La passione che muove chi si esalta per una vittoria così è la stessa di chi lotta, con l’ambizione di volere 10, 100, 1000 serate del genere

Quando per giustificare una eventuale prestazione negativa qualcuno dirà che forse il clima di contestazione al presidente disturba i giocatori e rende l’ambiente pesante, impedisce di crescere e via discorrendo, sarà allora che dovremo ricordarci di quello che è successo ieri sera. Perché ieri il Toro ha vinto, ha battuto la squadra che ha lo scudetto cucito sul petto ma sugli spalti i tifosi non hanno dimenticato di contestare. No, anzi, i cori contro Cairo si sono uditi ancora più forte anche appena dopo il gol, a sottolineare che, certo, la tifoseria ama partecipare a un momento come il gol del vantaggio al Napoli, contro una squadra allenata da Conte (spesso beccato durante la partita), senza però perdere di vista quello che è al momento il sentimento, ossia la volontà di ambire a qualcosa di più. Serate come quella di ieri da queste parti sono un’eccezione e ancora piuttosto casuali. Quell’atmosfera degli ultimi dieci minuti, quando i tifosi del Napoli (praticamente in maggioranza) si sono zittiti e il tifo granata ha come spinto la squadra a resistere, nonostante la grande pressione, è la fotografia perfetta di quello che una curva, una tifoseria come quella granata può dare se dall’altra parte comprende di avere chi dà il massimo. In fondo, che sia una contestazione o la gioia incontenibile che solo il fischio finale di una partita tirata è in grado di dare, è pure sempre per amore.

Giovanni Simeone
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ultimo aggiornamento: 19-10-2025