Ecco chi sale e chi scende dopo la sfida tra Udinese e Torino, vinta dai granata grazie al gol dal dischetto del Gallo Belotti
Dopo l’incoraggiante pari nel derby, con la vittoria di Udine si è dato finalmente quel segnale della tanto agognata continuità che si attendeva da tempo immemore. Continuità di risultati positivi ma anche di approccio, di gioco, di compattezza, di convinzione. È evidente che questo sia solo un piccolo passo nella strada verso la salvezza anche perché la stessa continuità ancora non si vede all’interno della stessa partita, ancora troppi alti e bassi per sentirsi al sicuro sotto l’aspetto della maturità raggiunta: i granata devono lavorare ancora molto nella capacità di lettura e di gestione dei vari momenti della gara anche se va registrato che finalmente gli episodi hanno girato a favore, una volta tanto sono stati gli avversari a sbagliare (Molina e Arslan su tutti) e il Toro ad approfittarne. E comunque, si sa, la fortuna bisogna anche conquistarsela.
Va dato atto a Nicola di aver recuperato un gruppo contribuendo a far sentire tutti utili e adottato scelte coraggiose – alcune per necessità altre per convinzione – che stanno pagando sul campo: da Bremer centrale nello schieramento difensivo a tre a Verdi mezzala, all’utilizzo ed al recupero di diversi giocatori in più ruoli.
I cinque punti di vantaggio sul Cagliari rappresentano oggi un buon margine a patto di proseguire sulla strada intrapresa e di riuscire a trovare anche all’interno della stessa partita quella continuità necessaria per gestire i vari momenti e non restare nuovamente vittime degli episodi avversi.
Udinese-Torino: chi sale
BELOTTI regala tre punti d’oro procurandosi e realizzando il rigore decisivo e tornando al gol dopo due mesi, il covid e la Nazionale. Solita partita generosa in termini di movimenti, ripiegamenti, falli subiti ed assist ai compagni. Fondamentale.
BREMER si conferma nella posizione di centrale di difesa facendo buona guardia su Llorente e compiendo interventi decisivi (come su Pereyra). E stavolta non commette errori.
MILINKOVIC–SAVIC anche per la fortuna che lo assiste allorquando Molina lo grazia. Ma comunque sostituisce Sirigu mantenendo la porta inviolata e compiendo un paio di interventi. Toccherà ancora a lui probabilmente.
VOJVODA prestazione in crescendo per il kosovaro che duella con uno Strygen Larsen in forma non concedendogli granché, risultando puntuale nelle diagonali e nelle chiusure difensive ed armando un paio di buoni cross in area friulana.
Udinese-Torino: stabili
MANDRAGORA pur senza esser decisivo come altre volte negli ultimi metri, contro la sua ex squadra è autore di giocate eleganti ed efficaci e conferma di essere un acquisto azzeccato.
BUONGIORNO incomprensione con Milinkovic-Savic e intervento ingenuo ai limiti dell’area (e del regolamento) rappresentano le fotografie più nitide del suo match che tuttavia è fatto anche di buoni interventi e letture appropriate.
VERDI ha un buon avvio e spunti degni di nota nella nuova posizione di mezzala destra con licenza di assecondare gli attacchi e di provare direttamente la conclusione. L’assist giusto gli riesce tuttavia su calcio da fermo ma va bene lo stesso anche perché la prestazione è tutto sommato positiva.
LINETTY si rivede in campo nei minuti finali dimostrando se non altro una maggiore verve anche se perde il tempo della giocata al limite dell’area e dopo una buona iniziativa non è impeccabile nel passaggio sul secondo palo.
IZZO non particolarmente sollecitato, ha comunque lavorato bene nei movimenti insieme ai compagni ed è stato protagonista di anticipi e break risolutivi. Anche un’opportunità di testa su corner non sfruttata al meglio.
ANSALDI non è particolarmente in palla e lo dimostrano cross sballati e sventagliate fuori misura che favoriscono gli avversari. Si fa preferire decisamente in fase di contenimento.
LUKIC è entrato con la giusta determinazione spezzando spesso il gioco con le buone o con le cattive ed aiutando Ansaldi sulla corsia sinistra. Dovrà lottare con una nutrita concorrenza per riprendersi il posto.
ZAZA entra in campo con la consueta foga, commette falli davanti e dietro concedendo una chance agli avversari e sprecandone una con un colpo di testa a lato da buona posizione. Un impatto così e così.
Udinese-Torino: chi scende
SANABRIA sembra il gemello diverso rispetto al derby di una settimana prima quanto a reattività sotto porta: Belotti gli offre una palla d’oro ma fallisce un facile impatto di testa. Aiuta i compagni in fase di non possesso ma stavolta non lascia tracce.
RINCON ruvido nei controlli e nei passaggi, sbaglia spesso la scelta perdendo diversi palloni e non sfrutta al meglio l’occasione di piatto su invito di Vojvoda. Cerca di fermare De Paul al quale concede un’occasione e qualche giocata.

Purtroppo quest’anno la sfiga ci ha visto benissimo,tra Covid e decisioni arbitrali.ovviamente anche i calciatori ci hanno messo del loro.ci si augura di finire presto e bene questo finale di stagione.