Il borsino di Carlo Quaranta dopo Parma-Torino 3-2: ecco chi sale e chi scende dopo la sconfitta patita al “Tardini” nella 6^ giornata di Serie A

Da Parma a Parma. Dalla vittoria contro l’Atalanta alla seconda giornata che sembrava poter aprire scenari straordinari alla sconfitta contro i ducali che annichilisce i sogni di gloria. Contro la squadra di D’Aversa i granata hanno iniziato male e finito peggio dimostrando scarsa tenuta mentale. In particolare si può notare come ad inizio ed alla fine dei due tempi il Torino ha subito tre gol che sarebbero stati quattro se in porta ci fosse stato un portiere normale. D’accordo, l’espulsione di Bremer e gli episodi in generale che fanno la differenza ma la discontinuità palesata dalla squadra tra una partita e l’altra ed all’interno della stessa fa pensare più alle montagne russe che ad una squadra solida ed organizzata quale sembrava quella dello scorso girone di ritorno.

Che la difesa non fosse affidabile quanto quella di qualche mese fa si era notato sin da luglio e il ritiro di Moretti si sta rimpiangendo come e più del previsto ma imbarcare tanti gol (quasi due a partita in media) è oggettivamente troppo soprattutto se si sono incontrate finora squadre tutt’altro che irresistibili. Sulle qualità di Bremer è giusto tenere qualche riserva quanto sulla tenuta fisica di Lyanco ma se Djidji sta bene perché non far giocare lui nella posizione che durante lo scorso campionato ha tenuto dignitosamente? Izzo ha avuto difficoltà oggettive con il veloce Gervinho ed una battuta a vuoto gli si può concedere. Ma N’Koulou? In alcuni sprazzi ha fatto vedere le sue qualità intercettando palloni pericolosi al limite dell’area ma sui gol è stato reattivo quanto un Aina qualunque e sul terzo addirittura fa venire alla mente l’incredibile movimento della famigerata partita contro il Wolverhampton. È realmente pentito o c’è ancora qualcosa sotto?

La questione difesa per una squadra come il Torino che si regge su un canovaccio offensivo piuttosto scarno e vive per lo più delle giocate dei singoli e della grinta del suo Capitano, è fondamentale poiché è su quel reparto che si punta per poter ottenere risultati. Mazzarri continua ad affermare che la squadra gli è piaciuta e che ha espresso un bel gioco. Bisognerebbe mettersi d’accordo però su cosa si intende per gioco: ad occhio si vede che la manovra non è fluida, sono rari i cambi di passo e i passaggi filtranti a tagliare le difese e anche le statistiche (tralasciando quelle contro gli emiliani che fanno storia a sé) indicano che nelle prime sei giornate il Torino è in assoluto la squadra di serie A che effettua meno tiri in porta, una di quelle che percorre meno km e tra le ultime per numero di assist riusciti.

In più la squadra sembra troppo nervosa (come ha sottolineato lo stesso Ansaldi a fine partita) ed il tecnico (espulso come il suo vice) non è da meno e trasmette le stesse sensazioni di instabilità emotiva. Qual è la causa di tutto ciò?

Parma-Torino 3-2: chi sale

ANSALDI conferma di essere una risorsa preziosa per questa squadra. Da esterno destro nel primo tempo è costante punto di riferimento per le iniziative granata, dal suo piede innumerevoli iniziative che ubriacano Gagliolo e un gol di testa. Poi deve arretrare e fa il suo anche dietro.

SIRIGU …si allena parando i rigori. Non bastassero gli interventi provvidenziali delle partite precedenti si supera parando un penalty ed una conclusione ravvicinata di Gervinho che sarebbe stata letale per chiunque altro. Eppure ha subito tre reti…

Parma-Torino 3-2: stabili

BELOTTI …si allena tirando i rigori. Trasforma dal dischetto l’undicesimo sigillo stagionale granata dopo essersi procurato il rigore oltre che una serie di punizioni essenziali per far rifiatare la squadra in inferiorità numerica. Lui c’è sempre e appena esce il Torino prende il gol.

VERDI meglio sull’esterno che per vie centrali, dalla sinistra sforna il cross dell’1-1 e dalla destra mette sui piedi dello sciagurato Meité un pallone da spingere in porta. Prova anche una buona conclusione che trova pronto Sepe ma sbaglia qualche disimpegno.

BASELLI diligente. Anche se da un suo errore nasce il gol a freddo dei padroni di casa. In generale offre una prestazione monocorde ma ordinata, bene sulle seconde palle e nel contrasto in difesa, non si prende rischi e non offre spunti se non su calcio piazzato.

RINCON l’inferiorità numerica lo stimola ma non lo esalta. Dal guerriero granata ci si aspettava qualcosa in più sotto quell’aspetto. Bravo invece a spendere e subire falli guadagnando tempo. È in possesso della malizia e dell’esperienza che serve ma non è ai livelli dello scorso girone di ritorno.

LAXALT se non altro corre e si dà da fare anche se non riesce a creare azioni importanti e difetta in qualche controllo. Meglio nel contrasto, in tackle efficace a metà campo, rischia nel finale in uno scontro con Laurini.

AINA qualche giocata positiva in più ma solita indolenza nei momenti topici, lento e poco reattivo in occasione di almeno due gol dei gialloblu. Approssimativo nei disimpegni e negli appoggi, anche semplici.

Parma-Torino 3-2: chi scende

IZZO serata da incubo pure per il difensore campano che vacilla da subito sotto gli affondi di Gervinho, non riesce a chiudere sul filtrante di Kulusevski per il secondo gol ed è sfortunato sia in area emiliana non riuscendo a deviare in gol che in quella granata non riuscendo ad impedire il terzo gialloblu.

MEITE’ in discesa costante. Utilizzato in varie posizioni di centrocampo (anche esterno) delude in ogni dove, non gestisce mai bene la palla nei momenti topici, fallisce un gol e ne regala uno agli avversari. Evanescente.

NKOULOU rientro invocato dai più ma tutt’altro che ineccepibile per il figliol prodigo camerunense che aveva abbandonato nella partita di andata contro i Wolves. Protagonista di buone chiusure in scivolata ma c’è anche il suo zampino sui gol subiti e sul terzo è ancora una volta assurdo il movimento col quale invita Gervinho ad affondare.

BREMER non c’è dubbio che sia stato punito oltremodo per il suo intervento istintivo a protezione di una pallonata sul volto ma gli effetti sono stati esiziali per la squadra. Al di là del singolo episodio appare inadeguato e la prima ammonizione lo testimonia.

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ultimo aggiornamento: 02-10-2019


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T
T
5 anni fa

Montagne russe??? Sulle montagne russe ci si diverte, in preda all’adrenalina. Con questo la sensazione è più quella di stare sul bruco per i bimbi piccoli!

3min40sec
5 anni fa

Un motivo in più per pretendere, almeno una volta in 14 anni, qualcosa di meglio. Meritiamo di più.

poggiardo granata69
poggiardo granata69
5 anni fa

eh già, perché con gli allenatori precedenti si andava su un’ottovolante

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