I tre difensori di nuovo insieme sul palco del Teatro Nuovo: tra battute, siparietti e i ricordi di quelle stagioni vissute in granata
Serata amarcord sul palco del Teatro Nuovo. Il Gran Galà Granata ha regalato brividi ed emozioni, ma anche tanti sorrisi e risate come quelle donate alla platea da tre dei difensori di quel Toro tanto forte quanto sfortunato: Enrico Annoni, Pasquale Bruno e Roberto Policano. I tre sono stati grandi protagonisti della cavalcata granata in Coppa Uefa nella stagione 1991/92, conclusa con quella maledetta finale, dove le speranze dei ragazzi di Mondonico si infransero sui legni della porta olandese. Incalzati dal presentatore Jimmy Ghione i tre sono tornati a quella magica stagione: protagonista, una squadra con tanta qualità davanti, ma solida e arcigna in retroguardia. Subito qualche battuta con Beppe Gandolfo, giornalista di Mediaset, anche lui sul palco, che ha ricordato la cattiveria agonistica sempre messa in campo dal trio. La gratitudine nelle parole di Roberto Policano: “I tre anni a Torino mi hanno lasciato molti ricordi. Sono molto grato alla piazza, poi qui ho vinto il mio unico trofeo in carriera: il campionato di Serie B (stagione 1989-90, ndr)”.
Gli ha fatto eco Bruno: “I tre anni qui sono stati favolosi per me. E’ vero, ogni tanto ci partiva l’embolo e commettevamo qualche fallo di troppo, ma quella difesa è stata la migliore del campionato. Se mi pesa essere un ex Juve? Assolutamente no, io sono granata”. O’ Animale ha poi proseguito: “Quella squadra era davvero tosta con noi dietro, ma avevamo anche tanta qualità davanti, con Scifo, Lentini, Casagrande, Martin Vazquez”. Almeno guardando al numero di ammonizioni raccolte sul campo, è intervenuto anche il “buono” del gruppo, Tarzan Annoni: “Si ho ricevuto meno cartellini gialli, ma ero solo meno plateale. Diciamo che sapevo piazzare il colpo al momento giusto: e gli attaccanti non passavano”.
Poi qualche siparietto tra i tre. Policano ha ricordato con il sorriso: “Alla fine eravamo solo io ed Enrico dietro: tutti stavano sempre davanti”. Ma il vero segreto di quella squadra, e questa serata lo ha dimostrato una volta di più, è stato il gruppo, sempre molto solido. Lo ha confermato Annoni: “Quando oggi ci siamo incontrati in hotel sembrava avessimo finito l’allenamento poco prima”. Per quel legame di spogliatoio, così profondo, fu certamente importante il ruolo del mister, Emiliano Mondonico, anche lui presente in platea. Così lo ha voluto ringraziare Policano: “Tra tutti gli allenatori che ho avuto, lui è stato il migliore e sono davvero emozionato e felice di averlo rivisto questa sera”.
Era uno squadrone. E anche il calcio, non solo italiano, era diverso, aperto a tutti. Se avevi una squadra forte, vincevi o ci andavi vicino. Oggi è un circolo chiuso, vincono sempre gli stessi. Anche spendendo una barca di soldi a fine stagione ti ritrovi con una trave nelle parti… Leggi il resto »
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Torino – Real Madrid al Delle Alpi rimarrà la più bella partita mai vissuta dal vivo della mia vita. Ricordi indelebili di un calcio che fu e che mi rendono orgoglioso, non nostalgico. Il mio mito per eccellenza di quegli anni (ero ragazzino) rimane però Rafa Martín Vázquez.
Avrei potuto scriverlo io questo post, parola per parola. Penso esattamente le stesse cose.