Belotti apre, la società “spera”: Toro, quando blindi il Gallo?

Belotti e Torino continuano a scambiarsi messaggi di affetto reciproco, ma le parole di Petrachi sul calciomercato non chiudono le porte a una cessione

Tra il Torino e Belotti, la fitta tela di ammiccamenti di calciomercato, di dichiarazioni d’amore reciproco e volontà di proseguire insieme, ieri si è arricchita una nuova trama, con le dichiarazioni  del direttore sportivo Gianluca Petrachi: “Ad essere sincero, spero di poter trattenere Belotti al Toro”, ha dichiarato ai media. Una dichiarazione che in realtà non fornisce certezze sulla permanenza del Gallo, tutt’al più che punta a rammentare la volontà della società di fare quegli sforzi necessari affinché l’attaccante della nazionale rimanga, prolungando almeno di un’altra stagione il suo legame con la maglia granata. Che Belotti al Toro si trovi a meraviglia non è un mistero, e anzi a lui nemmeno dispiacerebbe rimanere, come ha avuto modo di esprimere. Tutti i tasselli sono al posto giusto per permettergli di fare del suo meglio: una tifoseria che lo ama, una società che ha deciso di puntare su di lui con il rinnovo contrattuale e frequenti attestati di stima, e una squadra (e soprattutto un allenatore), che grazie a un atteggiamento votato all’attacco e a compagni di reparto complementari gli permette di esprimersi al meglio.

L’unica minaccia, dunque, sta nei richiami milionari dei top club europei: il Chelsea è la società che fino a questo momento ha inviato i segnali più concreti, un’offerta faraonica per il Toro e lo stesso giocatore, potrebbero diventare un passepartout decisivo nella conclusione dell’affare. In questo scenario, il Toro sembrerebbe quasi assumere una posizione passiva agli eventi, ma analizzando la situazione così non è: garantire a Belotti anche per l’anno prossimo le stesse condizioni di questa stagione, o perché no addirittura migliorarle da un punto di vista tecnico (rafforzando la rosa nei punti giusti), risulterebbe un importante passo verso la permanenza del Gallo. La prossima stagione sarà quella che porterà ai mondiali, rimanere al Torino significherebbe garantirsi la convocazione: un’esperienza all’estero, per quanto remunerativa, potrebbe far sorgere qualche incognita. E Belotti e il Toro, ora, hanno bisogno di certezze.