Un possesso palla da record non è bastato per avere ragione di un Empoli mai realmente in sofferenza e avvantaggiato dalla topica di Padelli. Anzi, in realtà sono stati proprio i ragazzi di mister Sarri a tirare di più in porta e a spaventare maggiormente il portiere avversario.

I toscani, nonostante un misero 37% di possesso palla (anche se fa più scalpore leggere del 63% dei granata), hanno collezionato un angolo in più (6), 3 tiri in più nello specchio (8 a 5) e un indice di pericolosità superiore al 54% (Quagliarella e compagni si sono fermati al 47%). Numeri che raccontano un match giocato apertamente e senza timori reverenziali dall’Empoli, capace di mettere a frutto molte delle azioni manovrate in velocità. I padroni di casa, come detto, hanno tenuto quasi costantemente il pallino del gioco, con tantissimi palloni giocati (quasi il doppio degli avversari) e una buona percentuale di passaggi riusciti. È mancata però la convinzione e la voglia di fare male e la sterile supremazia territoriale non ha portato punti al termine dei 90 minuti.

Rugani e Glik hanno comandato le rispettive difese, Maksimovic si è proposto spesso in avanti a supporto delle punte, ma la sfida tra attaccanti ha visto uscire vincitori gli empolesi. Alla prova volitiva e un poì confusionaria di Quagliarella (migliore dei suoi con 6 tiri), si è contrapposta la freschezza atletica di un Saponara in stato di grazia. Buono anche il contributo di Maccarone e di Zielinski.


Prova di spessore di Valdifiori, Gazzi non a suo agio

Torino-Empoli, Tommasi senza macchie