Nuovi arrivi, partenze, ma anche conferme. Se da un lato Sinisa Mihajlovic vuole poter contare, tra i tanti giocatori, su Nikola Maksimovic (che lanciò ai tempi del suo impiego da ct della Serbia), va anche detto che il Torino difficilmente smantellerà la squadra che, in questi anni, è stata costruita con Giampiero Ventura. Soprattutto i giovani elementi: dopo averci investito parecchio, è lo stesso Cairo che, per quanto è possibile, vorrebbe veder proseguire il lavoro impostato dal suo predecessore. Con le dovute varianti, è chiaro, ma con una continuità che non può, non deve essere interrotta.

 

Ed è anche, ma ovviamente non solo, per questo motivo che Gaston Silva ha di fronte a sé un’importante, forse la più importante da quando è in granata, occasione per mettersi in mostra. Anzi, addirittura per diventare il difensore centrale titolare della squadra per la prossima stagione. Dopo due anni in granata, il classe ’94 nazionale uruguaiano viene considerato pronto dagli addetti ai lavori per poter davvero essere impiegato con regolarità in Serie A. Non come terzino (adattato) nel 5-3-2, ma come centrale nel 4-3-3, proprio al fianco di quel Maksimovic sopra citato che si vorrebbe possa diventare il perno della retroguardia che verrà.

 

Maksimovic-Silva, insomma. Una coppia che il Toro avrebbe già in casa e che permetterebbe ai granata di non dover intervenire in maniera sostanziosa in difesa: Moretti, infatti, sarebbe la chioccia perfetta per l’uruguaiano, che però dovrà convincere Mihajlovic a partire dai primissimi giorni di ritiro (o da quando sarà a disposizione: potrebbe non arrivare il 10 luglio per la partenza verso Bormio). In questo momento, un’ipotesi di cessione non è remota, è proprio esclusa. Eccola, la grande chance per Silva. Ora toccherà a lui dimostrare di essere davvero pronto.

 


Toro tra Kucka e Rincon: una poltrona per due

La rassegna stampa del 27 maggio 2016