Il Museo granata nel tempio della memoria del Torino. Le riflessioni sulla situazione del Toro, tra la spaccatura con Cairo e il futuro
Per me, ricordando gli anni 70, sarebbe troppo facile, parlando dello Stadio Filadelfia, lasciarsi andare a nostalgia, e rimpianti. Come giornalista, devo sempre compiere una acrobazia: tenere un piede nel passato, e un altro nel presente, cercando… di non cadere. Detto questo, le mie saranno solo “constatazioni”. È impossibile riprodurre lo “spirito del Filadelfia”, per un motivo semplicissimo. Quello spirito si materializzava nell’incontro, dopo gli allenamenti, fra i tifosi più attempati, la memoria dei quali arrivava fino al Grande Torino, e i giocatori granata più giovani, che venivano motivati dai racconti.
Ovviamente, quei tifosi, purtroppo, non ci sono più, e i ragazzi, adesso, si allenano al Robaldo, o a Orbassano. Tuttavia, sarebbe un segnale molto forte di rinascita, se avvenissero 2 cose, proprio al Filadelfia. Ospitare, una volta per tutte, il Museo granata dell’infaticabile Domenico Beccaria. E presentare, al pubblico, quelle formazioni Under 17 e Under 18, che hanno conquistato lo scudetto, in quanto patrimonio non solo della società, ma anche dei tifosi. Mi rendo conto, che la frattura fra Cairo e i sostenitori è insanabile, ma il mondo non si può fermare. Il popolo torinista, da questo “buco nero” di rassegnazione e indignazione, nel quale è finito, non per colpa sua, prima o dopo, deve uscire. Chiedere gesti nobili, ed elementari, alla società è un diritto, prima ancora che un dovere.

Cairo è un uomo squallido ed odioso che probabilmente anche i suoi famigliari detestano. Purtroppo tiene in ostaggio il Toro da due decenni ormai per quel che sarà ricordato come la seconda peggior sciagura capitata al Toro.
Carlo hai ragione ed hai scritto una cosa inconfutabile, tra TDC ed i veri tifosi c’è un rapporto insanabile, TDC è odiato e sbeffeggiato, è una delle cose peggiori che ci è capitata.
Carlo, ci conosciamo dai tempi del cimmy…tu scrivevi ogni tanto sul forum che amministravo a quei tempi…il pabbe…non so do se ricordi…poi siamo falliti ed è arrivato sto ratto…… Carlo, con lui nessun futuro se non una penosa sopravvivenza.
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