Il borsino granata dopo Torino-Sampdoria: ecco chi sale e chi scende dopo il pareggio per 2-2 rimediato contro i blucerchiati
Meno male che Belotti è tornato ed ha subito ritrovato il gol e che in generale si riesce a segnare con una certa continuità altrimenti a quest’ora probabilmente si starebbe facendo i conti con una situazione ancora più drammatica. Ormai è diventato difficile persino aggiornare i record negativi collezionati in quest’inizio di stagione e già basterebbe il dato della difesa più battuta del campionato per realizzare di avere una grave criticità che è rimasta tale indipendentemente dagli interpreti, dai moduli e da tutti gli esperimenti fatti finora. Anche contro la Sampdoria si sono presi due gol piuttosto casualmente su altrettanti tiri in porta ma quando nemmeno con la difesa a tre che dà più certezze si riesce ad arginare gli avversari e si hanno i due pilastri della stagione d’oro mazzarriana in panchina (i quali a quanto pare danno meno garanzie degli altri) ogni alibi appare la classica foglia di fico.
Per analizzare i motivi dei tanti gol subiti si è giustamente osservato che si deve considerare tutta la fase difensiva e l’adattabilità anche dei centrocampisti alle variazioni tattiche degli avversari: non è un caso infatti che all’inizio dei secondi tempi o quando gli allenatori delle altre squadre operano dei cambi (sia individuali che tattici) i granata vadano in affanno e fatichino a riposizionarsi in campo. È ciò che è capitato anche l’altra sera con i movimenti sbagliati dei difendenti granata, in particolare sulla seconda rete, dopo l’ingresso in campo di Gabbiadini.
Se a questo si aggiunge l’atavica mancanza di cattiveria e di determinazione e i conseguenti limiti di tenuta mentale, non stupisce allora che il Torino sia specializzato in rimonte subite e che sarebbe secondo in classifica se le gare durassero 45’. È una questione di organizzazione mentale e tattica. Ed il prossimo turno propone proprio la squadra che ha fatto di queste armi la propria fortuna: riuscire ad adattarsi e pensare che si può e si deve vincere costituirebbero dei buoni presupposti per fare bene.
Torino-Sampdoria: chi sale
BELOTTI il solito Gallo a tutto campo, che non si risparmia nemmeno nella propria area di rigore. Lotta, serve palloni d’oro ai compagni, realizza il 99° centro in granata e va vicino a quota 100 (due gol annullati) nel giorno del suo onomastico. Certo, nella prossima partita avrebbe un sapore ancora più speciale…
MEITE’ torna al gol dopo oltre due anni, era ora! Nel complesso una prestazione condita da buone intuizioni, giocate eleganti in fase di ripartenza e qualche dormita quando rallenta il gioco o non segue l’avversario (vedi anche gol di Candreva).
SINGO il ragazzo conferma le sue qualità in un crescendo impressionante. È il più pericoloso nel primo tempo tanto che è lui ad inventarsi l’assist per Belotti, ha tecnica, gamba e capacità di saltare gli avversari. Ha qualcosa da farsi perdonare pure lui sul primo gol doriano.
ZAZA sta attraversando un buon momento di forma e si vede. Se stavolta non ha trovato anche il gol il merito è stato di Audero che ha sventato una sua zampata al volo. Catalizza ogni lancio profondo e smista bene, utile anche nel disturbo sul portatore avversario.
Torino-Sampdoria: gli stabili
VERDI non si può dire che col suo ingresso cambi la partita ma certamente un po’ la vivacizza: sbaglia misura di un assist per Belotti, si rifà con l’angolo per la rete di Meité ed un bel tiro al volo da posizione defilata.
LYANCO è abbastanza vivo, più volte va in anticipo alto su Quagliarella. Salva un gol col corpo su tiro ravvicinato di Candreva e ne sfiora un altro con un tap in sul quale Audero è reattivo.
RODRIGUEZ convincente in questa posizione da “braccetto” di sinistra nella difesa a tre più di quanto non lo sia stato da esterno nelle precedenti uscite. Non rischia nulla e sfiora il gol su punizione.
RINCON evita il cartellino che gli avrebbe fatto saltare il derby. Lo si trova spesso ben piazzato a centro area a respingere cross insidiosi ed affronta più avversari con piglio deciso ma è sfortunato sul primo gol doriano.
LINETTY fa vedere alcune buone cose in fase di inserimento sebbene perda i tempi decisivi della giocata al momento della conclusione. Un buon assist per Belotti, chiusure su Candreva e calo alla distanza.
MURRU il suo ingresso stravolge l’assetto difensivo e lui si dedica a compiti più strettamente di contenimento tra un controllo sbagliato ed un lancio indovinato.
Torino-Sampdoria: chi scende
BREMER il brasiliano non è impeccabile su Quagliarella già nel primo tempo su un cross di Candreva, poi è quantomeno corresponsabile sui due gol.
SIRIGU ad un tratto sembra diventato un portiere normale, non para più l’impossibile e purtroppo è diventato l’estremo difensore più battuto della serie A.
ANSALDI riconquista una maglia da titolare e nel 3-5-2 dovrebbe trovarsi a suo agio ma conclude ben poco rispetto alle sue possibilità: un solo cross interessante, tocchi sbagliati, poche iniziative. Ci ha abituato a ben altro.

I risultati non ci sorridono,vuoi x sfortuna vuoi x limiti.pero’ vedo il Toro giocare bene,come mai ultimamente.sarei più preoccupato se mancasse anche quello.
Determinazione e capacità… hanno provato al mercato della crocetta ?