Ecco chi sale e chi scende dopo la sfida del Grande Torino vinta domenica, contro il Benevento
Una vittoria brutta, che non lascia indicazioni, resa ancora più insapore dalle vittorie di Sampdoria, Milan, Atalanta e Udinese (dirette concorrenti, classifica alla mano) impegnate in scontri ben più ostici. Tuttavia una vittoria necessaria per poter restare ancora aggrappati ad un obiettivo che diversamente avrebbe rappresentato ormai una pura chimera. Così si può ancora continuare a parlare di Europa per questa stagione, magari contando su qualche soluzione di mercato utile per il possibile raggiungimento di quell’obiettivo attraverso un equilibrio sul campo ancora da costruire.
Equilibri tattici ancora incerti: abbandonato ormai definitivamente il 4-3-1-2 già accantonato da Mihajlovic, si prosegue col 4-3-3 ma si resta sempre in attesa di variazioni tattiche ed in particolare del 3-5-2 provato nelle prime due uscite mazzarriane ma non necessario nella gara contro il Benevento che nel secondo tempo non ha avuto niente da dire. Nessuna variazione nemmeno accennata anche perché si è puntato a restituire parzialmente il campo a Belotti ed Ansaldi e a valutare la tenuta difensiva della squadra originaria.
E qui passiamo all’altro equilibrio indispensabile: quello mentale. Anche col modesto Benevento, infatti, nonostante la partita si fosse messa subito in discesa grazie al gol del solito Falque in apertura, la tenuta psicologica dei granata è stata traballante. Non a caso, anche stavolta, dopo essere passati in vantaggio si è sofferta la reazione avversaria che avrebbe anche potuto concretizzarsi (come stava per accadere contro il Bologna e come successo più volte con l’ex allenatore in panchina nel corso di questa stagione). Un segnale di debolezza evidente sottolineato dallo stesso (arrabbiato) Mazzarri a fine gara il quale ha puntato il dito su quest’aspetto facendo capire che rispetto al passato la gestione del risultato verrà curata di più anche a costo di essere meno belli. D’altra parte non è una lacuna né tantomeno un compito solo della difesa (composta peraltro da difensori espertissimi) quello di reggere l’urto e il paradossale “contraccolpo psicologico del vantaggio”, si tratta semmai di trovare una compattezza di squadra sia dal punto di vista delle distanze sul campo che da quello della concentrazione.
Altre indicazioni la partita contro i campani non ne ha date ed a poche ore dalla chiusura del mercato invernale è molto probabile che non ne arrivino di significative nemmeno da quel versante. Occorre pertanto rimboccarsi le maniche e lavorare concentrandosi sul materiale a disposizione e fin dei conti su se stessi.
CHI SALE:
FALQUE nono sigillo in campionato per il cannoniere granata stagionale. Dopo aver avviato l’azione, sblocca la gara con un buon inserimento, poi è protagonista anche successivamente con l’assist per il raddoppio di Niang ed un altro paio di tentativi non andati a buon fine solo per un soffio. Offre la continuità necessaria, non deve accontentarsi.
BELOTTI il suo secondo rientro dopo un altro mese di stop è molto importante. Mazzarri lo fa entrare a metà ripresa e fa bene a concedergli gradualmente il campo facendolo tornare davanti al proprio pubblico poiché il popolo granata gli fa sentire il proprio affetto sin da subito. Non ha avuto occasioni per poter anche trovare il gol ma ha sgomitato come sempre.
OBI sa farsi trovare pronto al momento giusto ed ormai sta prendendo gusto a segnare tanto da essere il secondo giocatore più prolifico dei granata in questa stagione. Nei suoi compiti di “rottura” non si mette molto in evidenza ma, considerato lo stato di forma, privarsene adesso sembrerebbe un azzardo.
STABILI:
N’KOULOU costante sia nelle presenze in campo che nel rendimento, sempre su livelli medio alti. Sempre sicuro nelle chiusure e nei disimpegni sebbene stranamente nel primo tempo ricacci in fallo laterale un pallone che poteva essere gestito, il che fatto da lui è insolito. Ferma gli avversari ponendosi come ultimo baluardo e cerca anche fortuna in area avversaria quando può.
DE SILVESTRI prestazione senza fronzoli e piuttosto convincente per il terzino che attraversa un buon momento di forma e va spesso vicino al gol con i suoi inserimenti aerei in area avversaria. Non si nota molto in fase di spinta e non mette in mezzo palloni interessanti ma è preoccupato da D’Alessandro che talvolta lo mette in difficoltà.
NIANG in crescita dal punto di vista della capacità realizzativa, passo indietro per quanto riguarda la manovra, il gioco, il sacrificio. Fa rivedere il giocatore confusionario che perde il pallone (anche in zone pericolose) o non sa che farsene, a tratti anche egoista. Si riscatta propiziando l’espulsione di Belec e siglando il gol del raddoppio, due episodi decisivi.
BERENGUER il cross – assist per il gol di Falque in avvio lasciava presagire un pomeriggio di scorribande ed azioni interessanti. Ma lo spagnolo, che tatticamente ha svariato incrociandosi spesso col suo connazionale, a conti fatti, si è accontentato calando gradualmente.
SIRIGU a differenza della partita di andata non vede le streghe e deve dare un saggio del proprio repertorio solo con uno scatto di reni utile ad alzare sulla traversa un tiro di Guilherme deviato da N’Koulou. Per il resto qualche difficoltà nelle uscite e nei disimpegni di piede.
ANSALDI subentra per la seconda volta per ricoprire il ruolo di mezzala sinistra. Cerca di mettersi in luce ma la partita ormai è spenta e non ha nulla da dire. Nel tentativo di strafare si avventura pure in qualche dribbling di troppo perdendo il possesso del pallone e commettendo fallo. Minuti utili solo per ritrovare il ritmo partita.
MOLINARO prova con qualche affanno per il capitano di giornata, spesso messo in difficoltà dal peperino Guilherme sul quale è costretto a commettere pure un fallo da ammonizione. Bene nelle sovrapposizioni e nelle diagonali nella propria area di rigore.
BURDISSO a voler essere pignoli la sua prestazione non è soddisfacente né all’altezza delle ultime. Corre qualche brivido di troppo facendosi anticipare di testa da Coda su palla inattiva, rischia su un retropassaggio a Sirigu e in qualche altra circostanza fortunatamente in modo innocuo.
BASELLI sulla falsariga delle precedenti prestazioni, non altezza della sua fama. Si fa notare in area avversaria fallendo due buone occasioni (sulla prima ci pensa Falque, la seconda la spedisce in curva). C’è da dire che è lui a rubare il pallone agli avversari avviando l’azione così come in occasione del raddoppio di Niang. Lavora anche nell’impostazione ma nel complesso è ancora un po’ svagato.
RINCON ci sarebbe da chiedersi e da capire se sta attraversando uno stato di forma non particolarmente brillante, se la posizione non gli è congeniale o se c’è dell’altro dietro alle sue prestazioni anonime. Gioca al piccolo trotto, soliti errori in uscita e nei suggerimenti ai quali non sopperisce con la “garra”.
che dire,7 punti aveva fatti mihajlovic e 7 ne ha fatti Mazzarri.vediamo le prossime 3 x tirare un piccolo bilancio
Mettetevi d’accordo in Redazione però.? Ieri la Abbate parlava di ennesima prestazione positiva di Rincon. Va da se che son d’accordo con Quaranta.