Rolando Bianchi su Belotti: “Va lasciato tranquillo”
Il Toro è stato punito troppo spesso da cali di concentrazione piuttosto evidenti nel corso dei novanta minuti. Un difetto da correggere…
Non sono nello spogliatoio e non posso sapere da cosa dipendono, ma sicuramente i giocatori più carismatici devono trascinare la squadra, far capire a tutti che questi momenti non devono esserci. Perché un conto è prendere gol per un evidente squilibrio con l’avversario, un altro è prenderlo per difetti di attenzione: una squadra che punta all’Europa come il Toro non se li può permettere.
Giocatori carismatici come Andrea Belotti, ad esempio, ma come si spiega il momento no dal punto di vista realizzativo del Gallo?
Io penso che se ne stia parlando troppo. Bisogna lasciare il Gallo tranquillo di lavorare al meglio. La gente granata ha un grandissimo affetto nei suoi confronti e penso che in questo momento qua dovrebbe far sentire ancora di più la sua vicinanza: lo spirito granata è anche questo. Dalle situazioni difficili si può uscire, se poi c’è anche l’aiuto della tifoseria è ancora meglio. Io sono bergamasco come Belotti, faccio il tifo per lui che ha tutte le qualità per prendersi per mano il Torino. Sono convinto che lo spirito che abbiamo noi bergamaschi non ce l’ha nessun altro: se lui lavora in questo modo può raggiungere il suo obiettivo e fare un gran campionato. Certo è che continuare a dire “Belotti non rende” non aiuta. Perché poi vuole andare in campo per spaccare il mondo, non ci riesce ed è ancora peggio. Ci vuole equilibrio. E Mazzarri sa benissimo come trovarlo con gli attaccanti.

A questo proposito: secondo la sua esperienza, come lavora l’attuale tecnico granata con i giocatori nei momenti più difficili? Di lui si dice che abbia l’abitudine di parlare molto spesso con i suoi…
Sì, il mister parla tanto. Ma con me è stato un caso a parte. Venivo da un infortunio al crociato (stagione 2005/2006, ndr) e scalpitavo per giocare. Sono andato da lui per dirglielo, ma lui mi rispose: “Siamo a posto così per adesso”. Dentro avevo il veleno, è stato un momento di grande tensione. Però la bravura del mister è stata proprio quella, di essere sempre schietto e sincero con me. Ci siamo chiariti e poi la stagione successiva ho fatto quello che ho fatto (18 gol in Serie A, ndr). Poi con me parlava poco perché io sono fatto così: preferisco fare quattro ore di allenamento che tre ore di lavoro e una di dialogo. Però il mister sa dare serenità e io penso che a Belotti serva solo quello. Al Gallo come anche a Zaza.
(continua a pagina 3)
Libidine&Adrenalinali sta a Bianchi come Uolter sta al Gallo?
Manca uno capace in panchina, un allenatore moderno che sappia infondere mentalità vincente e ideare un gioco adatto ai giocatori che sono a disposizione.
Questo manco sui calci d’angolo va bene.
A me non piace per nulla ma in ogni caso non gli han preso UN esterno; per uno che gioca con gli esterni non avergliene preso manco uno è da ricovero o da gioco delle tre carte.
Mancano 2 esterni tipo Maggio e zunica.una punta tipo Lavezzi.
Un Lavezzi sarebbe un plus, ma nei punti chiave del suo gioco non gli hanno preso nessuno, solo mezze speranze ma nulla di certo. Sono ruoli dove i buoni giocatori costano uno sproposito; figurarsi che Laxalt che per noi era un miraggio, al Milan fa una patita ogni 5. Ci… Leggi il resto »
Se ricordi Laxalt era il primo “nel mirino”.
Poi la solita accelerata e all’improvviso puff!