che dopo oltre un mese hanno reagito. A capo di una nuova OPA (offerta pubblica di acquisto) c’è Andrea Bonomi del fondo Investindustrial, che ha trovato in Mediobanca, UnipolSai, Della Valle (“non sono venditore, ma compratore” ha dichiarato di recente) e Pirelli, inizialmente dimostratasi disponibile a trattare con Cairo, dei preziosi alleati. Verrà infatti costituita una nuova società, la Acquisition Holding (che di fatto possederà il 22,6% delle azioni), che si propone di comprare con denaro liquido le azioni di tutti i soci intenzionati a cedere le proprie quote, intenzionata a rilevare, anzi, tutto il residuo 77,4% per un esborso totale 282,7 milioni di euro.

 

Anche in questo caso, le voci contrarie non mancano: c’è per esempio quella di Banca Intesa, che continua a essere fortemente alleata con Cairo. E c’è, sorpattutto, Cairo, che nel corso dell’ultima assemblea di soci ha dichiarato: “Fino a poco fa non si parlava mai di RCS, ora sì, perché un editore di professione vuole ottenere il pacchetto di maggioranza (Cairo si accontenterebbe anche del 35% delle azioni, che di fatto gli permetterebbero di avere il controllo, ndr). RCS non è mai stata guidata da un vero editore, e io penso di poter fare cose buone, qui. Inoltre, il gruppo continua a essere in perdita: oggi c’è una persona, alla guida del gruppo, che non so come sta lavorando, ma i soci restano comunque contenti. Dicono che continuano a migliorare, ma negli ultimi cinque anni continuano a essere in perdita. Dovrebbero aver bruciato cassa per 350milioni di euro, se questo era nei piani, complimenti a loro” commenta stizzito il patron granata, che però non cambia la sua proposta.

 

La corsa a due per RCS è ufficialmente cominciata, dopo le smentite di qualche settimana fa secondo cui soltanto Cairo sembrava fosse intenzionato a rilevare il gruppo. Ora si attende la risposta di tutti gli altri soci. La partita è apertissima.

 


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