Il borsino di Carlo Quaranta / Ecco chi sale e gli stabili dopo Torino-Udinese, partita vinta dai granata grazie a Brekalo e Bremer
Con la terza vittoria consecutiva ottenuta contro l’Udinese si può dire che, almeno tra le mura amiche del “Grande Torino”, la squadra di Juric sta trovando una certa continuità di risultati. Per quanto riguarda le prestazioni non si può però dire che la partita contro i friulani sia stata simile rispetto a quella dominata contro la Sampdoria tanto che nel finale i bianconeri hanno sfiorato il pareggio in un paio di circostanze e basterebbe peraltro dare uno sguardo alle statistiche per verificare un sostanziale equilibrio generale.
Ma ciò che incoraggia all’ottimismo i granata è che finalmente si vede una qualità nelle giocate assente nelle ultime stagioni caratterizzate dall’impianto di gioco mazzarriano votato più alla distruzione che alla costruzione: il gol di Brekalo è un manifesto di quella qualità tecnica che può indirizzare una partita nel verso giusto grazie ad una giocata di classe estemporanea, di un colpo di genio, di un tiro dalla distanza.
Ma c’è anche tanta quantità che si vede chiaramente nei duelli fisici “uno contro uno” continui (e molti dei quali vinti dai vari Bremer, Pobega, Djidji, Lukic), la determinazione, la grinta, la voglia di raggiungere il risultato riscontrabile nel fatto di continuare a giocare dopo il vantaggio e nel modo col quale Bremer ha “rubato” il gol a Pobega a termine di un’azione tambureggiante in mischia in area di rigore avversaria, roba che fino a poco tempo fa si era soliti subire.
Insomma, al netto di qualche sbavatura emersa soprattutto nel finale di gara, ereditĂ di quel famoso braccino corto, finalmente la strada per abbandonare la parte calda della classifica e ritagliarsi un futuro interessante sembra tracciata, ora sarĂ fondamentale non smarrirla piĂą.
Torino-Udinese 2-1: chi sale
MILINKOVIC SAVIC decisivo in apertura con il lancio per Belotti che propizia il vantaggio e nel finale deviando su Samardzic. In mezzo bravo anche su Pussetto e Arslan. Fondamentale.
BELOTTI non segna ma è protagonista in entrambe le reti granata con l’assist aereo per Brekalo e con il colpo di testa che, deviato sul palo, innesca la mischia che vale il raddoppio. In ascesa.
BREMER sin dai primi minuti ingaggia un duello rusticano con Beto che sostanzialmente scappa via pericolosamente solo una volta. Le statistiche dicono che è il miglior difensore della serie A, si candida pure a goleador anche se il gol è più un furto a Pobega.
BREKALO l’intuizione dopo 8’ è esattamente ciò che sarebbe servito ai granata per indirizzare le partite nel modo migliore già da un po’, dalla partenza di Ljaijc in poi almeno.
LUKIC abbina quantità e qualità e soprattutto continuità in praticamente tutto l’arco del match. Esce da situazioni intricate e si integra bene con Pobega.
DJIDJI crescita costante per il difensore francese che chiude bene Deulofeu e respinge col corpo (stavolta il suo braccio non è punibile) i tiri pericolosi di Pereyra e Beto.
BUONGIORNO poco sollecitato nel primo tempo da un Pussetto poco in palla, legge bene diverse situazioni e nel finale salva il risultato sul tiro a botta di sicura di Beto.
POBEGA rientra dalla squalifica e dalla Nazionale e dimostra quanto sia importante la sua presenza fisica nei contrasti a centrocampo e il suo impatto in zona offensiva.
VOJVODA a sorpresa viene schierato dall’inizio sulla sinistra dove se la vede con Molina che controlla bene. Mette in mezzo un paio di buoni traversoni per Belotti, non demerita e dimostra di poter offrire un’alternativa utile.
Torino-Udinese 2-1: chi sale
AINA ben piazzato sui corner avversari, qualche recupero interessante dietro ed un buon cross per Vojvoda ma è discontinuo e non lascia tracce sulla destra.
PRAET impiegato un po’ a sorpresa dall’inizio, agisce sulla destra ma non è in condizione e non incide. Poco nel vivo della manovra, ha fatto vedere ben altro ma è giustificabile.
SINGO subentra ad Aina solo nella ripresa, sbroglia una situazione in area granata e fa ammonire Walace con una sua percussione. DĂ il suo contributo nel finale convulso.
ZIMA rientra per giocare gli ultimi 20’ al posto di un Djidji in forma e non commette gravi errori. Ruba pallone e riparte anche se talvolta fatica.
LINETTY non dovrebbe essere difficile non far rimpiangere questo Praet, lui commette il fallo che costa la punizione del 2-1 e perde Molina in velocitĂ .
Finalmente c’è gusto a vedere il Toro giocare,
Salgono gli slavi tornati con il morale alle stelle per la qualificazione mondiale ma trovo giusto citare anche Djidji.
Ora si aspetta cn+ voglia l’arrivo della prox partita,nn si parte subito battuti come capitava prima,infatti aspettavi la partita cn agonia, purtroppo sapendo giĂ come sarebbe finita. Direi che è un grandissimo passo in avanti. Nella speranza di continuare a crescere………ma quello nn dipende da noi.