Intervista Esclusiva / Parla l’ex bomber granata Marco Ferrante: “Il Toro deve raggiungere l’Europa. I giocatori devono capire di essere arrivati in una grande squadra”

Le corna sotto la Maratona, 235 presenze con la Maglia del Toro e 125 reti a incorniciarle: si parla ovviamente di Marco Ferrante, bomber indimenticabile del Toro arrivato al 5° posto nella classifica dei marcatori più prolifici di sempre. Un nome una garanzia per il Toro e suoi tifosi, tanto in campo quanto fuori dove non ha mai nascosto il suo legame, indissolubile, con i colori granata. Ed è proprio con Marco Ferrante che abbiamo voluto analizzare il momento del Toro ma, soprattutto, il suo attacco. Da bomber a bomber insomma: chi meglio dell’ex attaccante granata per parlare di Belotti di Zaza e dell’ipotesi di vederli, un giorno in campo insieme?

Ha seguito questo inizio di campionato? Che cosa ne pensa?
La squadra da battere è, ahimé, sempre la Juve nonostante Ronaldo non abbia ancora segnato. Lui però non va solo in doppia ma anche in tripla cifra di solito quini non sarà certo un problema. Le antagoniste ad oggi per quanto visto non ci sono. L’Inter ha fatto tre prestazioni opache nonostante abbia preso giocatori importanti. Il Napoli paga un po’ lo scotto del cambio dell’allenatore e ha bisogno di tempo per il rodaggio, per assimilare gli schemi. Se vuole essere l’anti-Juve non può prendere 6 gol in tre partite. La Roma, invece, secondo me non è all’altezza di queste prime squadre mentre la Lazio lotterà fino alla fine per la Champions e se non dovesse farcela credo che l’Europa League sia praticamente assicurata. Anche il Milan ha fatto un’ ottima campagna acquista e lotterà come la Lazio. E poi, dietro, c’è un trio di squadre come il Toro, l’Atalanta e la Sampdoria che se la giocheranno per l’Europa League.

Parliamo proprio del Toro: che idea si è fatto della nuova squadra di Mazzarri?
Il toro quest’anno è una squadra tignosa, con qualità e fisicità. Ci sono tutti i presupposti per fare un campionato importante e per importante intendo mirare ad un posto in Europa. In questo inizio di campionato ha perso in malo modo con la Roma dove era più giusto un pareggio, a Milano potevano anche vincere visto il secondo tempo mentre con la Spal hai vinto meritatamente in una partita che paradossalmente era contro la prima in classifica.

Tra Belotti, Zaza, Falque, il reparto d’attacco sembra promettere piuttosto bene anche se non sarà facile da gestire
Si, penso che l’allenatore in primis sappia le caratteristiche dei giocatori. Non credo che un allenatore si possa permettere 4 prime punte perché poi è diventa difficile gestirle. Il Toro, però, ha indubbiamente un ottimo parco attaccanti. Belotti ha la sua forza nel fatto che non dà mai un punto di riferimento. Si smarca, si defila e poi riparte e ti fa male come in occasione del gol contro l’Inter. Zaza è forse l’unica vera prima punta di ruolo mentre Falque è un giocatore con più tecnica di base. Poi ci sono i giovani, che non escluderei: potranno dare il loro contributo.

Belotti
Belotti, Torino

Zaza-Belotti, secondo lei possono davvero giocare insieme come dice Mazzarri?
Si, ma bisognerà  capire se la gente che approda al Toro pensa di essere arrivata in una squadra importante o no. Se pensano di arrivare per giocare a tutti i costi, sbagliano. Tutte le squadre che puntano all’Europa hanno degli ottimi rincalzi, cosa che non significa fare panchina a vita. Vederli insieme ci può stare, dipende dallo spirito di sacrifico. Quando giochi in attacco puoi anche avere 16 attaccanti, quando però devi difendere, se nessuno compatta le linee l’avversario ti fa a fette. Non credo si possa chiedere a Belotti o Zaza di mettersi in mediana ma se Falque riuscisse a capire che c’è anche la fase difensiva si potrebbe anche azzardare. Poi dipende anche da partita a partita. Magari con avversari più alla portata potrebbe essere una soluzione da provare, soprattutto in casa.

Secondo la sua esperienza, come si può gestire una situazione di “spogliatoio” come questa?
Il pallino è sempre in mano ad allenatore e società. Dipende sempre da come si presenta l’allenatore: Mazzarri non è uno alle prime armi. Sa il fatto suo. E la gestione interna è in mano a lui: se sa tenere tutto calmo, non escludere un giocatore per 4 o 5 partite rischiando che poi non faccia quello che serve quando chiamato in causa non ci saranno problemi.

E dal punto di vista dei giocatori?
I giocatori devono capire dove militano. Non sono arrivati in un squadra per cercare di raggiungere un obiettivo come l’Europa. Sono in una squadra importante che deve raggiungerlo a tutti i costi perché la tifoseria ha fame. Se prima tutti davano il cento per cento, ora tutti devono dare il centodieci per cento. E in queste prime partite qualcosa si è già visto: il Toro ha fame e contro squadre come Roma e Inter, sulla carta più forti, l’ha dimostrato.

Cosa pensa della partenza di Ljajic?
La verità sul perché non la sapremo mai. Penso però che se Mazzarri avesse voluto tenerlo la società lo avrebbe tenuto. Dispiace perché era il giocatore con più qualità nel Toro ma anche un giocatore scorbutico da gestire: se non giocava c’erano spesso malumori. All’interno degli spogliatoio queste cose possono rompere gli equilibri. Credo che sia stato giusto trovare una nuova destinazione che potesse andare bene a lui ma che servisse anche per il bene della squadra. E poi, come ho detto, probabilmente Mazzarri ne poteva fare a meno.

Quest’anno ci sono stati tanti innesti di qualità non solo in attacco. Pensiamo a Soriano, a Izzo e ai giovani come Meité o Ola Aina. Secondo lei è un Toro migliore rispetto a quello passato?
Reparto per reparto, credo che il Toro sia migliorato. Izzo ha personalità e se riuscirà a limitare un po’ la sua irruenza può essere un giocatore importante. Soriano ha qualità importanti, lo conosciamo tutti, ha un’ottima tecnica di base e può contare anche su un’esperienza all’estero. Meité è giovane ma ha dimostrato di essere un giocatore che ci può stare. L’importante che rimanga coi piedi per terra e che dia sempre il cento per cento. Gli altri li conosco poco ma dalla loro parte hanno la possibilità di contare su un allenatore come Mazzarri.

Mazzarri è dunque l’uomo giusto per il Toro?
Si, ha esperienza, è posato e sa gestire situazioni che altri in passato forse non riuscivano a gestire. Non ha vinto tanto, è vero, ma in Italia ci è arrivato molto vicino con il Napoli. Poi ha esperienze anche all’estero, cosa che potrebbe tornare molto utile se il Toro dovesse riuscire ad arrivare in Europa.

Al di là dei proclami che spesso si fanno ad inizio stagione, secondo lei dove potrà arrivare il Toro?
Due anni fa il Toro stava affrontando un percorso di crescita, è arrivato vicino poi non ha centrato l’obiettivo. Lo scorso anno si è pronunciato troppo presto ed è arrivato un po’ corto. Quando ti sbilanci, soprattutto con un popolo passionale come quello del Toro, è normale che poi ci sia un po’ di delusione. Le parole vanno pesate ma quest’anno c’è una squadra importante, la società hai investito, ha acquistato  giocatori importanti a questo punto è giusto sbilanciarsi. Per il Toro è un po’scontato il provarci a raggiungere un posto in Europa League.

La concorrenza non è poca, però.
No, le altre concorrenti sono molto bene attrezzate: l’Atalanta è diversi anni che fa cose eccelse con i giovani. Il Milan ha preso giocatori che forse il Toro non poteva permettersi ed è ritornato nelle prime file. I posti sono quelli, purtroppo. Oppure devi puntare alla vittoria della Coppa Italia: il Toro è già stato capace di farlo, ma indubbiamente sarà proibitivo. Quello che è importante e che non deve mai mancare a chi veste questa maglia è la fame, la grinta, la capacità di dare una pacca sulla spalla a un compagno e non urlare. Valori che non possono mancare a chi veste la maglia del Toro. E qualcosina, in questo inizio di stagione si è visto: speriamo sia di buon auspicio.

 


23 Commenti
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Alberto Fava ( Gigi Marengo for President ).

Sto con Pecci, stiamo a vedere.
Anche se quell’11 sulla schiena…. boh.

Bischero
6 anni fa

Be mi sembra che Iago sappia che é importante coprire. Lo fa sempre. Si sacrifica in continuazione. Zaza e Belotti assieme li possiamo vedere? Ci dovrà lavorare Mazzarri ma non mi sembra che si sia sbilanciato caro Marco per me rendono meglio da soli con chi li appoggia…

mcmurphy
mcmurphy
6 anni fa

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