Il responso della partita del Ferraris è stato chiarissimo: dopo cinquanta partite da luglio ad oggi, i ragazzi di Ventura non ce la fanno più. Troppo evidente la stanchezza nelle gambe e troppo ampio ormai il divario creatosi con le altre pretendenti per poter ambire a traguardi europei anche in questa stagione. D’altra parte già la brutta sconfitta contro l’Empoli aveva pregiudicato la situazione in classifica e lasciato intendere che la condizione atletica che un anno fa, senza gli impegni europei, era brillante tanto da consentire ai granata la rincorsa finale fino all’ultimo minuto dell’ultima partita, era ormai ridotta al lumicino. 
Dopo una stagione estenuante ai ragazzi non si poteva chiedere di più, le ultime energie psicofisiche le hanno spese per fare proprio il derby raschiando probabilmente il fondo del barile e paradossalmente, a differenza del girone di andata, quando l’ingiusta sconfitta nella stracittadina funzionò come propellente per una lunga striscia di risultati positivi e di imprese in Italia ed in Europa, la vittoria del 26 aprile ha sortito l’effetto opposto.
Magari si tratta di una sorta di inevitabile appagamento psicologico dopo aver scaricato tutta l’adrenalina possibile contro i cugini ma sta di fatto che i granata dovranno giocare le ultime tre partite cercando di onorare al meglio questo finale di campionato magari imponendosi un obiettivo quale può essere ad esempio l’ottavo posto o arrivare davanti al Milan.Non sono forse obiettivi ambiziosi, per giunta il crollo nel finale contro il Genoa, le assenze per squalifica del prossimo turno e di Quagliarella fino alla fine del campionato non autorizzano sogni di gloria. Ma alzi la mano chi ad inizio stagione non avrebbe firmato per un cammino del genere. E in fin dei conti non sarebbe affatto scontato che dopo un’annata del genere ripartire nuovamente con partite ufficiali già da luglio possa essere sopportabile da una rosa già spremuta e che andrebbe in ogni caso arricchita per poter essere competitivi per obiettivi ambiziosi.

STABILI:

EL KADDOURI          
nel primo tempo lo si nota per qualche bel numero sporadico. Nella ripresa risulta più incisivo e decisivo con il calcio di punizione che trasforma in rete ma anche con azioni difensive nella propria trequarti. Poi è sfortunato nella deviazione in barriera che dà il la alla débacle finale che macchia anche con un errore sul gol del 3-1.

MOLINARO        
si fa notare soprattutto per l’inserimento sul tacco di Maxi Lopez e il conseguente cross tagliato per Quagliarella. Ma anche per la volontà ed una condizione ancora tutto sommato accettabile. Fatica a contenere Rincon ma non capitola.

MAXI LOPEZ        
ha pochi palloni giocabili, quei pochi che riceve o si conquista sa difenderli bene come al solito ed ha un’intuizione geniale liberando Molinaro con un colpo di tacco in area. Ma non ha mai possibilità di tirare in porta e ciò per un attaccante è essenziale.

MARTINEZ            
altra occasione sprecata per incidere, per convincere. Perde una palla pericolosa sulla propria trequarti e vaga spesso a vuoto in quella avversaria. Riesce soltanto a guadagnarsi qualche punizione ed alcune gli vengono negate. Avrà a disposizione le ultime tre partite, è giovane, dovrebbe avere ancora un po’ di birra in corpo.

CHI SCENDE:

MORETTI          
come lo scorso anno è uno dei giocatori più utilizzati e conseguentemente più logori. Con le sue 33 primavere ed una carriera già importante alle spalle non può essere fresco e reattivo come ai bei tempi e riuscire a contenere la verve di Falque.

BENASSI
          non si ricorda niente di positivo nei minuti nei quali resta in campo: una errata gestione di palla al limite della propria area, diversi palloni persi, poca cattiveria e due tiri sbilenchi. Anche per lui prova incolore e futuro in bilico.

GAZZI
           fa il possibile con buoni interventi, fermando gli avversari con buoni tackle ed uscendo da situazioni intricate. Però ha diverse responsabilità sui gol, o perché non legge bene l’azione come sul primo o perché non chiude tempestivamente (come sul terzo).

GLIK
        anche il capitano regge finché può ma nel finale incappa in figuracce dovute ad uno sbandamento psicofisico evidente. Sul quarto gol Pavoletti lo umilia letteralmente e comunque se la difesa balla per tutta la partita, lui che deve esserne il leader non è esente da colpe.

MAKSIMOVIC          
spesso svagato e ingenuo nell’azione del primo gol rossoblu allorquando sbaglia l’intervento, viene beffato in velocità da Niang e poi non riesce a deviare il pallone che gli passa sotto i piedi nel cuore dell’area. Ma in generale una prestazione inguardabile, al di là delle responsabilità sui gol. Solo un buon colpo di testa in area genoana.

BRUNO PERES
         resta ai margini del gioco per buona parte del match, non aiuta a dovere Maksimovic dietro e non compie scorribande pericolose in avanti. Solo in un’occasione arriva al tiro ma col piede sbagliato e alla fine dei conti è utile solo per la punizione che si guadagna e dalla quale giunge il temporaneo pareggio. L’ammonizione lo terrà fuori domenica.

PADELLI        
  dopo la papera di Empoli, se ne esce da Marassi con cinque gol sul groppone che già non costituiscono un buon viatico. Poi riesce a farsi ammonire negli spogliatoi per un’espressione blasfema che gli costa la squalifica per la partita contro il Chievo. 

AMAURI        
per lo più sfortunato poiché non merita l’ammonizione che gli costerà la squalifica in una partita nella quale, a causa anche dell’assenza di Quagliarella, avrebbe avuto maggiori di chance di giocare.

QUAGLIARELLA
         a parte la gara sulla quale non incide pur avendo avuto una buona opportunità, l’infortunio all’adduttore sinistro rimediato ad inizio ripresa lo costringerà a restare ai box fino al termine del campionato. E’ vero che finora era stato il giocatore più utilizzato e magari un po’ di riposo sarebbe servito ma in questo modo l’attaccante campano non riuscirà a rimpinguare il bottino ed a superare il suo record personale di gol in campionato. Peccato.


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