Il personaggio del momento è sempre lui. E in un’occasione importante come il Raduno dei Toro Club proprio non poteva mancare. Paolo Pulici è così: genuino, sempre; schietto, ancor di più. Ma soprattutto ha capito che il Toro è a contatto con le persone, e non manca mai di sottolinearlo. Come lo scorso anno, anche ieri il bomber granata ha voluto presenziare all’evento giunto alla sua seconda edizione, organizzato dal Toro Club Settimo.
Foto e autografi non mancano mai. Come nemmeno i momenti goliardici (durante il pranzo si è alzato a cantare l’inno del Toro insieme con Valerio Liboni), ma, soprattutto, quelli più seri. Bello è stato vedere Pulici spiegare a chi glielo chiedeva alcuni suoi personali concetti di calcio, o suoi aneddoti di quando, il calcio, lo masticava quotidianamente. È stato anche particolarmente emozionante sentirlo parlare, quando Stefano Venneri gli ha dato il microfono prima del pranzo.
“Essere del Toro è qualcosa che ti entra dentro” ha detto Pulici. Che non ha poi mancato di dire la sua sul Filadelfia (presente anche Cesare Salvadori, presidente della Fondazione), quando mancano pochi mesi alla data annunciata dell’inaugurazione. “Sarà bellissimo ritornare a casa, si può davvero creare qualcosa di importante. Cosa spero? Che Mihajlovic tenga le porte aperte il più possibile. Negli ultimi anni la gestione prevedeva la chiusura degli allenamenti al pubblico, cosa secondo me sbagliata. Spero proprio che adesso ci sia un’inversione di tendenza, quella è la casa del Toro. Di tutto il Toro“.