Torna anche questa stagione l’appuntamento con il Borsino di Carlo Quaranta: ecco chi sale e chi scende dopo il pareggio del Toro a Bologna

E così, in piena estate, è iniziato il campionato. Si passa dalle parole ai fatti anche se per molti ciò sembrerebbe rappresentare quasi un fastidio giunto a disturbare i sogni del lunghissimo calciomercato con annessi immancabili tormentoni: un anno fa era Ljajic che monopolizzava la scena, oggi Donsah… Dall’ombrellone al terreno di gioco il passo è breve, e tale sarà sembrato ai tifosi granata anche il passaggio dall’era arbitrale post calciopoli a quella del VAR dal momento che nulla è cambiato in termini di torti subiti. Ma è solo la prima giornata e valutandola nel complesso la tecnologia ha registrato più consensi che critiche; peraltro se al pronti via questo strumento è stato in grado di concedere un penalty a sfavore dei cugini bianconeri ci si può consolare e persino sentirsi autorizzati a nutrire una certa speranza per il prosieguo di stagione.

Motivi di consolazione possono giungere anche dalla prestazione della squadra di Mihajlovic, certo non brillantissima (come naturale che sia in agosto) ma convincente sotto il profilo della voglia di essere protagonisti e della capacità di tenere il campo con autorità anche in trasferta rischiando il minimo indispensabile. La difesa, che rispetto ad un anno fa annovera tra i centrali il solo eterno Moretti, è chiamata all’inversione di rotta più significativa e, in attesa di valutare i giovani Lyanco e Bonifazi, le prime uscite di N’Koulou sono parse incoraggianti. Gli altri debuttanti sono stati poco giudicabili ma ciò che più conta è che, come gli altri nuovi innesti, siano funzionali al gioco che si vuole esprimere. Per il resto già in forma smagliante sono sembrati Molinaro, Ljajic, Acquah e Falque, un po’ indietro invece il Gallo Belotti cui questo 4-2-3-1 andava stretto anche nel finale della scorsa stagione.

In attesa che il 31 agosto ponga fine, senza grandi scossoni (soprattutto in uscita), all’instabilità propria del calciomercato, il punto (che poteva essere triplicato se non fosse stato per l’intempestività dell’arbitro) ottenuto dalla trasferta bolognese autorizza un cauto ottimismo. Fino a prova contraria.

CHI SALE

LJAJIC: il serbo riprende da dove aveva lasciato limitando al minimo le distrazioni, entrando sempre nel vivo del gioco e risultando il piĂą pericoloso dei granata non solo sui calci da fermo come al solito ma anche in azione tanto da firmare il pari con una bella iniziativa personale. In piĂą inizia questo torneo con maggiore generositĂ  aiutando i compagni in difesa e condividendo con la panchina la gioia del gol.
ACQUAH: lui vorrebbe andare a giocare in Inghilterra ma nel frattempo serve al Torino poiché resta il miglior interprete nella mediana a due. Lotta, va via di fisico, cerca l’anticipo e l’inserimento. Sebbene in concorrenza con Baselli, Rincon e Obi il ghanese potrebbe dire la sua in questo Toro e privarsene potrebbe essere dannoso.
MOLINARO: preferito al giovane Barreca probabilmente per assicurare una maggiore copertura dato che nella sua zona agisce il talentuoso Verdi, premia con la sua prestazione la scelta del tecnico. Piuttosto attento dietro, si propone con continuitĂ  e gamba andando spesso sul fondo e fornendo una soluzione ai compagni.
FALQUE: parte un po’ in sordina ma poi è autore di qualche finezza e di iniziative interessanti non sempre concluse nel migliore dei modi ma che testimoniano che lo spagnolo c’è. Va vicino al gol con un bel sinistro al volo e cerca di aprire la difesa avversaria con giocate talvolta un po’ solitarie.
MORETTI: passano le stagioni, cambiano i compagni di reparto ma lui resta la guida sicura in grado di giocare (e far giocare) bene accanto a chiunque. Solita sicurezza, solite chiusure puntuali e senso della posizione. E’ l’unico centrale di piede sinistro, certamente sarà utile anche quest’anno.

STABILI

ZAPPACOSTA: partita dai due volti per il terzino destro davanti agli occhi di Ventura. Nel primo tempo la catena di destra produce le cose migliori in fase propositiva (perfetto il suo cross al 2’ per Belotti) ma paga dazio in difesa dove è messo in difficoltà da Di Francesco che spesso lo anticipa.
BELOTTI: il Gallo sembra in ritardo di condizione. C’è chi pensa possa essere ancora svagato per le continue voci di mercato, chi lo vede poco motivato, chi avulso dal 4-2-3-1. Il dato di fatto è che ha iniziato la stagione con la maglia granata e che anche se non dovesse segnare quanto nella passata stagione il suo valore tuttavia non scenderebbe più di tanto in virtù delle sue potenzialità e magari per il fatto di essere il centravanti azzurro ai prossimi Mondiali. E che semmai dovesse andare via ora per il Toro sarebbero comunque guai seri.
OBI: mutuo soccorso con Acquah con il quale forma una diga tutta temperamento in mediana. Prova spesso l’anticipo anche se non si fa notare come nelle amichevoli precampionato. Esce ad un quarto d’ora dalla fine e ripropone i suoi limiti di tenuta fisica.

I NUOVI

SIRIGU: praticamente inoperoso, è chiamato in causa solo per gestire situazioni piuttosto semplici ed è incolpevole sul gol subito. Rimane tutto da valutare se è il portiere che fino a un paio di anni fa sembrava l’erede di Buffon ed era titolare nel PSG o quello degli ultimi tempi.
N’KOULOU: al battesimo nel campionato italiano non sfigura e fa la sua parte con buona personalità. Qualche piccola sbavatura all’inizio ma le sensazioni complessive regalate sono di una certa affidabilità sia in copertura che in impostazione. Concentrato.
BERENGUER: lo spagnolo da poco giunto dall’Osasuna stenta ancora a dimostrare in partita di poter fare la differenza sull’out sinistro. Impara ben presto le difficoltà del campionato italiano quando, pur rinculando in difesa, non riesce ad impedire a Verdi di fornire l’assist per il vantaggio felsineo. Sembra un po’ molle nei contrasti e nella ripresa cambia spesso posizione trovando anche la via del gol, vanamente.
RINCON: breve esordio anche per l’ultimo arrivato: in un quarto d’ora non può dimostrare granché, tuttavia si trova al limite dell’area propiziando il tocco di Destro vanificato da Massa e al posto giusto a metà campo nel finale quando è costretto a spendere un’ammonizione per fermare una pericolosa ripartenza rossoblù.

 


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poggiardo granata69
poggiardo granata69
8 anni fa

a me sono sembrati giĂ  entrati nel clima campionato.certo la partita non era facile con un Bologna chiuso in difesa.e se Massa fosse stato meno istintivo staremmo a parlare di una vittoria

ToroBrooklyn
ToroBrooklyn
8 anni fa

Io ho visto una partita un pò diversa. Tutti e dieci volonterosi ma poco lucidi. Belotti discorso a parte perchĂ© non ci ha messo l’agonismo che lo contraddistingue. Miha molto male, perchĂ© la squadra ha dato l’impressione di non saper come affrontare l’attendismo del Bologna. Possibile che dopo mesi di… Leggi il resto »

Jones
8 anni fa

anche con il VAR le polemche non mancheranno,ma credo che possa comunque essere utile

Scin{[Scin(Scin)]}
8 anni fa
Reply to  Jones

Io non dico che non sia utile. Solo che le polemiche saranno ancora maggiori, perchè le decisioni ora vengono prese a freddo 🙂

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