Milan, sei punti in quattro gare come il Torino, il ko dopo il derby e quella perenne sensazione di essere un cantiere aperto senza una visione futura
La gara contro il Torino non poteva arrivare in un momento migliore – il turno infrasettimanale dĂ meno giorni per rimuginare – per il Milan di Marco Giampaolo: il ko nel derby contro l’Inter ha giĂ segnato l’annata dei rossoneri che al Grande Torino, contro i granata a pari punti, cercheranno di cancellare la sconfitta della stracittadina milanese. I rossoneri hanno trovato due vittorie e due sconfitte, contro Udinese e l’ultima contro l’Inter. Le vittorie arrivate in casa contro il Brescia e in trasferta contro l’Hellas Verona, entrambe per 1-0 ed entrambe senza aver affascinato per gioco o ritmo di gara. Il Milan quindi continua a non convincere, ma è anche vero che è difficile per lo stesso Giampaolo (nono allenatore diverso in sette stagioni) che deve ancora plasmare i molti volti nuovi appena arrivati.
Milan: visione, gioco e societĂ , ecco cosa manca ai rossoneri
Il Milan ogni estate, ad ogni fine campionato, si presenta puntualmente con l’ennesimo cambio ai vertici della societĂ rossonera: un ciclo che va avanti ormai da almeno cinque stagione, da quanto Silvio Berlusconi ha definitivamente ceduto il Milan alla cordata dei cinesi che però non si sono rivelati gli investitori giusti per riportare il club rossonero alla ribalta e ai fasti di un tempo.
Successivamente sono arrivati Fassone e Mirabelli, anche loro messi alla porta velocemente; adesso ci sono invece Boban e Maldini, con quest’ultimo che nell’ultima stagione ha condiviso il posto dirigenziale con Leonardo, anche lui andato via insieme a Gattuso alla fine della scorsa stagione e andato al PSG. Manca la stabilitĂ ai vertici del club rossonero e di conseguenza una visione del futuro del club e della squadra.
Milan, Giampaolo predilige il 4-3-1-2 fuori casa
Dal punto di vista del gioco il Milan di Marco Giampaolo, un po’ come il Torino di Walter Mazzarri, è un cantiere aperto: tanti arrivi giovani, molti non dal campionato italiano, e l’ennesima virata tattica dell’ennesimo nuovo allenatore per i giocatori che sono al Milan da diverse stagioni e che devono ancora prendere confidenza con il nuovo sistema di gioco. In queste prime quattro giornate quello che non è mai cambiato nel 4-3-1-2 o 4-3-2-1 di Giampaolo è la difesa con: Rodriguez, Romagnoli, Musacchio, Calabria (con Conti nel derby al posto di Calabria squalificato). Il centrocampo ha visto piĂą aggiustamenti ma Giampaolo sembra aver trovato il trio giusto in KessiĂ©, Bennacer, Calhanoglu. In attacco, a parte il pupillo Suso, gli altri interpreti sono da decifrare con Piatek verso la titolaritĂ confermata sempre mentre per l’altro patner in attacco si stanno ancora facendo “casting”, con l’ultimo Leao inserito nel derby ma che non è riuscito ad incidere troppo e con PaquetĂ infortunato e che quindi non sarĂ nemmeno convocato per la gara contro il Torino, le alternative sono poche.
“La gara contro il Torino non poteva arrivare in un momento migliore per il Milan di Marco Giampaolo”. Assolutamente inopinabile! Il momento migliore per mettersi la maschera dell’ossigeno è porprio quando si è senza fiato.
due squadre due cantieri…giovedì pienone di anziani all’Olimpico Grande Torino Comunale
Due deficienti ad allenare..uno che vive di ricordi in bianco e nero l’altro che si trova in serie A per caso
…mentre il commentatore un po’ presuntuoso li guarda da lontano, solo alla TV. trovo sciocco il definire in tal modo gente che comunque ce l’ha fatta. e magari pure con la gavetta e con qualche risultato tra l’altro uno è il nostro, e giĂ per questo ha il mio tifo,… Leggi il resto »