Il borsino di Carlo Quaranta / Ecco chi sale e chi scende dopo Spezia-Torino, partita persa dai granata di Juric
Il Torino non impara dagli errori e non cresce mai. Dopo aver illuso con una vittoria convincente contro la Samp, torna da La Spezia con le ossa rotta, nuovamente ridimensionato come già era accaduto dopo Firenze e Venezia, e si appresta a vivere la seconda sosta consecutiva – dopo quella post derby di ottobre – a leccarsi le ferite. Probabilmente ci deve essere qualcosa nel dna che impedisce una crescita costante, un riappropriarsi di orgoglio e conseguenti soddisfazioni, poiché cambiano direttori sportivi, allenatori, giocatori ma quella condizione auspicata non si verifica mai, nemmeno quando sembra a portata di mano. A ben vedere, nella partita del ristretto stadio “Picco” non è che siano cambiati tanti giocatori rispetto alla sconfitta maturata qualche mese fa e forse anche la presenza in campo di diversi elementi che hanno perso quel match poteva lasciar presagire un esito avverso.
Il peso delle assenze
Le contemporanee assenze a centrocampo dei due ragazzi che hanno dato una svolta di classe e personalitĂ (Mandragora e Pobega) unite a quella della chiave che ha aperto diverse gare (Ansaldi) sono risultate decisive nonostante le speranze alimentate dalla bella vittoria ottenuta una settimana prima e dai recuperi di Belotti e Praet (rivelatisi invece due flop).
Invece, dopo la scorpacciata contro la Sampdoria, e nonostante la vocazione offensiva (che vede Belotti e compagni settimi nella classifica dei tiri effettuati in serie A sebbene in alcune partite non si sia affatto notato) ed al cospetto della difesa più perforata del campionato, i granata sono rimasti di nuovo al palo a recriminare contro la malasorte (eppure Provedel non ha effettuato parate) e magari contro l’arbitro per possibili rigori non concessi. No, così non va proprio.
Spezia-Torino: chi sale
RODRIGUEZ nel ballottaggio con Buongiorno stavolta è toccato a lui che, con giocate pulite ed efficaci, se l’è cavata sia in difesa che in appoggio in fase offensiva.
PJACA rientra nell’ultima mezzora dopo un mese di stop, l’avvio non è confortante e anche se ci prova si vede che non gli riescono le giocate. Ora ha quindici giorni per tornare davvero in forma.
ZAZA Juric lo mette in campo per necessitĂ sconfessando in parte il suo credo, lui si dimostra vivace ed anche utile in difesa. Davanti non gli riesce di essere decisivo ma ci prova.
Spezia-Torino: stabili
LUKIC torna a giocare con Rincon come compagno di centrocampo, è nervoso sin dai primi minuti ma è sempre lucido nella costruzione e nel fare da collante tra difesa e centrocampo.
SANABRIA si districa bene nello stretto: sfiora il gol con un buon movimento e scarica un buon pallone in area per il tiro di Pjaca. Ma non è risultato decisivo.
DIDJI è prezioso nell’anticipo su Sala in area, in generale non demerita provando anche sovrapposizioni e tiro nel finale di gara. Qualche sbavatura in disimpegno.
MILINKOVIC – SAVIC para il parabile distendendosi sulla sua destra per disinnescare una conclusione di Nzola, non riesce ad arrivare invece sul tiro di Sala.
SINGO protagonista di tutti gli episodi da moviola in area bianconera, avrebbe potuto “gestirli” meglio così come altri palloni che ha toccato. Ferma bene Bastoni di fisico.
BASELLI come nel derby, appena entrato è lui che si trova in zona per opporsi al tiro che costa la partita ma parte in ritardo. Poi prova a riabilitarsi con buone giocate.
RINCON richiamato a sostituire Mandragora e Pobega assenti, ruba palloni agli avversari e prova ad allargare il gioco ma con lui i granata perdono in imprevedibilitĂ ed incursioni.
IZZO gli ultimi 5’ di gioco concessi non lo tolgono certo dai margini del progetto ma potrebbe essere un piccolo segnale. Lui si getta in avanti ma un suo colpo di testa è troppo debole.
BELOTTI ci si attendeva continuità , esplosività , entusiasmo dopo il traguardo tagliato contro i doriani ed invece non era la gara adatta a lui ed ha disputato un’ora sottotono. Di contro ha ritrovato la Nazionale persa per l’infortunio un mese fa.
Spezia-Torino: chi scende
AINA nel duello con Gyasi anticipa e si fa anticipare (una volta pericolosamente al limite dell’area), per il resto poche tracce in affondo ed un tiro fuori da buona posizione. Non si conferma sui livelli Samp.
LINETTY un altro di quelli che sembrava aver imboccato la strada giusta ma che invece ha disputato una gara abulica in fase offensiva. Meglio in uscita dalla propria trequarti.
BREMER Nzola lo mette in difficoltĂ piĂą di quanto avessero fatto colleghi piĂą quotati. Il difensore brasiliano soffre e perde il duello sia negli anticipi che nelle occasioni concesse.
PRAET    non era al meglio e non incide come in tutte le altre occasioni. Non crea occasioni, a parte il traversone deviato da Singo sul braccio di Bastoni e non è efficace nell’uno contro uno. Gli spetta una sosta di lavoro.

Purtroppo le assenze le abbiamo pagate e anche chi ha giocato ma veniva da lunghi stop e come se non ci fossero.
speriamo che dopo la sosta si possa recuperare quanti piĂą giocatori possibili.
Il senso del chi sale è anche quello che se uno è da 3 e diventa da 5 lo metti tra chi sale ma Zaza non si capisce cosa ci faccia in cima dato che è semplicemente ingiudicabile come pure Izzo. Detto ciò Preat poteva stare tra i stabili vedendo… Leggi il resto »
Belotti? ve o siete scordato volutamente per non scrivere che è stato un disastro completo?