Dopo la Roma i granata di Mihajlovic battono anche la Fiorentina, lottando e soffrendo: liberi di sognare di poter inseguire l’obiettivo Europa League
Qualcuno direbbe che due indizi sono una coincidenza e che solo tre fanno una prova: al cospetto di questo Toro, però, quel qualcuno avrebbe sicuramente cambiato idea. Altro che caso, altro che coincidenza: parlano i fatti. Prima la Roma è tornata a casa con le ossa rotte, poi la Fiorentina, che a differenza dei giallorossi di problemi ai granata ne ha creati non pochi. Anche per questo il Toro ha superato la prova di maturità – per dirla come Mihajlovic – alla quale era chiamato: perché ha saputo lottare, soffrire, stringere i denti per raccogliere il secondo successo di fila di fronte ad un pubblico che ormai non crede ai propri occhi.
Invece è tutto vero: all’improvviso è come se sognare fosse di nuovo permesso. Senza paura di sbagliare, senza paura di illudersi, ma consapevoli che solo avendo un obiettivo ben chiaro in mente si può andare lontano senza accontentarsi. Vale per la squadra, vale per i tifosi. Anche perché sognare non vuol dire non rendersi conto dei limiti ma più semplicemente pensare di poterli superare attraverso la qualità e, qualora dovesse difettare, attraverso il lavoro.
In fondo è la lezione di Mihajlovic: “Nessuno ti può dire che i sogni non si possono realizzare, e questo è il nostro”, ha detto ieri in riferimento all’ambizione granata di lottare per un posto in Europa. E poi ancora “Serve tempo per cambiare la mentalità ma i miei giocatori non devono nascondersi, devono sapere qual è l’obiettivo”. Mihajlovic sogna, i tifosi sognano: non è forse peggio non provarci nemmeno?
Un traguardo, l’Europa da raggiungere, che passa necessariamente attraverso la continuità: punti pesanti quelli conquistati contro possibili rivali per una delle prime sei posizioni, ma ha ragione il tecnico serbo quando pensa già a Palermo come banco di prova per testare la forza e la tenuta mentale di questa squadra. Perché è una questione di qualità ma anche di fame: la provinciale si accontenta di fermare lo squadrone di turno e di qualche titolone sui giornali, la grande squadra no.
RiminiGranata, ti rispondo qui per comodità. Credo che sinisa dopo aver vagliato i giocatori nel ritiro estivo e aver conseguentemente rivoluzionato la squadra, visto che molti di loro non erano pronti o all’altezza secondo la sua opinione, abbia preteso per quest’anno giocatori già pronti e adatti al nostro campionato: quindi… Leggi il resto »
@RDS, entro nella discussione sull’operazione Rosettini. Abbiamo tagliato due giovani difensori che comunque erano nel giro delle loro nazionali, per un “onesto” giocatore 31 anni con oltre 200 partite in serie A. Si nutrivano dei dubbi sui giovani? Forse !! Forse si prova a fare plusvalenze a spese di altri… Leggi il resto »
Abbiamo una squadra cazzuta.
Non vinci per caso contro roma e fiorentina nel giro di 7 giorni…
E pensare che da domenica rientra l’unico fuoriclasse che abbiamo in squadra: Adem Ljajic