Torna l’appuntamento con Il Borsino di Carlo Quaranta, ecco chi sale e chi scende dopo la partita del Toro contro la Roma

Dopo aver assistito all’ultima prestazione all’Olimpico di Roma culminata in un’altra sconfitta (la terza consecutiva) ed aver udito le parole sconfortate e sconfortanti dei protagonisti sembra risuonare un’amara verità riassumibile in una frase di appena due parole: “questi siamo”. Una resa ad ogni possibile ambizione e ad ogni tentativo (che lo sport pure imporrebbe) di provare a migliorarsi, di andare oltre i propri limiti. Una sorta di excusatio non petita che annacqua quel sangue granata che dovrebbe scorrere tra le vene di chi indossa quella maglia, di chi vive quell’ambiente. Certo, non è più il calcio di una volta, il budget del Toro è il decimo della serie A e dunque in linea con la posizione occupata in graduatoria ma accontentarsi o, peggio ancora, rassegnarsi al proprio destino ineluttabile senza lottare fino in fondo, senza dare seguito a quel percorso di crescita (sia societario che tecnico) intrapreso negli ultimi anni, non dimostrare di avere stimoli extra potrebbe finire per anestetizzare una passione pur intensa e fortissima come quella nutrita per il Toro.

L’andamento balbettante (un tempo sì, un tempo no) andato in scena nelle ultime tre partite non fa che indignare ulteriormente perché rappresenta il manifesto di quell’incompiutezza ed è il segno evidente che questa squadra (come questa Società) ha i mezzi per poter fare e dare di più. In fondo solo tre mesi prima sullo stesso campo si era vinto e passato il turno in Coppa Italia con pieno merito offrendo sprazzi di bel gioco e affrontando gli stessi avversari senza timori reverenziali. Allora si fa strada il sospetto che ciò che si chiede a questa squadra non è impossibile. Poi gli obiettivi si possono raggiungere o meno ma quantomeno occorre dimostrare di crederci veramente.

CHI SALE:
BARRECA rientra in campo in una partita ufficiale dopo tre mesi (l’ultima da titolare contro la Fiorentina un girone fa): questa la buona notizia. Nei venti minuti a disposizione non si vede quasi mai e se non si fosse fatto male De Silvestri non sarebbe entrato, tuttavia almeno si tratta di un primo importante passo in avanti.

STABILI:

FALQUE l’ex di giornata è l’unico attaccante ad effettuare delle conclusioni nello specchio della porta difesa da Alisson. Crea i pericoli maggiori nel primo tempo partendo da sinistra ed accentrandosi, fa il possibile anche per servire assist ai compagni, nel secondo tempo è meno attivo e Mazzarri ritenendolo stanco lo sostituisce.

Falque Toro
CAMPO, 6.1.18, Torino, Stadio Olimpico Grande Torino, Serie A, TORINO-BOLOGNA, nella foto: Iago Falque esulta dopo gol 3-0

DE SILVESTRI tra i migliori di giornata. Non si nota molto in fase offensiva ma chiude bene la diagonale in un paio di circostanze su Schick e tiene a bada clienti difficili quali Kolarov ed El Shaarawy e quando sbaglia qualcosa riesce a rimediare prontamente. Esce a metà ripresa per un infortunio che sembra non destare troppe preoccupazioni.

BASELLI piccoli segnali di ripresa per la mezzala che inizia al meglio inserendosi tra le linee ed arrivando fino al limite dell’area guadagnandosi un’interessante punizione. Non sempre continuo negli affondi, si fa notare anche dietro dove si produce in efficaci raddoppi. Importantissimo per il suo futuro quest’ultimo scorcio di stagione.

NKOULOU non propriamente sui suoi standard migliori. Tuttavia riesce a contenere senza patemi Schick e fa da scudo a Sirigu in varie occasioni. Protegge e respinge con classe, fa quel che può nelle azioni dei gol romanisti seppur si trovi in inferiorità contro gli attaccanti giallorossi.

RINCON più nel vivo nel primo tempo nel quale si dimostra molto attivo nel recupero di palloni importanti, non ultimo quello scardinato al limite dell’area romanista che porta Falque alla conclusione di sinistro deviata da Alisson. Qualche intervento fuori tempo e più di una ruvidezza ma si impegna per far uscire la squadra dalla propria trequarti.

ACQUAH il ghanese viene impiegato nel controllo costante di Nainggolan con discreti risultati fino al gol di De Rossi. Ringhioso, protagonista di frequenti scontri a centrocampo, le dà e le prende. Ha sul suo destro anche la più ghiotta occasione per far male ma il suo tiro dal limite è troppo centrale. Dinamico ed utile a tratti.

SIRIGU un solo intervento decisivo e di un certo rilievo tra primo e secondo tempo, di piede su Kolarov sul primo palo: nella prima frazione è inoccupato, nella seconda è superato per ben tre volte. Solo nella prima marcatura però avrebbe potuto tentare l’uscita ed invece appare incerto. Sul terzo gol tocca ma non basta.

MORETTI anche il veterano granata non giocava da tanto tempo (addirittura dal 29 ottobre). Ma ogni volta che viene chiamato in causa dimostra tutta la sua professionalità ed esperienza respingendo sia di testa che di piede i tentativi avversari e riuscendo a contenere il giocatore più in forma dei giallorossi (il giovane Under).

Niang Toro
CAMPO, 30.12.17, Torino, stadio Olimpico Grande Torino, Serie A, TORINO-GENOA, nella foto: M’Baye Niang

NIANG subentra a Falque e gioca – si fa per dire – metà tempo sulla corsia sinistra con una maschera protettiva al volto necessaria a causa del recente intervento al setto nasale. Lo si nota solo per quello, per un tiraccio in fallo laterale e un contropiede fallito malamente…

ANSALDI benino fino a quando gioca a sinistra anche se non ha compito facile contro Under e Florenzi che sono veloci ed ispirati: riesce a contenere un tiro del turco e a contrastare il terzino anche per vie aeree. Riesce a farsi notare anche in avanti con un tiro alto sulla traversa. Male quando passa a destra ed agevola il raddoppio giallorosso non salendo in tempo e lasciando in gioco De Rossi.

BERENGUER poco attivo e poco cercato nel corso della prima frazione nella quale è tuttavia protagonista dell’assist smarcante a Falque nell’azione più pericolosa dei granata. Nella fase centrale della partita è protagonista di buone discese sulla sinistra ma difetta nell’ultimo tocco. E nel finale perde ingenuamente il pallone che innesca il contropiede del terzo gol.

CHI SCENDE:

BELOTTI il capitano ha l’onere di prendersi le responsabilità per conto dei suoi compagni. Tanto più che, pur con l’attenuante degli infortuni che ne hanno compromesso la stagione, non si può giustificare all’infinito la sua scarsa vena in zona gol. Il suo scoraggiamento evidente dopo aver fallito facili controlli è lo specchio evidente del fatto che la sua difficoltà ora è soprattutto mentale.


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poggiardo granata69
poggiardo granata69
5 anni fa

è quello che mi spaventa di più,cioè non giocare con la concentrazione giusta da adesso fino alla fine del campionato.mi auguro di sbagliarmi.

Toro, situazione azzerata ora si guarda avanti

Il Torino non sa essere squadra