Dopo 29 partite di Serie A, ecco il borsino di Carlo Quaranta: il Toro rallenta e l’Europa si allontana, ma Buongiorno è fondamentale

Nelle ultime nove giornate che vanno dalla 21^ alla 29^ di campionato la squadra di Juric ha avuto, rispetto al trend precedente, un rallentamento che potrebbe essere fatale nel raggiungimento dell’obiettivo dichiarato. I granata non solo hanno perso una posizione in classifica ma soprattutto sono passati dalla media di 1,58 punti a partita a quella di 1,44 che non è da piazzamento europeo e così ora la strada da qui alla fine (altre nove giornate al termine della stagione) è quanto mai in salita. A risultare decisivi sono stati i quattro scontri diretti contro le romane, la Fiorentina ed il Napoli che hanno fruttato la miseria di due punti e lanciato le avversarie che già sopravanzavano Rodriguez e compagni in classifica. La fase difensiva continua ad essere il punto di forza del Torino che ha ottenuto 14 clean sheet (solo la capolista Inter ha fatto meglio) ed ha la quarta difesa meno battuta del campionato.

Europa lontana


Tuttavia bisogna osservare che in quelle quattro partite che rischiano di costare l’intera stagione la squadra granata ha incassato ben sei gol complici gli errori di Milinkovic Savic e l’assenza di Buongiorno che ha saltato per infortunio proprio le sfide cruciali contro Lazio e Roma e non può essere un caso che senza di lui non si è avuta la stessa tenuta difensiva. Certo, c’è da annotare che in quelle partite mancava l’intera difesa titolare dal momento che erano assenti anche il lungodegente Schuurs e capitan Rodriguez ma l’olandese è assente da ottobre mentre lo svizzero è mancato anche contro Fiorentina e Napoli, gare nelle quali i granata hanno subito appena un gol (giocando peraltro un tempo in inferiorità numerica contro la Viola). Situazione pressoché invariata anche per quanto riguarda gli altri reparti: il centrocampo non ha ancora trovato la quadra tanto che nelle ultime giornate sta trovando sempre più spazio il convincente Gineitis con Ilic e Tameze fermi ai box e Ricci e Linetty a fasi alterne. L’attacco è sempre poco prolifico, per usare un eufemismo, ed è il quintultimo della serie A sebbene Zapata abbia iniziato a segnare con una certa regolarità. Bene sotto l’aspetto della personalità e dell’approccio alla partita in ogni occasione, anche il gioco ha registrato dei passi in avanti e non sempre il dominio è sterile nella trequarti avversaria ma si registra una maggior capacità di verticalizzazione e di creare chiare occasioni da gol. Tra le criticità resta la necessità di dover affinare qualcosa nell’ultimo passaggio e nella precisione sotto porta, tra le piccole consolazioni il fatto di non essere già usciti fuori definitivamente dalla corsa europea. E la speranza, si sa, è l’ultima a morire.

Chi sale

BELLANOVA: ha continuato il suo percorso di crescita già iniziato alla fine del 2023 nel migliore dei modi trovando anche, oltre alle buonissime prestazioni, il primo gol in granata e la convocazione in Nazionale. Per lui già 5 assist vincenti e miglioramenti in fase difensiva.
ZAPATA: oltre alla continuità di prestazioni, per niente scontata al momento del suo approdo in granata, anche i numeri sono ormai dalla sua parte: dieci gol in totale (nove col Torino) e cinque nelle ultime nove uscite raccontano di un feeling ormai sbocciato e quel no alla Colombia per allenarsi con regolarità a Torino..
GINEITIS: rivelazione dell’ultimissima parte di torneo, è partito titolare in tre delle ultime cinque partite risultando tra i migliori in campo. Ha saputo aspettare la sua occasione, anche grazie all’infortunio di Ilic, dimostrandosi bravo nei recuperi, sulle seconde palle e osando giocate con personalità. BUONGIORNO: niente di nuovo se non il consolidamento della sua leadership e della sicurezza che ostenta e che trasmette anche ai compagni. Non a caso la sua assenza nelle partite cruciali si è fatta sentire e rientrando contro il Napoli alla sua centesima partita in granata ha annullato Osimhen. Pilastro difensivo e non solo.

Stabili

MILINKOVIC-SAVIC: la costanza di rendimento avuta nella seconda parte di stagione, suggellata da 14 clean sheet, e la ritrovata fiducia a dispetto delle tante critiche ricevute per il suo stile e gli errori vistosi nei mesi precedenti, è stata rimessa in discussione proprio nelle gare clou contro Lazio e Roma nelle quali è ricaduto in disgrazia.
RODRIGUEZ: l’infortunio patito contro la Salernitana ad inizio febbraio lo ha tenuto lontano dal campo di gioco per un mese nel corso del quale ha saltato quattro gare nelle quali anche la sua assenza ha inciso nei meccanismi della zona arretrata. Dal rientro si è riadattato, dopo tempo, a fare il quinto di centrocampo.
VLASIC: nell’ultima gara è tornato al gol dopo un digiuno di oltre due mesi. La costanza di rendimento non è stata mai il punto di forza del trequartista ed anche negli ultimi mesi ha deluso in alcune circostanze (come contro Salernitana e Lecce) mentre in altre ha fatto la differenza. Prima della pausa è sembrato in buona forma, speriamo duri in questo finale di stagione.
LINETTY: sempre utile tanto da guadagnarsi il rinnovo di contratto, è stato chiamato in causa venti volte in questa stagione giocando anche dall’inizio e facendosi trovare pronto. Talvolta irruento (8 cartelli gialli), riesce a fare entrambe le fasi ed a garantire equilibrio ma recentemente Juric gli sta preferendo il giovane Gineitis.
VOJVODA: tra alti e bassi, dopo oltre un mese di assenza ed un ultimo periodo non proprio fortunato, è tornato in campo nel ruolo inedito di centrale difensivo di destra regalando una prestazione sorprendentemente convincente condita da un assist per il gol di Zapata. Data la sua duttilità potrà avere più spazio.
SANABRIA: considerando la presenza di Zapata, era preventivabile un calo di marcature quest’anno dopo il record della scorsa stagione. Ma la poca ispirazione sotto porta palesata in questi primi mesi del 2024 gli è costata il posto contro il Napoli (ma ritrovando poi il gol da subentrato) ed ora dopo Udine deve guardarsi dallo scalpitante Okereke.
SAZONOV: mai una partita intera per il georgiano in questi ultimi mesi che ha deluso come vice Buongiorno ed è incappato in un rigore ingenuo provocato contro la Roma ma nel complesso ha fatto vedere anche buone cose. Anche se nonostante le defezioni di Djidji e Tameze a Udine gli è stato preferito Vojvoda nel suo ruolo.
RICCI: ancora incompiuto ed a fasi alterne. Cinque volte titolare, tre subentrato ed una squalificato il suo bilancio nelle ultime nove partite aperte con il gran gol contro il Cagliari e chiuso con la buona prova di Udine. Non riesce ancora ad essere decisivo nelle partite più importanti e ad osare come potrebbe, magari potrebbe giovargli una posizione più avanzata.

Chi scende

LAZARO: sempre meno spazio nell’undici titolare per l’esterno austriaco che con l’arrivo di Masina (il quale tuttavia non viene impiegato sull’esterno) è diventato un’alternativa a Rodriguez! Dopo l’assist per Ricci contro il Cagliari le sue prestazioni e il suo minutaggio sono calati. PELLEGRI: è rimasto in maglia granata nonostante alcune voci lo davano per partente già a gennaio ma le nuove chances – anche dall’inizio – non hanno sortito alcun effetto. Poco incisivo, nervoso, ancora a secco e sfiduciato, a meno di un exploit in quest’ultima tranche di stagione la sua sorte sembra sempre più lontana da Torino.
TAMEZE: impiegato quasi sempre nel ruolo di centrale difensivo destro ha comunque fatto vedere le proprie potenzialità ma è stato fermato da una distrazione al bicipite femorale destro che gli ha fatto saltare le ultime importanti partite. Tuttavia dovrebbe tornare a disposizione dopo questa pausa per la sfida contro il Monza.
ILIC: qualche lampo ma non ha trovato la dovuta continuità nemmeno in quest’ultimo scorcio di campionato ed anzi si è infortunato gravemente nella partita contro la Fiorentina riportando una lesione del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro che lo terrà lontano almeno per un mese. Niente derby.
DJIDJI: stagione martoriata per il difensore che è stato fermo per molto tempo a causa di un’ernia al disco e qualche affaticamento e si è dovuto rifermare nella gara contro il Napoli per un problema al ginocchio sinistro che lo terrà fuori per almeno 40 giorni.

I nuovi

OKEREKE: dopo qualche sprazzo contro Sassuolo, Lecce e Roma, l’attaccante nigeriano ha esordito dal 1’ nell’ultima gara contro l’Udinese dimostrando di trovarsi a suo agio sulla zona sinistra dell’attacco, muovendosi bene, sfiorando il gol e creando spazi per Zapata. Potrebbe avere più spazio da qui in avanti.
MASINA: solido fisicamente e mentalmente, il mancino ha dimostrato di poter ben figurare in questa squadra tanto che, dopo poche partite, per lui sembra ormai probabile il riscatto. Complice l’infortunio di Rodriguez ha iniziato a giocare da centrale difensivo sinistro ed anche dopo il rientro del capitano ha mantenuto quella posizione.
LOVATO: anche lui ha sfruttato le defezioni difensive dei vari Djidji, Bungiorno, Tameze per giocare anche da titolare in campionato con la maglia del Torino dopo l’esperienza non proprio felice a Salerno. A parte la gara in cui è stato impiegato da centrale, si può dire che se la sia sempre cavata dimostrando buona personalità.

Duvan Zapata of Torino FC celebrates with Raoul Bellanova of Torino FC after scoring a goal later disallowed during the Serie A football match between Torino FC and ACF Fiorentina.
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ultimo aggiornamento: 28-03-2024


Piccoli progressi ma servirebbe di più