Torna il Borsino di Carlo Quaranta: ecco chi sale e chi scende dopo Torino-Fiorentina 1-1 nell’ultimo turno di campionato

Quello maturato al Grande Torino contro la Fiorentina è un pareggio molto diverso rispetto a quello di Bologna sia per modalità che per valenza: al Dall’Ara i granata in vantaggio di due gol furono rimontati mentre contro i viola sono stati Belotti e compagni a reagire al black out iniziale rimettendo la gara in equilibrio. Il punto raccolto sotto la pioggia sabato sera contro un’ipotetica concorrente, tuttavia, non ha lo stesso peso specifico poiché una vittoria in questo caso sarebbe valsa il doppio. Eppure i due pareggi hanno anche molte cose in comune: in entrambi i casi il Torino ha esercitato una costante supremazia territoriale insediandosi stabilmente nella trequarti avversaria, avendo un possesso superiore rispetto agli avversari e recuperando con una buona pressione diversi palloni senza però trovare la stoccata vincente magari da parte di un attaccante. Similitudini anche per quanto concerne le recriminazioni arbitrali durante ed alla fine di entrambe le partite da parte di Mazzarri che si è lamentato per la mancata concessione di un calcio di rigore negli ultimi minuti di gara.

Torino-Fiorentina: granata arrembanti, meritevoli, ma…

Tuttavia – ci chiediamo – è opportuno prendersela con gli arbitri o con gli attaccanti e pensare che si è dominato? Quando non si è in presenza di casi eclatanti (e contro i viola non ve ne sono stati) prendersela con gli arbitri può avere solo l’effetto di deresponsabilizzare i giocatori tanto quanto prendersela solo con Belotti che non segna come una volta può avere l’effetto di trovare in lui un facile capro espiatorio da immolare sull’altare della critica distraendosi da quello che è il problema a monte. Il gioco dei granata è ripetitivo, si svolge più per vie orizzontali che verticali e quel predominio territoriale ma anche di voglia e di intensità non si traduce in limpide occasioni da gol. Anzi, è stata la Fiorentina a sfiorare la vittoria mettendo in un paio di occasioni gli attaccanti a tu per tu con Sirigu.

Ribadiamo che certamente si è visto un Toro arrembante e meritevole ma senza quella giocata, quell’idea, quel cambio di passo necessario per tradurre in risultati la mole di gioco sviluppata. Con ciò non vogliamo incriminare gli attaccanti (i quali finora, in dieci giornate, hanno realizzato appena quattro gol in tre) ma nemmeno assolverli se non riescono a trovare lo spunto giusto o addomesticare un pallone.

Occorre però che ci si interroghi su come si vogliono sfruttare le loro qualità e se quello provato finora sia il modo giusto: in una squadra che già ha un deficit di inventiva se non si dispone nemmeno dei rifornimenti dalle fasce (ed è incontrovertibile il dato che vede i granata al penultimo posto quanto a percentuale di cross utili dalle zone laterali del campo) e Belotti deve sfiancarsi in un lavoro di recupero fin nella propria trequarti o sulle fasce probabilmente qualcosa da aggiustare c’è. E non è questione di uomini, Zaza potrebbe anche coesistere se giocasse alla Immobile girando attorno a Belotti (negli ultimi minuti contro la Fiorentina è spesso avvenuto il contrario) così come avvenne nella seconda parte della stagione 2015/16.

E se non è questa la strada spetta al tecnico cercare di trovare al più presto quella giusta: fra pochi giorni c’è la Samp (altra potenziale rivale per l’Europa) che ha una delle difese più forti del campionato ed in casa è praticamente impenetrabile. È necessario mettere da parte le recriminazioni e concentrarsi su quanto c’è di positivo per migliorare e non rendere vana un’altra stagione. A meno che non si voglia perseguire la politica del gattopardo cambiando tutto affinché niente cambi realmente, sia tra una gara e l’altra che tra una stagione e l’altra.

Torino-Fiorentina: chi sale

AINA ha il merito di aver propiziato il gol dell’immediato pareggio, molto importante ai fini dell’inerzia del match: il suo tiro che sbatte dapprima sul palo e poi su Lafont prima di carambolare in rete dà la carica ai granata e rimette la partita lungo binari più favorevoli. Si dimostra scelta azzeccata anche per la fase difensiva (su Chiesa) e altre buone sgroppate nonostante commetta qualche leggerezza in disimpegno.
MEITE’ torna ad essere il giocatore ammirato nelle prime giornate: personalità, intensità, qualità nelle giocate (un paio di finezze davvero esaltanti). Dimostra che quando è costantemente nel vivo della manovra il suo apporto può essere determinante.
RINCON conferma il suo buon momento di forma sciorinando un’altra prestazione di livello in continuità con le precedenti. Gioca a tutto campo calamitando un’enormità di palloni, ringhia ovunque non facendosi condizionare dall’ammonizione rimediata dopo pochi minuti.
BASELLI agisce in posizione di raccordo tra centrocampo e attacco, non fornisce assist importanti ma nel complesso assicura quantità ed intensità disputando una partita discreta sottolineata dagli applausi convinti del pubblico al momento della sua sostituzione.
DJIDJI nuovamente titolare, stavolta di fronte al suo pubblico, gioca una partita coi fiocchi con interventi puntuali e puliti con i quali ferma Chiesa dimostrando anche una classe ed una calma olimpica degna di… N’Koulou. Passi in avanti e rispetto a Bologna nemmeno un errore rilevante.

Torino-Fiorentina: gli stabili

SIRIGU si riscatta ampiamente dopo quel rinvio fatale di Bologna. Bene nelle uscite e nell’ordinaria amministrazione e se i granata, pur avendo una costante supremazia territoriale, non subiscono la beffa della sconfitta è grazie soprattutto al suo doppio intervento prodigioso su Mirallas e Chiesa nel finale.
NKOULOU ben coadiuvato dai compagni, offre una prestazione convincente pur senza strafare: da applausi un recupero provvidenziale in area su Chiesa e la facilità di anticipo. Si adatta ad ogni situazione tattica senza batter ciglio, sia quando gli avversari, come nel primo tempo, non danno punti di riferimento che quando giocano con un centravanti.
IZZO stavolta prova anche a proporsi e ad affondare con una certa frequenza e con risultati apprezzabili. Dietro è sempre una roccia e senza nemmeno usare le maniere forti riesce a fermare Chiesa in un paio di circostanze con chiusure ineccepibili. Una sola macchia quando viene tagliato da un passaggio in profondità per Chiesa.
FALQUE sempre il solito calciatore affidabile, diligente, in grado di vedere il gioco e trovare la soluzione vincente. Così con una giocata delle sue vede e serve Ola Aina per il gol e impegna Lafont in un paio di circostanze: è sempre lui l’uomo più pericoloso sebbene non sia precisissimo sui tiri e su alcuni traversoni.
BELOTTI anche stavolta rimane a secco (pure di tiri in porta!) ma come al solito non lesina impegno e stabilisce il record di palle recuperate, persino nella trequarti granata. E quando ne perde qualcuna cerca di recuperare con ferocia. È evidente che facendo questo tipo di gioco, allargandosi e tornando spesso, l’unica cosa che potrebbe fare è un lavoro di sponda che pure cerca di fare ma le sue caratteristiche di bomber dovrebbero prevedere un impiego diverso.
ZAZA la manovra granata non subisce rivoluzioni dopo il suo ingresso, segno che non dà alcuna svolta per migliorare l’incisività. Gli interscambi con Belotti continuano a non funzionare anche se una volta viene servito a centro area dal Gallo ma non trova il modo di concludere a rete. Anziché mettere cattiveria si produce in tacchi e giocate leziose.
DE SILVESTRI non è stata la sua serata migliore. A parte lo sfortunato svarione iniziale, in fase difensiva ne commette altri, anche di posizione. Non va meglio nel gioco aereo dato che in attacco salta contro tempo su un buon cross di Baselli e in difesa rinviando regala il pallone ad un avversario in piena area. Bene in alcuni cross e nel contenere Biraghi.


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poggiardo granata69
poggiardo granata69
5 anni fa

è vero pecchiamo nella fase di finalizzazione e ovviamente non è tutta colpa degli attaccanti. si tirano fuori numeri come i cross fatti ma ci si dimentica che abbiamo Ansaldi infortunato dalla 2′ giornata e Falque che è rientrato con il Bologna dopo un infortunio.x non parlare di quante volte… Leggi il resto »

Giankjc (più Toro e meno guinzagli&collari)

Quindi tutto vero, ma anche no.

Roberto (RDS 63)
5 anni fa

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Complimenti per cotanto rancore…già nei panni di topogigio ti dilettavi nella lingua italiana…😂😂😂😂

Giankjc (più Toro e meno guinzagli&collari)

Già al tempo era stato indisponente. Una storia lunga la sua.

Giankjc (più Toro e meno guinzagli&collari)

Tutto sta a capire dov’è attaccato il sensore che dà le “buone sensazioni”.

Roberto (RDS 63)
5 anni fa

Sensori, visori…Il prototipo del tifoso
hi-tech spero che con gli …..ori si fermano qui

Giankjc (più Toro e meno guinzagli&collari)

Ausili per le percezioni extrasensoriali.
ESP.

T9
T9
5 anni fa

fermino

Roberto (RDS 63)
5 anni fa
Reply to  T9

Ma cosa dici mai….Ciao topodifogna!

Toro, il solito déjà vu

Toro, così si va lontano: il borsino granata