Intervista / Il doppio ex di Cremonese-Torino ricorda l’ultima gara giocata allo Zini dai granata

Il Torino di Ivan Juric sarà impegnato domani alle ore 18.30 nel terzo turno di campionato che lo metterà di fronte alla neopromossa Cremonese. Un match che in Serie A non si disputa dalla lontana stagione 1995-1996. Più recentemente, nel precampionato della scorsa annata, le due squadre si sono affrontate al “Grande Torino”, nell’agostano primo turno di Coppa Italia superato dai granata ai rigori, che segnò l’inizio ufficiale della nuova era Juric. Per un incontro disputato allo Zini bisogna tornare indietro a quasi 17 anni fa. Era Serie B, e il nuovo Torino di Urbano Cairo e Gianni De Biasi sbancava Cremona di misura (0-1), grazie al gol di Enrico Fantini, che permise a una squadra costruita in fretta e furia sulle ceneri del fallimento di mettere in stand-by la stagione per le vacanze natalizie a quota 39 punti, prima del girone di ritorno e dei playoff che li condussero a festeggiare la promozione. L’autore di quel gol l’abbiamo voluto intervistare. Enrico Fantini non solo è tra i protagonisti della cavalcata culminata con la vittoria per 3-1 sul Mantova nella splendida cornice del Delle Alpi. Si tratta anche di un doppio ex della sfida, avendo indossato la maglia della Cremonese agli albori della sua carriera da professionista. Occasione anche per dare una nota di recente passato a una gara che in questo presente sa già di appuntamento cruciale per capire le ambizioni della formazione di Juric.

Fantini: “Mi piacciono gli acquisti. Uno su tutti Radonjic”

Fantini, sabato andrà in scena il match tra Cremonese e Torino, di cui è ex di entrambe. Cosa rappresentano queste due squadre nell’arco della sua carriera da calciatore?
“Il mio ricordo parte dalla Cremonese, che mi ha consentito di giocare in un palcoscenico importante come la Serie A e quindi di vedere campi importantissimi e giocare contro squadre fortissime, mentre del Torino ho un ricordo meraviglioso in quanto abbiamo vinto il campionato. Sono stato uno degli artefici della promozione e un protagonista della stagione: quindi mi porterò sempre con me questi bei ricordi”

Che partita si aspetta?
“Prevedo una gara molto dura. Io ho visto la Cremonese all’Olimpico contro la Roma e mi ha impressionato per il coraggio. Sarà una partita apertissima. Per il Torino sarà un test molto delicato. E’ una squadra, la Cremonese, che in queste due partite iniziali non ha raccolto quello che ha seminato in campo, perché comunque le prestazioni sia a Firenze che a Roma sono state ottime. In più hanno un allenatore che viene da una gavetta importante. Non lo conosco di persona, però lo stimo tantissimo perché è giusto che chi fa gavetta raggiunga dei grandi obiettivi”

Per quanto riguarda il Toro?
“La nuova versione del Toro, di cui tutti erano un po’ scettici, compreso il sottoscritto, mi ha sorpreso. Non sapevamo gli acquisti che avrebbe fatto, come la qualità dei giocatori. In queste due partite però si è visto che invece i giocatori che sono arrivati sono proprio adatti alla mentalità di Juric”

Approva quindi il mercato del Torino?
Approvo perché in queste due partite iniziali hanno fatto vedere ottime qualità. Poi la mentalità di Juric la conosciamo già dallo scorso anno. Il suo lavoro su alcuni giocatori è già avvantaggiato e i nuovi si sono integrati già a meraviglia. Tra questi mi piace molto Radonjic”

Fantini: “Juric può fare a meno di Belotti. Ha diverse soluzioni”

Come dovrebbe muoversi in queste ultime ore di mercato il Toro per essere realmente competitivo?
“Buongiorno sta facendo benissimo. Djidji e Rodriguez anche. La linea difensiva sta facendo molto bene, però penso ci voglia un’altra alternativa. Poi davanti si valorizzerà probabilmente Pellegri, perché comunque come punta centrale abbiamo soltanto Sanabria. Poi abbiamo un sacco di mezze punte…”

Da attaccante, crede che il reparto attuale possa sopperire alla mancanza di un giocatore da 113 gol in granata come Belotti?
“Il metodo di gioco che ha Juric può sopperire all’assenza di un attaccante centrale. Si può giocare anche con le mezze punte. Vedremo comunque delle partite in cui magari Sanabria non c’è, con qualcosa di diverso. Penso che Juric sia in grado di trovare diverse soluzioni”

Come commenta l’addio di Belotti?
“E’ un addio che doveva avvenire con un anno di anticipo. Credo sia che abbia lasciato moltissimo ai tifosi. Si perde comunque un giocatore che del Torino ha fatto la storia. Un lottatore che rispecchiava il cuore granata. Ora che molto probabilmente andrà a giocare alla Roma, penso che inizialmente guarderà un po’ dalla panchina cosa succede. Lì davanti, a Roma, le qualità ci sono. Dovrà sicuramente ritrovare la sua forma migliore, che aveva un po’ perso negli ultimi anni. Credo che a Roma sarà più dura che a Torino, ma gli auguro che vada tutto bene”

“Indimenticabili i 60.000 al Delle Alpi. Cairo? Bisogna accontentarsi”

Fantini, tornando alla partita di sabato, lei ha deciso l’ultimo incontro disputato dal Torino allo Zini. Era il 20 dicembre 2005 e trovò la rete del definitivo 0-1. Ha ricordi di quella partita?
“Mi ricordo benissimo tutto. Faceva un freddo tremendo, il campo era quasi ghiacciato. Mi ricordo molto bene il mio gol perché è stato, a livello tecnico, una girata in area molto stretta con un tiro incrociato abbastanza difficile da eseguire. Mi ricordo però in particolar modo il freddo e la contentezza di aver chiuso a 39 punti a dicembre”

Cosa ha significato per voi essere fin da subito competitivi con una squadra allestita in così poco tempo?
“Voleva dire crederci fino in fondo. Già nelle giornate precedenti, avevamo capito che dovevamo crederci fino all’ultima giornata. I problemi maggiori li abbiamo avuti poi a gennaio col calciomercato, perché sono arrivati dei giocatori nuovi che hanno rotto un po’ alcuni equilibri nello spogliatoio. Erano tutti ragazzi eccezionali, ma noi avevamo già una nostra identità di gioco. Quindi abbiamo avuto due mesi di difficoltà. Poi per fortuna con i playoff siamo riusciti a vincere il campionato. Non dimenticherò mai i 60.000 granata del Delle Alpi”

Quello fu il primo anno della presidenza Cairo. A distanza di 17 anni ci ritroviamo invece in clima di contestazione. La sorprende? Crede si sia persa l’ambizione degli inizi?
“Io leggo commenti di tifosi che, anche giustamente, vorrebbero di più. Alcuni anche un presidente diverso. Però partiamo da un presupposto: chi è che vuole comprare il Torino? Se c’è qualcuno che è disposto a comprare il Torino e ne ha le possibilità economiche, si faccia avanti – continua Fantini –  Inutile criticare una persona come Cairo che può avere tutti i difetti del mondo, ma teniamo conto che Cairo ci permette di stare in Serie A. E’ normale che il tifoso vorrebbe di più. Però in questo momento dobbiamo accontentarci di quello che ci offre. Finché non arriverà una persona che a livello economico può comprare il Torino, dobbiamo stare bravi e tenerci stretti Cairo. E’ normale volere di più, ma io ritengo che il calcio non si fa coi soldi, prima di tutto si fa con le persone. Poi si vedrà. Cerchiamo comunque di essere positivi perché a volte si sente grande negatività – aggiunge – Viviamo ancora con i ricordi di Superga. Io girerei un attimo pagina. E’ giusto ricordare Superga perché è una strage che mi auguro non succeda mai più, però cerchiamo di guardare avanti”

Per guardare avanti servono però le idee…
“E’ Juric ad averle e bisogna sicuramente accontentarlo, come secondo me stanno facendo, in base alle proprie potenzialità economiche. E’ inutile girarci attorno. Io compro i giocatori forti se ho i soldi, se non li ho non compro giocatori forti. Cairo secondo me sta cercando di soddisfare Juric puntando su giocatori giovani con le qualità che rispecchiano il modo di giocare di Juric e penso che, ad oggi, la società abbia fatto un discreto lavoro – sostiene Fantini – Juric, come abbiamo visto dalla lite con Vagnati, sta martellando sia il direttore che il presidente per avere una squadra competitiva. Quello che tutti vorrebbero. Cerchiamo comunque di accontentarci e fare quello che si può con quello che si ha”

Fantini, concluderei ricordando Emiliano Mondonico. Cremonese-Torino è anche la sua partita e lei è stato un suo calciatore. Cosa le ha insegnato e cosa rimane di lui nel calcio italiano?
“Emiliano era una persona positiva. Un uomo che viveva di calcio. Che capiva di calcio. Di lui mi porto questa intelligenza calcistica, questa voglia di essere sempre un po’ genio e sregolatezza. Lui anche da calciatore era un genio, ma un po’ di sregolatezza l’aveva e la portava con sé anche da allenatore. Era un allenatore un po’ atipico – dice Fantini, che aggiunge un aneddoto –  Il ricordo è ottimo e direi di chiudere l’intervista con “FBL”, che era la frase che diceva spesso a me in bergamasco che è “Fà Ballà L’oeucc”, “Fa ballare l’occhio”, come a dire “stai sveglio”.

Urbano Cairo
Urbano Cairo
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ultimo aggiornamento: 26-08-2022


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Bologna65@
Bologna65@
1 anno fa

Fantini: Cairo? Inutile e qui mi sarei fermato se fossi stato in lui. Anzi aggiungeva dopo una pausa : deleterio

gdl granata
gdl granata
1 anno fa

Credo che l’opinione che ha di Fantini un anonimo tifoso in un video condiviso dal gigante Bronzelli sul suo profilo Facebook ci metta tutti d’accordo… tutti meno i soliti nani e ballerine paladini del distinguo, della cortina fumogena, della malafede assurta a massima di vita pro-masio. Non è possibile dire… Leggi il resto »

Sergio (Plasticone69)
Reply to  gdl granata

Grandissimo

mavafancairo
1 anno fa

‘dobbiamo stare bravi e tenerci stretti Cairo’ ma sì, stringiamolo affettuosamente a noi il povero nanetto, ma forte forte forte eh intanto leggo di un reinteressamento dell’effecì per Duncan, il che non fa che confermare che il Direibenefc, anche dopo 17 anni, non rinuncia mai a far sentire i tifosi… Leggi il resto »

mavafancairo
1 anno fa
Reply to  mavafancairo

promettendo più Robaldo per tutti, il ritorno di AceVentura alla guida della Nazionale e Zaza al Ministero del Lavoro, vincerebbe a mani basse

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