Chi sale e chi scende dopo la sfida contro la Fiorentina: ecco il borsino granata di Carlo Quaranta

Chissà se gli sfoghi di Juric prima e dopo la partita contro la Fiorentina hanno avuto l’effetto da lui sperato e siano serviti per indurre Vagnati a chiudere le trattative giuste per portare in dote elementi validi e funzionali al nuovo progetto. Certo, dopo due annate che definire deludenti è un eufemismo ci si sarebbe aspettato una rivoluzione tipo quella del 2010 che portasse ad una robusta rivoluzione della rosa e non soltanto all’ennesimo cambio di panchina.  

La situazione stagnante – a meno di stravolgimenti dell’ultima ora – ha finora portato ad innesti insufficienti, alla permanenza di calciatori in rosa non funzionali al gioco di Juric e a 0 punti in classifica dopo due giornate. Peraltro contro i viola si sono registrati decisi passi indietro dal punto di vista del gioco, in particolare di quello offensivo. Così, la buona prestazione contro l’Atalanta è già lontana anni luce e ormai derubricata a mera eccezione e anche la buona notizia della permanenza di Belotti è guastata dall’infortunio che lo terrà lontano dagli impegni con la Nazionale e da quelli con il Torino per circa un mese. Con Zaza sempre fermo ai box e Sanabria in Paraguay fino al 10 settembre, contro la Salernitana i granata potrebbero essere obbligati a vincere senza punte. 

Fiorentina-Torino, chi sale

MILINKOVIC-SAVIC   il portierone serbo è bravo e reattivo sul colpo di testa ravvicinato di Milenkovic e ben piazzato su Callejon e Sottil. Poco da rimproverargli. 

RODRIGUEZ il migliore del pacchetto arretrato, controlla ed accompagna bene Callejon non concedendogli cross e gioca disinvoltamente. 

STABILI: 

VERDI    subentra per dare una scossa e nel male e nel bene è protagonista: troppo molle a centrocampo, perde il pallone del 2-0 e si rifà alla fine accorciando le distanze con un buon movimento. 

MANDRAGORA    provvidenziale il salvataggio ad un metro dalla linea della porta su Bonaventura ma per tutta la gara usa più la spada che il fioretto. 

LUKIC    arretrato, pulisce qualche pallone nella propria trequarti, ha solo il guizzo del bell’assist per il gol di Verdi all’89’. 

PJACA    gioca solo l’ultimo quarto di partita ma risente dei problemi al ginocchio. Si fa vedere solo per una percussione isolata che non dà frutti. Deve affinare l’intesa coi compagni. 

DJIDJI    è condizionato dall’esuberanza di Vlahovic e dal cartellino che consiglia a Juric la sostituzione. Bene in qualche chiusura ma la posizione di centrale non è la sua. 

SANABRIA    ancora discontinuo e troppo vicino a Belotti col quale si crea una sola occasione propizia (ma alza la mira). Alla ripresa contro la Salernitana dovrà farsi trovare in ben altra condizione. 

AINA    qualche difficoltà nel primo tempo su Callejon, guadagna bene il fondo una sola volta e cerca anche la soluzione di testa in area ma non è incisivo. 

Fiorentina-Torino, chi scende

BELOTTI    brutta tegola per il Capitano e per la squadra (oltre che per la Nazionale) l’infortunio che lo terrà fuori un mese e gli impedirà di allenarsi coi nuovi compagni di reparto. 

IZZO    stavolta è titolare ma appare ancora svagato, probabilmente distratto dalle voci di mercato, soffre Gonzalez ed ha responsabilità anche sui gol viola. 

SINGO    qualche buona chiusura con annessa ripartenza ma non crea occasioni importanti e perde il confronto diretto con Biraghi. 

LINETTY    un passo indietro dopo l’incoraggiante esordio stagionale nella posizione di trequartista. Condizionato dal controllo di Pulgar in fase di non possesso. 

BUONGIORNO    sostituisce Djidji a inizio ripresa e non fa meglio di lui nella marcatura di Vlahovic che anzi va in gol e fa ammonire anche lui. 

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ultimo aggiornamento: 02-09-2021


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poggiardo granata69
poggiardo granata69
3 anni fa

Mi auguro solo di fare un campionato migliore di quelli passati….

maximedv
maximedv
3 anni fa

Non ho capito, Belotti scende perché si è infortunato? 😀

Filippo Bull
3 anni fa

Il porterione serbo? Addirittura porterione ha scritto il sig.Quaranta🤣🤣🤣

Il borsino granata / La solita dormita finale vanifica il resto

La chiave Ansaldi