Lo ha già confidato pochi minuti dopo la sfida contro il Sassuolo. “Per me, contro la Juventus non sarà una partita come tutte le altre” ha detto Fabio Quagliarella, che un passato in bianconero ce l’ha avuto eccome. Quattro stagioni, tra il 2010 e il 2014, con 23 reti in 84 presenze e tre scudetti consecutivi vinti con il tecnico Antonio Conte in panchina. Allo Juventus Stadium è stato salutato con una lunga e sentita standing ovation, domenica dovrà far esultare i suoi tifosi: la gente granata aspetta un altro gol dell’ex, e il numero 27 ha tutte le carte in regola per poterlo fare.
Ma Quagliarella non sarà l’unico giocatore con un passato in bianconero, perché Ventura ha a disposizione anche Moretti, Molinaro e Amauri. Il difensore, che con l’attuale tecnico granata ha conosciuto l’azzurro della Nazionale a 33 anni, è passato dalla Fiorentina alla Juventus nel 2002, rimanendo per una stagione dall’altra parte della Mole: soltanto otto presenze per l’ex Genoa nella squadra allenata all’epoca da Marcello Lippi. Il terzino, invece, in tre anni in bianconero, tra il 2007 e il 2010, ha collezionato ben 65 apparizioni, riuscendo anche a siglare un gol, in coppa Italia contro il Parma. Infine Amauri, strappato dai bianconeri al Palermo per una cifra superiore ai venti milioni, riesce soltanto in parte a non deludere le attese, segnando 17 gol nelle 71 partite disputate con la maglia della Juventus tra il 2008 e il 2011. Dopo il prestito al Parma, torna nuovamente alla corte di Conte, che però lo tiene fuori rosa per mesi: nel gennaio 2012 l’addio finale, con il passaggio alla Fiorentina. Anonimo, invece, il passato in granata di Asamoah, transitato al Toro durante l’era Novellino ma mai schierato in campo nemmeno per un minuto, mentre in bianconero, prima dell’infortunio, era un titolare quasi inamovibile. Discorso inverso per il portiere Rubinho: 26 presenze nella sua unica stagione al Toro, appena 55 minuti in due anni e mezzo di Juventus.
Oltre a Quagliarella, però, c’è un altro grande ex attesissimo, ma che non ha lasciato assolutamente un buon ricordo nella sua vecchia tifoseria. Fischiatissimo quando, nel derby dell’anno scorso, al termine della partita entrò sul terreno dello Juventus Stadium per un allenamento post partita, e poi insultato a gran voce nel finale della stracittadina terminata con il gol-beffa di Pirlo, Angelo Ogbonna dovrà prepararsi a un’accoglienza piuttosto “calorosa”, nel senso peggiore del termine. Il rapporto tra il difensore e il tifo granata si era già incrinato quando, nel derby dell’espulsione di Glik terminato 3-0 per i bianconeri, l’ex numero 6 granata scambiò la sua maglia con Marchisio, ed è definitivamente naufragato all’annuncio del suo trasferimento dall’altra parte del Po. Domenica, se scenderà sul terreno dell’Olimpico, saranno sicuramente fischi. E anche sonori.