La conferenza stampa del presidente AIA Nicchi a Roma: “Stanno succedendo cose di una gravità estrema, ma ora la misura è colma”
Accuse pesantissime quelle lanciate oggi da Marcello Nicchi, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, nel corso di una conferenza stampa convocata a Roma. “All’Associazione italiana arbitri sono arrivati plichi con pallottole indirizzate a me, al vice presidente e al designatore Rizzoli. E’ un fatto nel dominio della Digos e all’attenzione del Viminale e del ministro degli Interni”, ha denunciato il numero uno dell’AIA. “Stanno succedendo cose di una gravità estrema e nessuno dice niente. Ora però la misura è colma”. Una situazione insostenibile, prosegue Nicchi: “Ci sono tesserati che parlano di malafede e non ho sentito nessun intervento. C’è un giornalista che in una trasmissione Tv ha detto che ‘bisogna sparare agli arbitri perché hanno dichiarato guerra ad un popolo ed in guerra non si va suonando lo zufolo, si va sparando’, ed è stato regolarmente denunciato”.
Nicchi su Di Bello: “Dovrà comparire in tribunale per un errore: è una cosa gravissima”
Nicchi ha esposto poi il caso dell’arbitro Di Bello di Brindisi: “Ieri ha arbitrato molto bene Inter-Milan. E’ un ragazzo che fra qualche giorno dovrà comparire in tribunale davanti al giudice di pace per non aver dato un calcio di rigore e per questo errore o presunto tale è stato convocato in tribunale dall’associazione dei consumatori. Vi risulta che se un calciatore sbaglia un rigore venga convocato la settimana dopo in tribunale? E’ una cosa gravissima. Come facciamo a mandare gli arbitri ad arbitrare sapendo che possono subire la stessa sorte per un errore? Ci sono tesserati che parlano di malafede del mondo arbitrale, non ho sentito nessun intervento”. E alle parole, ora potrebbero seguire i fatti. Gli arbitri italiani, infatti, starebbero meditando uno sciopero.
Pairetto. .sorry
Andatevi a rileggervi certi art riguardanti la sua elezione e capirete chi è questo “malamente “.degno rappresentante del sistema,amico di Parietti. Vate a cuge’badola
Chi semina vento, raccoglie tempesta.