E’ stata una piacevole sorpresa per tutti la presenza di un grande ex come Ciccio Graziani alla serata del Gran Galà Granata a Teatro Nuovo. La vecchia gloria granata è salita sul palco e, accolto da una vera e propria ovazione, ha svelato il motivo della sua partecipazione: “Dovevo andare a cena con Jimmy Ghione, visto che nei prossimi giorni sarò a una manifestazione qui vicino a Torino, e mi sono ritrovato a questa splendida serata. E’ sempre bellissimo tornare in luoghi dove so di essere amato, fa sempre piacere ritrovare tante persone a cui sai di aver regalato gioie indimenticabili per loro e per me”. Si parla di Toro, ovviamente, e di come sia cambiato lo stadio, sia come nome, da “Comunale” a “Olimpico”, sia come capienza: “Oggi la Maratona è molto più piccola, ricordo che quando giocavo io, quando lo stadio era vuoto, c’erano comunque cinquantamila persone. Ho visto l’ultimo derby in tv, e ci sono rimasto davvero male a pensare che, pur essendo tutto esaurito, c’erano circa ventisette mila spettatori. Quando giocavamo noi contro la Juve erano più del doppio, è un peccato che il Comunale sia diventato così piccolo. I derby erano davvero il nostro forte, perché loro non hanno mai avuto e non avranno mai il tifo che abbiamo noi del Toro”.

Ciccio Graziani, poi, non può non ricordare le emozioni di allenarsi al Filadelfia, un campo diverso da tutti gli altri: “I giocatori di oggi non sanno nemmeno cosa sia il Fila, ai miei tempi si respirava davvero un’aria e un’atmosfera diversa e magica. Non potrò mai dimenticare la gigantografia del Grande Torino che c’era nel tunnel che portava agli spogliatoi: mi ricordo che ci fermavamo sempre a guardarla, e in quei momenti capivamo la responsabilità che avevamo ad indossare quella maglia. La foto di quella squadra straordinaria, se da una parte ci procurava ammirazione e rispetto, a volte metteva anche un po’ di timore, perché questa non è una società come tutte le altre. Ma quel campo di allenamenti, quella foto e quell’atmosfera ci dava una carica in più, ed era bellissimo trovare sempre tanti tifosi pronti a sostenerti anche durante la settimana”.

Un calcio che però, purtroppo, non c’è più, visto che gli allenamenti sono ormai sempre a porte chiuse: “Non concepisco l’idea che la gente non possa stare con i propri beniamini, oggi si fa fatica ad affezionarsi ai giocatori perché non c’è più il contatto. Ricordo che nel ’76, qualche settimana prima di vincere lo scudetto, un tifoso si avvicinò a me e mi disse: sono verso la tarda età, vorrei vedere il Toro con il Tricolore per avere un’ultima soddisfazione nella vita. Io gli risposi che lo avremmo sicuramente vinto, perché noi scendevamo in campo in settanta mila, e infatti accadde. Quando lo incontrai nuovamente al Fila lo portai nel nostro spogliatoio e lui, con le lacrime agli occhi, ci disse: grazie ragazzi, ora posso morire in pace. Ecco, oggi un episodio del genere non potrebbe mai accadere”.
Qualche settimana fa, il Toro è tornato a vincere il derby dopo tantissimi anni e Graziani ci tiene a raccontare un aneddoto dei suoi tempi proprio alla vigilia della stracittadina: “Ci stavamo allenando al Fila, e ad un certo punto si ferma sopra il campo un elicottero. Tutti ci guardiamo, un po’ stupiti, e capiamo subito che era l’avvocato Agnelli, che dall’alto cercava di spiare il nostro allenamento. In quel momento ci siamo resi conto che quel derby lo avremmo vinto. E così fu.”

E sul gruppo fantastico che regalò il settimo scudetto al Toro dice: “Eravamo davvero una grande famiglia, di gente che sapeva giocare a calcio e che ogni domenica, grazie ai tifosi, scendeva in campo in dodici. Io e Pulici segnavamo sempre, ma non abbiamo smesso di ringraziare Claudio Sala, è lui che ci permetteva di esaltare le nostre doti. E poi in porta avevamo un vero pazzo, Castellini, che volava da un palo all’altro. Non dimenticherò mai nemmeno il presidente Pianelli, uomo di poche parole ma che sapeva sempre dimostrarti il suo affetto”.

Infine, prima di consegnargli il premio come Giocatore Rivelazione dell’anno, Graziani dice la sua su Maxi Lopez: “Spero con tutto il cuore che rimanga, ha grandissimi margini di miglioramento. Penso che il vero Maxi lo vedremo dai primi di agosto, quest’anno pur senza aver fatto la preparazione con il Toro ha collezionato questi risultati. Può regalarci ancora tante e grandi soddisfazioni, io credo molto in lui.”


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