Chi sale e chi scende dopo la sfida tra il Napoli e il Torino del Maradona, decisa da Osimhen
Il Torino esce a testa alta dal “Maradona”. La sconfitta di misura sul campo della capolista non può scalfire la consapevolezza di aver dato vita ad una buona prestazione, non solo in fase di contenimento ma nell’interpretazione complessiva del match che sarebbe potuto finire in altra maniera con un pizzico di cinismo nell’area avversaria. Ma vedere i granata rispondere a tono alla qualità dei partenopei con delle trame così ben orchestrate nella trequarti avversaria non può che essere un buon segnale così come lo è certamente il rientro del capitano Belotti che aveva dovuto mordere il freno ai box per ben cinque gare. Dopo aver sottolineato anche il coraggio di Juric che ha mandato in campo il giovane Kone dopo appena 8’ occorre tuttavia evidenziare gli aspetti negativi lasciati in dote da questa sfida: in primis l’infortunio al perno del centrocampo Mandragora che impedirà ancora al tecnico croato di poter schierare la formazione migliore nelle prossime partite ed in secondo luogo una statistica che si sta facendo preoccupante ovvero quella dei gol subiti negli ultimi minuti. Cinque gol su otto incassati nell’ultimo quarto d’ora iniziano a diventare un dato preoccupante ed in controtendenza rispetto all’inizio di stagione e che può costituire anche la spia di un notevole dispendio di energie fisiche e mentali che il gioco di Juric richiede. Bisognerà analizzare e risolvere questa tendenza che nelle ultime due gare è costata altrettanti punti anche se c’è da dire che il Napoli tra rigore sbagliato, palo e gol in fuorigioco millimetrico avrebbe potuto segnare prima ed ha certamente meritato la vittoria più di quanto non l’avesse meritata la squadra di Allegri due settimane prima.
Napoli-Torino, chi sale
MILINKOVIC – SAVIC scarabocchia un disimpegno coi piedi ma è freddo e bravo sul rigore di Insigne, respinge un tiro ravvicinato di Koulibaly ed è incolpevole sul gol.
BELOTTI torna in campo dopo 55 giorni ed una serie di polemiche sul rinnovo contrattuale. Deve ritrovare il ritmo partita ma in pochi minuti dice la sua.
SINGO dalla sua zona nascono le azioni più pericolose e lui è sempre pronto a raccogliere i suggerimenti dei compagni e ad affondare mettendo in difficoltà Mario Rui & co.
DJIDJI al rientro dopo la squalifica ha ritrovato il posto da titolare. Buone chiusure e un paio di lanci per Singo, una macchia nel gioco aereo su Osimhen che lo sovrasta pericolosamente in area.
Napoli-Torino, stabili
BREKALO è il più vivo in zona gol ma non sfrutta al meglio un paio di contropiede ed una straordinaria azione personale in area. Sul cross di Singo non poteva fare di più.
RODRIGUEZ conferma il buon momento contendendo bene Politano (soffre un po’ di più Lozano) ma risultando sempre ben piazzato e dedito al’impostazione.
BREMER il duello con Osimhen è duro ed ha costituito il piatto forte del match. Alla fine il nigeriano segna ma non per colpa sua. Sbaglia qualche intervento ma nel complesso tiene bene.
AINA fa valere le sue caratteristiche fisiche e di corsa nei confronti di Di Lorenzo a cui concede qualcosa in fase difensiva perdendo anche qualche brutto pallone.
LUKIC utile dietro in fase di contenimento e nel raddoppio. Talvolta si sgancia a destra in collaborazione con Singo. La sua solita partita accorta e senza squilli.
BUONGIORNO subentra a Rodriguez e si trova in zona Osimehn nell’azione del gol: sembra troppo fermo ma in realtà , considerando la dinamica, non poteva fare molto di più. Assolto.
POBEGA il suo ingresso al posto di Linetty non cambia lo spartito del match. Ci mette piĂą grinta che in un caso gli costa un giallo severo.
LINETTYÂ Â prova a contrastare F. Ruiz e a innescare Brekalo e Sanabria con tocchi di prima intenzione e alterne fortune.
Napoli-Torino, chi scende
SANABRIA pur in considerazione della stanchezza per aver fatto gli straordinari sia in Italia che in Sudamerica, non riesce a creare grattacapi alla retroguardia partenopea. Ha bisogno di ricaricarsi.
MANDRAGORA va subito KO ed è costretto ad abbandonare disperato il campo dopo appena 7’. I primi esami parlano di lesione al menisco, non ci voleva proprio.
Napoli-Torino, i nuovi
KONE entra a freddo ed a sorpresa per sostituire Mandragora nel cuore del centrocampo dove commette qualche errore qua e là . Al debutto però paga dazio soprattutto in area dove commette l’ingenuo fallo da rigore.
WARMING  esordio in serie A per il giovane danese. Giusto il tempo di far vedere buoni movimenti e guadagnarsi un corner finale che l’arbitro non fa battere.

Il borsino dice per l’ennesima volta la stessa cosa. Chiacchiere tante, infortuni a pioggia e inizia a destare qualche sospetto la preparazione anche se la squadra era giĂ piena di zoppi cronici, gioco un po’, punti zero.
A me Buongiorno piace e penso che meriterebbe di giocare di piĂą. E’ vero, Osimhen è partito con la rincorsa e aveva piĂą stacco, ma lo marcavano a sei metri di distanza. In area non puoi concedere questi spazi.
Purtroppo se si esclude la partita con la Salernitana,non siamo riusciti a fare piĂą di un gol a partita e lasciando il risultato in bilico può accadere l’episodio agli avversari.cmq si gioca bene e questo mi incoraggia,la ruota dovrĂ girare.