Aveva in testa già a luglio una squadra che fosse in grado di dare tutto in partita: da qui il club deve ripartire per inseguire obiettivi veri
Finalmente un po’ smaliziato, più attento e più maturo, anche leggermente fortunato, perché la fortuna aiuta gli audaci anche quando si parla del Toro, non solo degli altri. La vittoria sul Milan non segna nessuna svolta perché in fondo la rivoluzione tattica è già stata quella decisiva.
Lo dicono i risultati ottenuti dal passaggio al 4-2-3-1, lo dice l’atteggiamento che la squadra ha avuto ieri sera per tutta la partita, quello che per esempio è mancato all’andata, in una sfida diversa, certo, ma che l’attuale Toro non avrebbe non vinto. Non è che d’improvviso sono spariti i difetti: anche ieri per esempio è mancato il colpo del ko nel finale, pur essendocene stata l’occasione. Però è una squadra che per carattere e per ambizione somiglia a quella che Vanoli aveva in testa già a luglio: certo avrebbe sperato di far crescere la sua creatura in un altro modo, senza cessioni eccellenti o gravi infortuni, però a questo punto è tardi per rimpianto o recriminazioni. il Toro naviga a metà classifica, subito alle spalle di chi ha obiettivi e davanti a chi è invischiato nella lotta per non retrocedere. Se dunque questo positivo finale di stagione non potrà portare, perché è tardi ormai, a raggiungere obiettivi importanti, non potrà che essere utile per capire cosa non sbagliare più e da quale base ripartire. Per non rischiare, come al solito, di ripartire ancora una volta da capo.

Proseguiremo in continuità con le ambizioni della cairese nell’ultimo ventennio…😂😂😱😱🙈🙈🙈
Ambizione 11mo posto? Vanoli è il servo giusto. CARIE SKIATTA
Cairo vendi e svanisci!