Ventura lo ha aspettato, coccolato, ha insistito quando molti avrebbero gettato la spugna. Perché Omar El Kaddouri è certamente l’elemento di maggior classe del centrocampo granata, l’unico in grado di accendere la luce nei momenti difficili, di dettare l’ultimo passaggio. Nell’attuale stagione il giocatore ha attraversato un periodo poco brillante: a non convincere, spesso, i momenti di black out all’interno della stessa partita. Di contro la prestazione offerta contro l’Athletic Bilbao nell’andata dell’Olimpico, forse la migliore da quando indossa la maglia granata, ha convinto anche i più scettici a guardare con meno pregiudizi e più attenzione il cammino del marocchino nelle utlime settimane. A Palermo è stato decisivo: non era facile entrare in campo a gara in corso e diventare immediatamente punto di riferimento per la squadra. E invece El Kaddouri ha dimostrato una discreta maturità: suo l’assist a Maxi Lopez in occasione del gol del 2-2, suo anche quello del 3-2, poi annullato da Gervasoni.
Mezz’ora di grande efficacia al “Barbera” per il marocchino: e ci sarà anche lui al centro delle trattative di mercato del prossimo mese di giugno, quando il Toro dovrà decidere se puntare nuovamente sul centrocampista scegliendo di investire sul talento, ancora in parte inespresso, del classe ’90. La cifra del riscatto dal Napoli è intorno ai 4,5 milioni di euro: un investimento non di poco conto per Urbano Cairo che, nel tentativo di trattenere i big granata, dovrà anche decidere se El Kaddouri valga un investimento del genere. Certo è che se nelle prossime cinque gare il giocatore dovesse mantenere questi ritmi lasciandosi definitivamente alle spalle i momenti no, diventerebbe un’arma decisiva non solo nella rincorsa alla qualificazione all’Europa League ma anche in vista del prossimo campionato. E forse nel tentativo di alzare l’asticella il Toro potrebbe partire proprio dalla conferma di un El Kaddouri finalmente diventato maturo. 

 

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Affetto e riconoscenza