Il borsino dopo Cagliari-Torino 4-2: torna l’appuntamento con la rubrica di Carlo Quaranta. Ecco chi sale e chi scende dopo la sfida in Sardegna
Non è un mistero che quest’anno in casa granata la qualità non abbondi e la continuità di prestazioni e risultati purtroppo si è vista solo quando si imboccò il tunnel delle sei sconfitte consecutive pre coronavirus. La sconfitta di Cagliari ci riconsegna una squadra con le solite lacune difensive e con persistenti problemi in fase di costruzione, di spunti, di giocate di qualità: pur con la contemporanea presenza di due potenziali trequartisti (Edera e Berenguer) si è assistito a una serie di passaggi e giocate forzate, penuria di idee e movimenti, approssimazione. Praticamente l’esatto contrario di quanto fatto vedere dai rossoblù che hanno sfruttato inserimenti, azioni in velocità e che hanno dimostrato di sapere sempre cosa fare.
Chi sale e chi scende: il borsino
Al di là di un quarto d’ora scarso di furore agonistico nel quale stava per concretizzarsi un’inaspettata rimonta vanificata dalla sciocchezza di Nkoulou, il Torino ha dunque meritato di perdere e si ritrova ora con una classifica pericolante ed un calendario proibitivo da affrontare con una difesa che ha subito ben 50 gol (già 13 in più rispetto a tutta la passata stagione con stessi protagonisti)!
Resta solo la consolazione e la fondata speranza che i rientri a pieno ritmo di giocatori di maggiore qualità quali Ansaldi (soprattutto), Verdi (se finalmente dimostra quanto vale) e il giovane Millico possano sopperire a quanto è mancato finora così come si è visto in quel famoso quarto d’ora.
CHI SALE:
ANSALDI la nota più lieta della giornata. Appena rimette piede in campo si vedono finalmente azioni offensive e di qualità. E da un suo cross nasce il primo gol.
VERDI anche il suo rientro può essere importante e ha dimostrato che almeno su palla inattiva può essere determinante: suo il preciso corner per il gol di Belotti. Poi non indovina una punizione dal limite.
MILLICO ancora un subentrato tra i pochi a salire dopo questa giornata: pochi minuti ma con qualche idea, buoni sprazzi e tentativi reali sebbene non precisissimi.
SINGO a differenza dei sopracitati e più celebrati compagni al debutto post covid, per lui si tratta dell’esordio assoluto in campionato. Pochi palloni giocati ma con la giusta verve.
STABILI:
BELOTTI nonostante l’assenza di Zaza ed il poco sostegno ricevuto, non brilla ma si sbatte e si sacrifica sempre cambiando spesso zona sul fronte offensivo. Segna un bel gol, ne sfiora un altro.
LUKIC impiegato sempre col contagocce, non dà ancora un senso ai minuti che gli si concede. Sbaglia qualche apertura, svolge il compitino senza iniziative importanti.
BREMER il gol segnato riabilita parzialmente una prestazione sottotono nel corso della quale è stato messo in difficoltà da Simeone. Dal punto di vista fisico appare comunque il più tonico.
CHI SCENDE:
EDERA non riesce ad innescare Belotti ed i suoi tentativi si rivelano sterili. Viene sostituito dopo 58’ scialbi nei quali non incide. Passo indietro.
SIRIGU come spesso accade non ha colpe specifiche sui gol incassati e, anche se quest’anno non è esattamente come lo scorso, prendere quattro pappine senza compiere nemmeno una parata difficile non è il massimo.
MEITE’ tenta qualche finezza nel primo tempo, vince qualche contrasto, fa qualcosina in zona d’attacco ma alla lunga non combina granché ed esce battuto nel confronto coi centrocampisti sardi.
BERENGUER l’unica perla della sua prestazione resta il tacco con cui smarca Belotti in area. Per il resto gira a vuoto, partita anonima.
DE SILVESTRI forse in un ruolo dispendioso come il suo è impossibile chiedergli di più in una settimana dopo tre mesi di stop. Si fa prendere il tempo da Lykogiannis più volte.
RINCON un’altra partita al di sotto delle potenzialità fatte vedere lo scorso anno, sovrastato da Nainggolan che non riesce a fermare quasi mai, abbozza solo qualche iniziativa per onor di firma. È indietro di condizione.
IZZO in seria difficoltà quando il Cagliari gioca in velocità, non riesce a tenere il passo e chiudere. Joao Pedro è insidioso e alla fine, da diffidato, rischia molto con un’entrata su Carboni.
NKOULOU se quattro giorni prima era stato delizia granata, in Sardegna è tornato croce con diversi errori tra cui spicca l’ingenuo rigore taglia gambe procurato.
AINA sbaglia di tutto nel primo tempo. Lascia troppo campo agli avversari, concede occasioni, è impreciso nei tocchi, non riesce a tenere la posizione. Meglio a destra dopo l’ingresso di Ansaldi.
certi giocatori son Irriconoscibili, o spompati o scazzati , alcuni non si capisce come si sono imbrocchi ti di colpo
Il giudizio su Sirigu è completamente sballato: senza di lui saremmo assieme a Samp Genoa e Lecce….
L’anno scorso ci ha aiutato ad arrivare ai preliminari di E.L., quest’anno (speriamo) a salvarci. In ogni caso decisivo e per fortuna che difende la nostra porta….