Il borsino granata di Carlo Quaranta, dopo la sconfitta del Torino contro il Bologna dell’ex Mihajlovic: ecco chi sale e chi scende nel Toro

Nell’analizzare quanto accaduto sabato sera al Grande Torino partiamo da una considerazione tanto banale quanto stranamente affatto scontata per molti: non esistono squadre invincibili e tantomeno lo è questo Torino. Prima o poi la battuta d’arresto sarebbe dovuta arrivare così come una settimana prima era arrivato il gol di Paganini a mettere fine al record di imbattibilità di Sirigu. Che poi sia arrivata in casa (dopo cinque vittorie consecutive) contro una squadra sulla carta inferiore allenata dall’ultimo ex tecnico granata licenziato poco più di un anno fa è anzi tipicamente “da Toro”. Non è un discorso da “accontentisti” mettere la firma per una sconfitta dopo sette risultati utili consecutivi ma sano realismo, significa avere i piedi piantati per terra e continuare a credere in un obiettivo che per essere raggiunto necessita di tanti passi, sacrifici e talvolta anche necessarie cadute.

Inutile dunque ora essere disfattisti, piangere sul latte versato, vedere tutto nero (magari può farlo chi davvero nutriva sogni Champions!?), inutile parlare di svolte ed esami di maturità ad ogni partita (perché occorre essere sempre sul pezzo, ciascuna gara può e deve essere importante e nasconde una possibile chiave di volta), inutile ora aggrapparsi alla mancanza di gioco poiché i granata (al netto di alcune eccezioni) non hanno mai offerto un calcio spumeggiante e nelle ultime partite sono stati anche fortunati come peraltro è giusto che sia non essendo una squadra di fenomeni così come talvolta nel girone d’andata erano stati eccessivamente sfortunati.

Nessun processo dunque, solo delusione da trasformare in rabbia agonistica e tifo dopo la sosta: a proposito, si affronteranno in sequenza la Fiorentina che si giocherà probabilmente le residue chances europee e la Sampdoria che insegue i granata a soli due punti. Ma se finora c’è un dato che dovrebbe indurre all’ottimismo è proprio quello relativo agli scontri contro le dirette concorrenti che finora hanno visto Belotti e compagni sempre all’altezza della situazione e battuti solo dalla Roma.

Semmai la squadra ora deve tornare a essere concentrata e coesa per non vanificare il lavoro di una stagione e Mazzarri non deve regalare alcun alibi a se stesso e ai ragazzi: dire che dopo esser passati in vantaggio si è commesso l’errore di ritenere che sarebbe stato tutto facile è un grave errore se a dirlo è proprio la persona deputata ad impedire che ciò avvenga. Si sa, oltre a buoni schemi tattici un bravo tecnico deve inculcare anche una certa mentalità.

Il borsino dopo Torino-Bologna: chi sale

IZZO: nella giornata del flop difensivo lui risulta il migliore dei suoi: una stonatura per il difensore di Scampia che ingaggia una lotta con l’ostico Sansone uscendone vincitore e inducendolo all’ammonizione. Non soltanto, ha pure il merito di riaccendere le speranze granata con il gol nel finale.

Izzo Torino esultanza
Armando Izzo of Torino FC celebrates after scoring a goal during the Serie A football match between Torino FC and Bologna FC.

Il borsino dopo Torino-Bologna: stabili

ANSALDI: anche stavolta è uno dei più positivi tra le file granata. Continuo e intraprendente per buona parte della gara, riesce a siglare un gol ed a sfiorarne un altro. In difesa protagonista di una buona chiusura ma anche di una marcatura un po’ approssimativa su Poli in occasione del pareggio.

FALQUE: ha quasi un tempo per provare a incidere. Lui ci mette un po’ a carburare ma il suo ingresso nel momento più delicato del match non è il più propizio perché il Bologna in quel frangente capitalizza al massimo. Nel finale ci prova anche lui dal limite dell’area con un tiro insidioso ma parato da Skorupski.

LUKIC: il suo risulta un cambio tardivo poiché nel quarto d’ora in cui è in campo non riesce a farsi vedere né a costruire alcunché. Forse avrebbe meritato di essere titolare al posto dei compagni di reparto in giornata no.

SIRIGU: dopo aver visto interrompersi la sua imbattibilità a Frosinone, stavolta gli è toccato raccogliere per ben cinque volte il pallone in fondo al sacco, anche se in due occasioni il VAR lo ha graziato. Non ha particolari responsabilità sui gol incassati, respinge bene un tiro di Orsolini nel primo tempo ed è attento nelle uscite alte.

BERENGUER: nemmeno lui riesce a garantire il giusto cambio di passo alla manovra offensiva: un tiro alto un attimo dopo il suo ingresso, la punizione-assist per il gol di Izzo e un’ammonizione per nervosismo nel finale il suo bottino di giornata.

Sirigu rigore Pulgar
Erick Pulgar of Bologna FC scores a goal on penalty kick during the Serie A football match between Torino FC and Bologna FC.

Il borsino dopo Torino-Bologna: chi scende

BASELLI: si ricorda ben poco di significativo della sua gara: lo schema da corner che porta al gol di Ansaldi, qualche tocco per favorire la conclusione dei compagni e una scarsa verve generale visibile nella lentezza con cui arriva sul pallone rispetto agli avversari (che in un caso gli costa anche l’ammonizione).

BELOTTI: stecca dopo essersi sbloccato nei due impegni precedenti. Non gioca la solita partita grintosa e arrembante in ogni zona del campo e non è un cecchino infallibile sotto porta anzi l’errore iniziale sul risultato ancora fermo sullo 0-0 (e dunque non così rilevante dal momento che il Torino passa comunque in vantaggio poco dopo) lo condiziona oltremodo. La Nazionale non deve essere un assillo.

RINCON: anche il venezuelano è sottotono e non oppone una grande resistenza quando i bolognesi si incuneano nella trequarti granata. Cerca di alzare la pressione sugli avversari a centrocampo quando il Torino passa in svantaggio ma poi vanifica tutto perdendo sciaguratamente il pallone che porta i rossoblu sul doppio vantaggio.

ZAZA: passo indietro rispetto alle ultime uscite sia per quanto riguarda la prestazione personale che per ciò che concerne l’intesa con Belotti. Cerca di contrastare e di recuperare ma alla fine è lui il giocatore che perde il maggior numero di palloni. È chiamato a riscattarsi nel finale di campionato tenendo presente però che per questa stagione non incrocerà più il Chievo…

DJIDJI: al rientro dopo oltre un mese fuori è apparso spaesato ed in chiara difficoltà su Orsolini che lo ha superato agevolmente in più di un’occasione. Il francese ha qualche responsabilità su due dei tre gol e in altre situazioni in area granata, evidentemente risente ancora dei problemi al menisco e col senno del poi mandarlo in campo non è stata una buona idea.

MEITE’: il fallo di mano in area con braccio alto a proteggere non si sa bene cosa è un’aggravante a una prestazione già di per sé opaca come da diverso tempo a questa parte. Così come nelle precedenti partite non riesce a giocare con la necessaria intensità e qualche pallone recuperato qua e là (magari dopo averlo perso) ed un buon tiro che impegna Skorupski non bastano.

N’KOULOU: anche lui stranamente fuori fase, spesso portato fuori posizione e in difficoltà su Palacio sul quale commette un fallo piuttosto inutile in posizione defilata che gli costerà la squalifica contro i viola. Inutile sottolineare quanto l’intero pacchetto arretrato risenta delle sue prestazioni.

AINA: già rimediare un’ammonizione evitabile a tempo scaduto essendo diffidato rappresenta un’ingenuità clamorosa, perseverare con le proteste facendosi espellere e saltare così entrambe le sfide verità con Fiorentina e Samp è da multa pesante. Il ragazzo ha mezzi tecnici importanti (che contro il Bologna non si sono visti) ma va “educato”.

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ultimo aggiornamento: 20-03-2019


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poggiardo granata69
poggiardo granata69
5 anni fa

dopo la partita il mio stato d’animo era di delusione.immaginavo che sarebbe stata dura ma addirittura perdere no!!! ora dopo 4 giorni la delusione è passata,ma,in compenso adesso sono arrabbiato.atrabbiato perché potevamo avere 3 punti in più,è avremmo passato questa sosta con più serenità.ok,come dice Carlo Quaranta,ora bisogna avere i… Leggi il resto »

mas63simo
5 anni fa

Sono le solite cose che so dicono dopo una sconfitta “imparare dai propri errori x crescere” il grosso problema lo si era detto dopo Carpi e non si è imparato perché l abbiamo rifatto vs il Parma e non abbiamo imparato visto che c è stata quella vs il Bologna…e… Leggi il resto »

LeovegildoJunior
5 anni fa

Non sono d’accordo sul giudizio “stabile” di Sirigu. Quando pigli 5 gol in una partita anche il portiere qualche responsabilità ce l’ha. Come si fa a restare “stabili” nel rendimento quando si passa da 1 gol in 8 partite a 5 gol in una sola?

Pedric
5 anni fa

Rosa incompleta e da gennaio ridotta all’osso, di livello mediamente non eccelso, poco coerente con l’idea di calcio che aveva in mente Mazzarri. Il mister a me non piace, ma per onestà intellettuale non gli attribuisco colpe che non ha. Zaza inutile non era da comprare, Iago poco utile in… Leggi il resto »

Che Toro…e che Gallo!

Toro, mancano le alternative. Ma è il momento di dare tutto